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Redazione TirrenoNews

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Amici, volete prendere na bella tazzulilla e caffè con l’On. Pina Picierno?

Ebbene, dovete sborsare 100 euro.

E’ un caffè speciale, è un caffè napoletano di altri tempi, tostato a temperatura lenta con legna di quercia.

Volete andare a cena con lei? 500 euro.

 

Attenzione, però, perché non è una cena al lume di candela e al ristorante non siete da soli.

Ci saranno altri commensali. Siamo in campagna elettorale, amici, e a quella cena parteciperanno amici, conoscenti, supporters della candidata On. Picierno.

L’Onorevole Picierno di Teano è candidata del Pd alle elezioni Europee del prossimo 26 maggio e per finanziare la sua campagna elettorale che è molto costosa e per non togliere nulla dal suo lauto stipendio mensile europeo, è una europarlamentare uscente, chiede agli amici e ai suoi sostenitori di volerla aiutare, chiede un piccolo contributo.

Mi dai il voto, paga.

Questa è una iniziativa molto in voga negli Stati Uniti d’America.

La chiamano crowdfunding, raccolta fondi per finanziare la campagna elettorale.

Si parte da un contributo minimo di 10 euro. In cambio il donatore riceverà in casa materiale e fac simili della campagna elettorale dell’On. Picierno.

Ma ce ne è per tutti i gusti e per tutte le tasche. Si va da un minimo di 10 euro fino a 500 euro per una cena.

Questa iniziativa ha fatto in pochi giorni il giro del Web e le pernacchie e gli insulti volgari non si sono fatti attendere.

I commenti ironici si sono sprecati ma troppo spesso anche volgari.

L’On. Picierno si è sentita offesa e ha minacciato chi ha osato offenderla e insultarla. Effettivamente tanti sono stati gli insulti volgari che io non condivido.

Per un caffè 100 euro e per una…………

Quanto? Gli attacchi sessisti sono da condannare senza se senza ma, perché volgari e intollerabili. Non li approvo. Punto.

All’On. Picierno è arrivata la solidarietà del suo partito.

Una considerazione però è d’obbligo.

Fino ad ieri si pagavano gli elettori per avere un voto e se poi la cosa veniva a sapersi si veniva condannato per voto di scambio.

Ora è tutto cambiato, abbiamo copiato anche in questo gli americani.

E ti pareva! Anche qui in Italia qualcuno ha voluto introdurre il crowdfunding.

I candidati alle elezioni dobbiamo votarli e pure pagarli.

Ma con questa aria di crisi che tira in Italia, cara On. Picierno, il caffè te lo devi sorbire da sola.

Io me lo bevo col mio barista, almeno lui con quell’euro ci campa la famiglia, ha postato un follower sul Web.

L’On. Picierno è molto conosciuta perché appare spesso in Tv e al tempo degli 80 euro elargiti da Renzi osò affermare che con 80 euro una famiglia fa la spesa per due settimane.

Ne parla Angelo Sposato che indice una mobilitazione.

Questa la sua dichiarazione:

“Milioni di euro spesi in consulenze, parcelle professionali, decreti ingiuntivi.

Milioni di euro spesi per tutt’altro, tranne che per la salute dei cittadini calabresi.

 

 

 

 

Le Asp, negli ultimi venti anni in Calabria, sono diventate il pozzo senza fine della malversazione, delle clientele, dei familismi e delle truffe sanitarie.

Un fatto deplorevole, trasversale, che non hai mai avuto un solo colore politico.

La sanità calabrese, com’era scritto nella prima relazione della commissione parlamentare antimafia sulla ndrangheta, è la metafora dell’intreccio e dello scambio politico-mafioso.

Come Cgil, insieme alle nostre categorie di settore, abbiamo chiesto le commissioni di accesso alle Prefetture, fatto esposti-denunce alle Procure antimafia di Catanzaro e Reggio, per verificare la congruità e liceità degli atti e dei provvedimenti amministrativi.

La sanità in Calabria è allo sbando, la rete ospedaliera, l’emergenza urgenza, necessitano di medici, infermieri, operatori.

