
Redazione TirrenoNews
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Scrive la senatrice M5S Bianca Laura Granato.
Giovedì, 14 Febbraio 2019 13:28 Pubblicato in Alto Tirreno«Insieme ai nostri attivisti siamo vicini a Renato Bruno, consigliere comunale M5s di Scalea aggredito con calci e insulti a conclusione dell'ultima assemblea consiliare».
Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5s nazionali e Ue e tutti gli altri eletti pentastellati in Calabria, che aggiungono:
Nessuno pensi di poter fermare con la violenza l'azione politica di Bruno, che il Movimento 5stelle sostiene e sosterrà ai massimi livelli istituzionali.
Quanto è accaduto al nostro consigliere comunale è preoccupante, perché sembra un segnale per scoraggiarne il ruolo pubblico.
Minacce e intimidazioni non c'entrano nulla con la comunità di Scalea, sana e civile ma già colpita, purtroppo, da uno scioglimento per infiltrazioni mafiose».
«Sorprende – sottolineano i 5stelle – che né il sindaco di Scalea, Gennaro Licursi, né la sua maggioranza né l'opposizioni locali abbiano ancora manifestato solidarietà verso Bruno ed espresso una condanna pubblica nei confronti dei soggetti che l'hanno attaccato con violenza, individuati dalle forze dell'ordine e poi denunciati».
«Per tutelare la vita democratica,in Calabria c'è bisogno – concludono i 5stelle – che intanto la politica, a prescindere da ogni colore, bandiera e schieramento, biasimi e isoli i protagonisti di simili episodi.
Per il resto c'è la magistratura, che sta svolgendo un ottimo lavoro»
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Note sul mancato svolgimento dell’edizione 2019 del “Carnevale di Amantea .
Mercoledì, 13 Febbraio 2019 18:22 Pubblicato in Campora San GiovanniRiceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del Comitato Brusco
Come ha avuto modo di illustrare l’assessore comunale con la delega al Carnevale, Rocchino Giusta, l’edizione del Carnevale di Amantea di quest’anno non avrà la sfilata dei carri.
La buona volontà - manifestata da carristi, Comitato e Amministrazione Comunale negli incontri che hanno preceduto questa sofferta decisione – è naufragata di fronte all’evidenza della mancanza di risorse finanziarie.
È abbastanza evidente che senza soldi non è possibile organizzare una manifestazione così importante che richiede, oltre a tanto lavoro volontario e gratuito, l’impiego di materiali e mezzi. Negli incontri avuti con gli amministratori comunali i gruppi dei carristi hanno manifestato sempre la più ampia disponibilità a realizzare i carri a condizione che venisse anticipata una congrua cifra per far fronte alle prime spese di materiali occorrenti per la costruzione dei carri.
Per le note vicende finanziarie del nostro Comune, quindi, non è stato possibile acquistare i materiali, né il Comitato e i carristi erano nelle condizioni di anticipare la spesa basandosi su promesse che, per più volte negli anni passati, purtroppo, non sono state onorate.
Il Carnevale di Amantea ha avuto successo nel tempo grazie al lavoro di tanti, soprattutto nella realizzazione dei carri.
L’ambizione dell’assessore comunale con la delega al Carnevale, del Comitato e dei gruppi di carristi è posta in un progetto che riesca a coinvolgere tutta la nostra comunità, soprattutto coloro che traggono benefici dal buon turismo veicolato dall’immagine di una cittadina organizzata, operosa, e con tante persone, soprattutto giovani, capaci di lavorare per realizzare manifestazioni come il “Carnevale – Allegria di Calabria”.
In quest’ottica, coniugando capacità artistiche ed operosità, oltre che nel Carnevale, il Comitato “G. Brusco” punta a realizzare una importante iniziativa per il prossimo Natale, da condividere con altre associazioni e con il patrocinio di Amministrazione Comunale e associazioni economiche di categoria, che, oltre a presentare una convincente immagine turistica della nostra città, potrebbe attribuire quel giusto riconoscimento al valore degli artisti e delle maestranze che sono un vanto e una grande risorsa per la nostra comunità.
Ci auguriamo che il fermo alle sfilate dei carri induca tanti – e tra questi anche coloro che, animati da spirito distruttivo, sono perennemente alla ricerca di “colpevoli” - ad una pacata riflessione, utile alla realizzazione della manifestazione del prossimo anno, che tenga lontano le polemiche che, inevitabilmente, finiscono per mortificare coloro che, badando alla concretezza dei fatti, a costo di impegno e di enormi sacrifici, hanno dato e continuano a dare lustro alla nostra comunità.
Amantea, 13 febbraio 2019
IL COMITATO CARNEVALE “G.BRUSCO” AMANTEA
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Diamante chiede il risarcimento alla regione
Mercoledì, 13 Febbraio 2019 17:52 Pubblicato in Alto TirrenoDiamante. Un'opera mai realizzata che soffre, paradossalmente, anche il “mal di giustizia”.
Perchè dopo il coinvolgimento, per altre questioni legate ad altra inchiesta, del Responsabile unico del procedimento, l'ingegnere Luigi Zinno, la “patata bollente” è passata in altre mani, in quelle del dirigente della Regione Pallaria, e l'opera è praticamente ferma, forse per la paura di sbagliare.
Tant'è che il sindaco di Diamante, Gaetano Sollazzo, nel corso della conferenza stampa di ieri mattina, ha di fatto sostenuto la tesi: “Stavamo meglio quando stavamo peggio”.
