
Redazione TirrenoNews
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Amantea. Apre la Coop e davanti alla porta fanno trovare un ordigno
Giovedì, 14 Febbraio 2019 17:59 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiErano le7.30 circa di stamattina 14 febbraio, data scelta dalla COOP per la apertura del supermercato già MP di Miraglia e Prati sulla SS18.
Stando alle informazioni pervenuteci a iosa, davanti alla porta di ingresso è stato fatto trovare un ordigno con tanto di miccia.
Un ordigno non fatto esplodere.
Solo un avvertimento , allora?.
Così sembra.
Un fatto che ormai Amantea aveva dimenticato.
Un fatto, comunque, che ha creato paura tra la gente.
Il fatto, però, non è stato risaputo così che la gente è andata a comprare a frotte.
Ovviamente sul posto sono arrivati i carabinieri di Amantea e di Paola compresi gli artificieri che hanno rimosso l’ordigno
Ora gli investigatori stanno indagando.
Seguono aggiornamenti.
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Cosa resterà del Movimento 5 Stelle? Il vaffa day.Francesco Gagliardi
Giovedì, 14 Febbraio 2019 17:33 Pubblicato in Storia locale della CalabriaAlcuni di voi che hanno la mia stessa età ricorderanno gli anni dell’immediato dopoguerra, Guglielmo Giannini e il suo Fronte dell’Uomo Qualunque.
E quel manifesto famoso affisso sui muri delle case dove un torchio stritolava il povero cittadino vittima dei soprusi dei governi e dalla cui bocca uscivano soldi.
E più vicino a noi Antonio Di Pietro, l’Italia dei Valori e la bianca colomba. Che fine hanno fatto? Scomparsi.
Subito dissolti.
Ma per alcuni anni sono stati al centro dell’interesse nazionale. Il giornale fondato da Giannini nel 1946 vendeva oltre 600 mila copie.
Giannini è scomparso grazie al consolidamento della Democrazia Cristiana nelle elezioni politiche del 1948.
Di Pietro è scomparso perché il giustizialismo e le manette a tutti i costi alla fine non pagano. All’inizio, sia Giannini sia Di Pietro, sembravano destinati a sempre maggiori successi, poi quando gli italiani hanno capito che la protesta, il non ci rompete più le scatole, il sempre dire no a tutto non avrebbe portato da nessuna parte, li hanno mollati.
Ed ora, a distanza di tanti anni, e la storia si ripete, gli italiani stanno mollando il movimento del vaffanculo.
Cosa resterà del Movimento 5 Stelle dopo aver conseguito nelle elezioni politiche del 4 marzo 2018 una vittoria schiacciante il cui botto si è fatto sentire a Roma, eccome, e l’ ha portato alla guida del paese?
Resterà ben poco, viste le sconfitte di fila in Friuli Venezia Giulia, Trento, Bolzano, Molise e Abruzzo.
Le altre già si annunciano in Sardegna, Basilicata, Piemonte, Calabria e alle Europee del prossimo maggio.
I motti grillini: Vaffanculo, L’onestà andrà di moda, Siete circondati, Pdioti, Renzusconi, ora che il Movimento è al Governo non hanno portato fortuna a Di Maio e a Di Battista.
E le mancate promesse fatte in campagna elettorale hanno fatto il resto.
Cosa resterà di Di Maio,di Di Battista, di Fico, di Toninelli, di Taverna, di Lezzi, di Fraccaro? Qualche tweed sui social, qualche selfie che li mostra seduti sugli scranni di Palazzo Madame o di Montecitorio o perfino sui banchi del Governo.
Resterà magari il reddito di cittadinanza Salvini permettendo.
Ma visti le centinaia di emendamenti proposti dalla Lega resteranno soltanto le briciole.
E il sedicente Governo del cambiamento con le pive nel sacco ritornerà nella fogna perché non ha cambiato un bel nulla.
E quelli che fino ad ieri li hanno votati hanno cambiato partito.
Non vogliono più prendere una bella fregatura.
Si sono accorti, dopo essere stati ubriacati dalle notizie false e gonfiate, di essere stati ingannati. Il vento ha cambiato direzione.
Fino ad ieri la propaganda ha funzionato alla perfezione.
Il no Tav, la Francia, il Venezuela, Macron, la Merkel e la Germania, l’Unione Europea, i burocrati nullafacenti, i migranti, gli sbarchi, la nave Diciotti, Salvini, hanno distolto gli italiani dai problemi reali.
Ora, però, i nodi sono venuti al pettine.
Gli italiani vogliono lavorare, le industrie vogliono produrre, i pastori sardi vogliono vendere il loro latte ad un prezzo giusto, gli ammalati pretendono legittimamente di essere curati in ospedali sicuri e non fatiscenti, i lavoratori pendolari pretendono treni e autobus sicuri, gli automobilisti benzina meno cara e ponti sicuri, gli scolari e gli insegnanti vogliono scuole ed edifici non pericolanti, i vecchi vogliono una vita serena, gli agenti della Forza Pubblica pretendono dallo Stato di essere tutelati e che i ladri e i malfattori quando vengono arrestati devono marcire nelle patrie galere, i giovani non vogliono più vedere i mestieranti di chiacchiere e infine che i Magistrati facciano fino in fondo il loro dovere senza intromettersi negli affari governativi.
Cosa allora resterà ai grillini della vittoria dello scorso anno?
Anni vuoti come lattine abbandonate là, così cantava Raf.
Di Giannini è rimasto solo il motto: Non ci rompete più le scatole.
E di Peppe Grillo?: Vaffanculo!
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Stante il dissesto per Amantea non restano che gli ex percettori mobilità in deroga
Giovedì, 14 Febbraio 2019 16:54 Pubblicato in CronacaLa speranza per gli Enti locali dissestati di offrire alla città ed ai propri cittadini i servizi manutentivi primari è solo quella della stabilizzazione dei precari ex percettori della mobilità in deroga.
Una panacea per diversi Comuni che se ne avvalgono per i lavori più disparati, dalla manutenzione scolastica alla cura del verde, dai lavori di spazzamento a quelli di pulizia.
D’altro canto sono tutti d’accordo o quasi.
Sono d’accordo i sindacati.
Sono d’accordo i sindaci che si trovano personale senza doverne pagare i costi.
Sono d’accordo gli amministratori regionali
Sono d’accordo i precari se viene loro offerto un lavoro che dia modo di soddisfare le esigenze delle loro famiglie.
C’è un unico problema.
Chi pagherà gli stipendi?
I comuni?
Non hanno le disponibilità finanziarie tanto più se sono in dissesto
Le regioni?
Ma se le regioni pagano gli stipendi come si può pensare di parlare di dipendenti comunali?
E poi come si puo’ pensare che siano i comuni a stabilizzare di precari ex percettori della mobilità in deroga con fondi regionali e/o statali?.
Dubbi apparenti? Forse.
Il vero dubbio è come farebbe ad andare avanti il comune di Amantea che oggi ospita 30 percettori?
La domanda se la pone il sindaco Pizzino che sollecita la regione Calabria trovare nel più breve tempo possibile a trovare una soluzione per la loro proroga e successiva definitiva stabilizzazione visto che dietro questi tirocini ci sono persone qualificate che per molti anni hanno lavorato in aziende private e che per colpa della crisi che il nostro paese si è trovata a fronteggiare si sono trovati senza lavoro.
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