È urgente sbloccare le assunzioni per il personale necessario o si rischia di chiudere reparti e intere reti sanitarie.

Il decreto Calabria è operativo, il Governo dia un segnale concreto per sbloccare le assunzioni necessarie, sterilizzando temporaneamente il deficit.

La sanità non diventi terreno di lotta politica ed elettorale, basta scontri istituzionali. Si costituisca subito un tavolo permanente (Struttura Commissariale, Regione, parti sociali) per una riforma vera della sanità e per un PIANO SOCIO-SANITARIO della Calabria.

Il 9 maggio ci sarà una prima mobilitazione unitaria delle categorie di settore”

Ndr. Speriamo che non prendano parola quei dipendenti che sono la prova di quanto denunciato dai sindacati!!!!!!

Ha fatto saltare il banco un pizzino.

Sul pizzino pare fossero riportati collegamenti ad atti legati ad un procedimento penale, che però doveva essere coperto dal segreto istruttorio

Incastrato dal pezzo di carta, il dipendente è stato sospeso.

Sul pizzino pare fossero riportati collegamenti ad atti legati ad un procedimento penale, che però doveva essere coperto dal segreto istruttorio.

Il pizzino in questione era chiuso in una cassaforte e proverebbe il collegamento tra alcuni colletti bianchi che proteggerebbero una rete di usurai.

Il Gip del Tribunale di Castrovillari, Gianna Martino, ha imposto uno stop di otto mesi al presunto informatore, che sarebbe stato beccato dagli inquirenti a rivelare atti attinenti ad un procedimento penale normalmente coperto dal segreto istruttorio.

I magistrati della Procura di Castrovillari, diretti dal capo dei pm Eugenio Facciolla e dal sostituito Flavio Serracchiani, spiegano così la sospensione dalle mansioni di Antonio Pace, castrovillarese cinquantatreenne, dipendente della stessa Procura.

Tutto parte dal secondo semestre dello scorso anno quando sarebbe stato aperto un fascicolo da parte del Procuratore Facciolla nei confronti di cinque persone per i reati di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione e all’usura.

Una delle persone coinvolte nell’indagine sarebbe stato frequentemente avvistato nelle stanze dell’ultimo piano del Tribunale di Castrovillari.

A corredo delle frequentazioni sospette e frequenti ci sono anche una serie di accessi strani ai sistemi utilizzati dal personale degli uffici giudiziari per verificare condanne, indagini in corso e stato di avanzamento dei procedimenti giudiziari, che avrebbero insospettito magistrati e forze dell’ordine.

Le indagini sul dipendente infedele si fanno più interessanti a fine novembre quando, avendo avuto conferma dell’acquisizione da parte di Pace di diverse informazioni segrete relative ad un procedimento penale da lui attenzionato, la Procura avrebbe disposto una serie di perquisizioni e sequestri.

In particolare, a permettere agli inquirenti di ipotizzare il collegamento tra il dipendente e la rete di usurai, sarebbe stato il ritrovamento di un pizzino nella cassaforte di un altro degli inquisiti.

Sul foglio erano annotati a mano gli indagati, le parti offese e l’esatta descrizione contenuta sul sistema informativo della cognizione penale.

Sarebbero stati sottoposti ad una serie di interrogatori anche altri dipendenti della Procura spesso a contatto con Pace, che avrebbe riscritto sul foglio gli stessi dati riportati sul pizzino scritto a mano e rinvenuto nella cassaforte.

Pace era già stato destinato al ruolo di autista, in attesa del prosieguo delle indagini, ora è stato sospeso dall’esercizio di pubblico ufficio o servizio per la durata di otto mesi.

Vanno avanti anche le indagini volte a scoprire una rete di usurai attiva nella città del Pollino e sul territorio.

Ma non finisce qui.

Sarebbe finito sotto inchiesta anche un altro dipendente, con mansioni ben più rilevanti e se ne sta occupando il Procuratore generale di Catanzaro, Otello Lupacchini.

DaQuicosenza

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