LA RICHIESTA DI RISARCIMENTO. Conseguenza di questa situazione è la richiesta di risarcimento per i danni subiti dal comune dell'alto Tirreno cosentino. «Con l’avallo dei nostri legali - ha detto il sindaco Sollazzo – abbiamo avviato la richiesta di risarcimento che sarà portata avanti con l’ausilio di tecnici all’uopo indicati ed esperti di queste vicende. Oltre all’azione risarcitoria, si procederà con quanto indicato nell’atto deliberativo dello scorso 29 ottobre. L’atto stabiliva che nel caso non fosse stata attuata la risoluzione contrattuale, l’amministrazione comunale avrebbe inviato tutto l’incartamento all’Autorità nazionale anticorruzione e che nel contempo i rappresentanti del Comune di Diamante avrebbero chiesto di essere sentiti dal procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, al quale sarà rappresentato tutto quello che sta avvenendo sulla vicenda porto».
UN PUNTO DI NON RITORNO. Tutto questo accade in una situazione confusa. Si è anche giunti, forse, ad un punto di non ritorno che probabilmente complicherà ancor di più la situazione. Da un lato l'amministrazione comunale che con un atto redatto in consiglio comunale ha chiesto ufficialmente la restituzione dell'area portuale. E, l'idea è quella di realizzare con propri mezzi e con i finanziamenti disponibili l'opera. Dall'altra parte, c'è la Regione Calabria che, tempo fa, aveva sostenuto che non ci fossero le condizioni per la restituzione dell'opera ed, anzi, aveva intimato al concessionario di proseguire con i lavori, per la realizzazione dell'opera. Al terzo vertice del triangolo c'è la società Ati Icad-Diamante blu che non si è mai ufficialmente tirata indietro, anzi, si è detta disposta a concludere l'opera, ma ha fatto rilevare una serie di intoppi che avrebbero rallentato ed anche impedito la costruzione del porto.
SITUAZIONE DI STALLO.Il risultato: è questa situazione di stallo che rischia, se non si trattasse di una faccenda seria, di scadere nel ridicolo. Il sindaco della cittadina tirrenica, Gaetano Sollazzo, ha convocato ieri mattina la stampa. Al tavolo erano presenti: l’avvocato Achille Ordine, che per il Comune segue dal punto di vista legale la vicenda, il collaboratore dello staff, Pippo Gallelli. Alla luce dello stallo attuale, come concordato con tutta la Giunta, con il segretario comunale, Silvio Bastardi e con il legale, avvocato Achille Ordine, si è dato il via all’azione risarcitoria ed è stata inviata, lo scorso 8 febbraio, una prima missiva alla Regione. Dietro le quinte, molti cittadini interessati, ed anche il responsabile della società, Graziano Santoro, che non ha voluto commentare quanto riferito ieri mattina dal sindaco Sollazzo. Ma, sull'opera, c'è molta tensione.
ALLA REGIONE UN MURO DI GOMMA
Il comune ha cercato di aprire un dialogo con la Regione per trovare una soluzione alla vicenda dell'approdo turistico. Il sindaco Gaetano Sollazzo, nel corso della conferenza stampa di lunedì, fra le altre cose, ha riferito proprio su quest'aspetto. Definendo la ricerca di dialogo come uno scontro con un muro di gomma. Ogni richiesta, insomma, sarebbe rimbalzata in senso opposto. «Volevamo prendere delle decisioni – ha detto il sindaco Gaetano Sollazzo – delle decisioni che ormai non sono più procrastinabili». C'è un altro aspetto che va valutato con i guanti gialli. La vicenda, a proposito di muro di gomma, è iniziata da tempo ma si è dilatata nel tempo fino ad arrivare al periodo pre elettorale. Tant'è che in molti sostengono che, nel bene e nel male, la questione porto sarà un vero e proprio cavallo di battaglia nella prossima campagna. L'amministrazione comunale, in ogni caso, dopo essersi consultata con l'avvocato Achille Ordine, con il segretario comunale, ha ritenuto che non si debba più prendere tempo. «Da calabrese – ha detto il sindaco Sollazzo – mi vergogno di essere rappresentato da questa burocrazia regionale. Il cancro in Calabria non è la politica, ma la burocrazia regionale. Un muro di gomma che non si riesce ad abbattere. Se qui a Diamante assistiamo a questo spettacolo vergognoso, lo dobbiamo soprattutto alla burocrazia che decide di non decidere. Le armi che abbiamo non sono molte. Porteremo avanti tre situazioni: chiederemo alla Regione il risarcimento danni. L'avvocato Ordine ha avuto mandato pieno e in data 8 febbraio è stata inviata la prima lettera alla Regione con la quale si invita il legale rappresentante della Regione a partecipare ad una apposita riunione il prossimo 26 febbraio». La richiesta di risarcimento verrà fatta nei prossimi giorni. Ha fatto sapere il sindaco. Ci saranno i tecnici a fare le valutazioni per indicare la somma. «Si dovrà quantificare – ha aggiunto Sollazzo – il danno che la città di Diamante ha subito per tale situazione, a tutti i livelli». L'amministrazione ricorda che consegnerà l'incartamento all'Anac, l'anti corruzione, e chiederà di essere ascoltati da Gratteri per riportare lo stato dei fatti, dal punto di vista dell'amministrazione comunale. «Proprio perchè non abbiamo vie d'uscita di fronte a questo muro – ha concluso Sollazzo – siamo costretti a rivolgerci agli organi che ancora riescono ad essere credibili in Calabria»
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