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Cosenza, aggredisce bersagliere: ghanese torna libero

Giovedì, 02 Maggio 2019 10:22 Pubblicato in Cosenza

Poverino voleva entrare in caserma per lavarsi!

Libero dalle sbarre di ferro che l’hanno tenuto prigioniero per oltre sei mesi. Hud Yussif 42 anni accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali era stato condannato lo scorso 11 dicembre a due anni e due mesi di reclusione, nessuna concessione dei benefici di legge, negate le attenuanti generiche, ordinandone l’espulsione dal territorio dello Stato italiano dopo l’esecuzione della condanna.

Il 14 novembre il 42enne (difeso dagli avvocati Paolo Pepe e Gianluca Bilotta) aveva tentato di entrare nella caserma del I Reggimento Bersaglieri di Cosenza. Fermato dai militari ne scaturì una colluttazione dove il 42enne avrebbe tentato di estrarre la pistola dalla fondina di un sergente. L’intervento dei carabinieri riportò calma e ordine e il ghanese finì in manette. In aula spiegò al giudice che“voleva lavarsi.

In appello il giudice ha accolto le motivazioni dei legali del ghanese, gli avvocati Paolo Pepe e Gianluca Bilotta rideterminando la pena inflitta in primo grado a poco più di un anno; pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziale, con la perdita di efficacia della misura cautelare in carcere e disponendone l’immediata liberazione. Ancora il giudice della Corte di Appello di Catanzaro ha revocato la misura di sicurezza dell’ordine di espulsione dallo Stato italiano applicato dal giudice in primo grado.

Un ribaltamento della sentenza in primo grado sulla base del ricorso presentato dalla difesa che ha evidenziato, nelle motivazioni sulla pena inflitta, come il giudice non abbia tenuto conto del minimo edittale per i reati commessi, che prevede una reclusione di sei mesi, condannando l’imputato senza concedere le attenuanti generiche e partendo da una pena base di tre anni e tre mesi ridotta in base alla scelta del ghanese di essere giudicato con il rito abbreviato. La difesa inoltre ha evidenziato come l’imputato sia incensurato e di non aver mai riportato condanne di nessun tipo.

Anche il presunto tentativo di sottrazione della pistola d’ordinanza dalla fondina del sergente dell’esercito del 18esimo reggimento dei Bersaglieri di Cosenza non può ritenersi verosimile e indicativo della personalità del soggetto. Per la difesa lo stato d’animo dell’imputato in quel momento era da ritenersi alterato ma allo stesso tempo giusto e ragionevole in quanto impaurito dalla concreta possibilità che il militare estraesse l’arma per fare fuoco. Queste considerazioni emergono in conseguenza dell’azione che si verificò nell’area vitale del presidio, autorizzata all’uso delle armi. Lo stesso imputato dichiarò, in fase di convalida, di non aver preso la pistola di nessuno. Non di meno importanza per la difesa rimane il reinserimento sociale del giovane ghanese incensurato che risulterebbe difficile.

In base a queste motivazioni addotte dalla difesa e accolte dal giudice, il ghanese nella giornata di ieri è tornato libero.

Deborah Furlano

Il consorzio di bonifica conosciuto come “Valle lao” torna ad avere una guida scelta fra gli imprenditori agricoli del territorio.

Il presidente è in fatti Antonio Miceli, di Scalea, imprenditore agricolo e dirigente Coldiretti, eletto all’unanimità; vice presidente è stato eletto Ciriaco Verta e componente della Deputazione amministrativa, Antonio D’Angelo.

 

 

 

Il consiglio dei delegati è il risultato delle elezioni di fine marzo dell'ente dei bacini del Tirreno cosentino che comprende 31comuni, con un territorio di circa 116.983 ettari ed impianti irrigui di grande valenza.

Gli organi di governo opereranno per il quinquennio 2019-2024. Miceli, conduce una azienda a prevalente indirizzo orticolo e coltivazione del cedro, gestisce anche un punto vendita di Campagna Amica.

«Sappiamo - ha dichiarato Miceli - che ci aspetta un duro lavoro perché i problemi sono tanti e per questo metterò il massimo impegno possibile; ma siamo una compagine coesa e autorevole che si impegna a contribuire per una svolta allo sviluppo del territorio con servizi di qualità verso l’agricoltura e l’agroalimentare e a beneficio dei cittadini in rapporto costante con le amministrazioni comunali».

Il Presidente della Coldiretti Calabria Franco Aceto, ha sottolineato l’importanza del ripristino degli organi di autogoverno augurando loro buon lavoro.

«Deve guidarci – ha detto Aceto – una gestione, all’insegna della trasparenza dell’azione amministrativa, di una avveduta gestione delle risorse economiche e, naturalmente, della risorsa acqua, alla quale teniamo in modo particolare nonchè di una qualificata progettualità.

L’agricoltura e l’agroalimentare, hanno bisogno degli Enti Consortili per rafforzare la loro rilevanza economica».

Un particolare saluto di ringraziamento i nuovi amministratori e il personale lo hanno rivolto al commissario e presidente di Anbi Calabria Marsio Blaiotta che in nemmeno un anno di gestione commissariale ha riconsegnato appunto il Consorzio all’autogoverno degli agricoltori”.ha ringraziato i componenti il Consiglio dei delegati e i consorziati che con il loro voto democraticamente, nelle recenti elezioni, hanno premiato la lista “Coldiretti.

Particolare intervento questa mattina per i vigili del fuoco del Comando di Catanzaro, distaccamento di Lamezia che hanno dovuto recuperare un drone in prossimità dell'autostrada del Mediterraneo direzione nord al km 315 nel comune di Gizzeria.

Il velivolo radiocomandato, di proprietà di un privato cittadino che ne avrebbe perso il controllo, è andato a impigliarsi tra i cavi della rete elettrica dell'alta tensione.

I vigili del fuoco giunti sul posto con ausilio di autoscala hanno richiesto intervento dei tecnici Enel per la disattivazione della linea.

Inoltre, per consentire le operazioni di recupero si è reso necessario deviare il transito dei mezzi su unica corsia, con conseguente disagio per la viabilità, permettendo così il posizionamento dei mezzi di soccorso.

Il drone recuperato è stato consegnato alla polizia stradale che ha proceduto al sequestro in quanto il proprietario era sprovvisto di regolare brevetto di abilitazione all'utilizzo per come stabilito dalle normative vigenti.

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