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San Francesco di Paola redarguisce il cardinale Cesarini

Giovedì, 02 Maggio 2019 21:27 Pubblicato in Paola

Era il 1429 quando i D’Alessio “lasciano Paola per iniziare il grande viaggio.

Dopo parecchi giorni di cammino giungono a Roma e vi si fermano per visitarla.

Confusi tra gli altri pellegrini, passano da una basilica all’altra; infine vanno a San Pietro.

 

Una calca di gente eterogenea e variopinta ingombra le strade selciate, incassate tra gli austeri palazzi medievali.

Ad un tratto sopraggiungono al trotto alcuni cavalieri; usando le aste delle lance costringono la folla a lasciare libero il passo per un corteo in arrivo.

Anche Francesco, con i suoi genitori deve letteralmente schiacciarsi contro i muri.

A occhi sgranati lui, che a Paola davvero non ha mai visto nulla del genere, guarda passare gli armigeri ed i paggi nelle loro ricche ed appariscenti livree, i gentiluomini del seguito nei fastosi costumi, e infine il cocchio tutto d’oro, trainato dagli otto cavalli più belli che si possano immaginare, bardati con finimenti luccicanti.

Nel cocchio, sta assiso , in un fiammeggiare di sete e broccati purpurei, un personaggio maestoso.

“Chi è ?“ Francesco domanda al padre.

Risponde un uomo vicino

“E’ il cardinale Giuliano Cesarini”

“Un cardinale quello?” domanda il ragazzo

Senza pensarci un attimo ,Francesco, che veste ancora il rozzo saio votivo dei francescani, salta sul predellino del cocchio e grida:

“Gli apostoli di Gesù Cristo non andavano per via con tanta pompa”.

La per là il cardinale serra le labbra, irritato da cotanta insolenza.

Ma negli occhi del ragazzo legge qualcosa che lo costringe a giustificarsi

“Caro figliolo, non scandalizzarti di questo lusso.

Se ne facessimo a meno, al tempo che corre, la dignità ecclesiastica ne scapiterebbe nella stima degli uomini e verrebbe fatta segno al disprezzo dei mondani”.

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Momenti di panico stamattina alla filiale di Poste Italiane di Sangineto per una rapina.

Si sono presentati intorno alle 8.30, orario di apertura dell’ufficio postale nel borgo del piccolo centro del tirreno cosentino, armati e a volto coperto.

 

 

 

Due uomini di apparente età tra i 40 e i 50 anni. Secondo alcune indiscrezioni non confermate, pare non avessero un accento calabrese ma sarebbero comunque italiani.

Dopo essersi introdotti nella filiale, uno tramite una finestra sul retro dell’edificio e l’altro dalla porta principale hanno minacciato e tenuto in ostaggio i clienti, che in quel momento erano 3 o 4 e i due dipendenti, che erano all’interno dell’ufficio postale ed hanno portato via la somma di circa 30 mila euro.

Uno dei due rapinatori sotto la minaccia dell’arma avrebbe costretto uno dei dipendenti terrorizzato, ad aprire la cassaforte.

Poi una volta presi i soldi, i due si sono dileguati facendo perdere le loro tracce.

I carabinieri coordinati dal capitano Andrea Massari, hanno avviato le indagini e le ricerche dei due malviventi.

Una giornata di rapine dunque, dopo quella compiuta questa mattina ai danni di un portavalori nella Piana di Gioia Tauro, evidentemente di soggetti che sanno bene come, i primi giorni del mese, arrivi il denaro nelle filiali delle Poste per il pagamento delle pensioni.

Ed è il secondo colpo in un giorno in Calabria a distanza di poche ore.

Colpo in stile anni '70 dal bottino enorme quello messo a segno da un gruppo di malviventi, sembrerebbe almeno cinque, sulla strada provinciale che da San Procopio conduce a Melicuccà in provincia di Reggio Calabria.

 

 

 

Secondo una prima stima, infatti, i rapinatori hanno messo a segno un colpo da ben 700 mila euro. Il commando, i cui componenti erano armati e con il volto travisato, ha bloccato e svaligiato un portavalori di una società di trasporto valori.

I rapinatori, secondo quanto si è appreso, a bordo di una Fiat Punto, dopo avere speronato il furgone hanno sparato anche alcuni colpi di arma da fuoco per costringere i vigilantes a fermarsi e a consegnare le somme che stavano trasportando.

Il mezzo si stava dirigendo verso alcuni uffici postali della zona.

Dopo avere immobilizzato i vigilantes i malviventi sono riusciti ad appropriarsi del denaro. Subito dopo si sono allontanati dileguandosi a bordo della loro auto.

Sul luogo della rapina sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Palmi che si sono subito messi sulle tracce dei rapinatori.

In questo momento, quindi, è caccia, nella zona della Piana di Gioia Tauro e nella provincia di Reggio Calabria. Appena è scattato l’allarme, infatti, sono state avviate massicce battute dai carabinieri che vedono impegnati gli specialisti dei Cacciatori di Calabria e personale dei reparti territoriali dell’Arma.

In volo si è alzato anche un elicottero che sta perlustrando tutta la zona.

La foto dell'articolo non è relativa all'evento delittuoso, ma è semplicemente tratta dal web. Essa non ha pertanto alcun riferimento alla rapina.

 

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