
Redazione TirrenoNews
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Dovunque siete in Italia, se vi hanno tagliato la luce chiamate il cardinale Konrad!!
Lunedì, 13 Maggio 2019 09:23 Pubblicato in Campora San GiovanniOrmai la chiesa italiana ha deciso di andare contro la legge, consapevole che i suoi adepti non rispondono alla legge.
E’ il caso dell'elemosiniere del papa, padre Konrad Krajewski, che si era permesso perfino di diffidare la Prefettura a far riattivare la luce del palazzo di via di Santa Croce in Gerusalemme entro le 20 di sabato scorso, minacciando di fare da se.
Nel palazzo abitano 400 persone di 18 nazionalità diverse che aspettano un alloggio popolare.
Nel corso degli anni gli occupanti hanno accumulato una morosità di circa 300mila euro.
E così sabato sera scaduto il suo personalissimo ultimatum alle istituzioni il cardinale è entrato nello stabile ed ha attaccato la luce.
Quando sono andati gli operai dell’Acea per staccare di nuovo la luce hanno trovato il biglietto da visita di Padre Konrad dallo stesso firmato e con sopra scritto “sono stato io”.
Ora come succede a tutti gli uomini che fanno abusi il cardinale dovrà essere denunciato.
Diversamente cardinali, vescovi o semplici preti si porranno al di sopra della legge e potranno andare ad attaccare la luce a chiunque sia stata tolta per morosità.
E non solo la luce, ma qualunque altra cosa.
Anzi se vi portate al seguito un cardinali, un vescovo od un semplici prete potrete viaggiare gratis su aerei, navi, treni, pullman come persone al loro seguito.
Non sappiamo se insieme a loro potrete anche fare la spesa gratis magari sostenendo che la state facendo per loro!
Il gesuita Francesco e la profezia del Papa nero
Domenica, 12 Maggio 2019 19:10 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiStando alle previsioni apocalittiche delle profezie di Nostradamus e del vescovo irlandese Malachia del 1140, con l'elezione del "papa nero" sarebbe finito il mondo.
Le parole - Nelle profezie sul "Papa nero" comunque si dice che l’ultimo Pontefice verrà “da lontano per incontrare tribolazione e morte” e che “durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà (un/il?) Pietro (il?) Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo.
Dicerie, sicuramente.
Di certo c'è che non è passata inosservata, alla luce di quelle premonizioni, la scelta caduta sul nuovo Pontefice.
Josè Mario Bergoglio non ha il colore della pelle nera, ma è comunque un "papa nero".
Il nuovo Pontefice è un gesuita, proviene cioè dalle fila del potentissimo ordine fondato da Ignazio di Loyola nel 1534 che vanta tra le altre cose una gerarchia molto strutturata con in testa un potente preposito generale, che non a caso viene tradizionalmente chiamato il "Papa nero".
Attuale preposito generale, in realtà, non è Bergoglio, ma padre Arturo Sosa Venezuelano Adolfo Nicolas che comanda su 17.906 Gesuiti.
Tra questi, 12.737 sacerdoti, 1.300 religiosi laici, 2.700 seminaristi e 750 novizi.
Nel corso degli ultimi 50 anni è stata registrata una diminuzione dei Gesuiti in Europa e Nord America, mentre la presenza dei Gesuiti è in forte aumento in Africa e soprattutto in Asia.
Potrebbe essere questa la ragione della accoglienza dei migrati africani ed asiatici indotta da Bergoglio?
Certo non è un caso che poco tempo fa avevamo in Papa “bianco” tedesco ed un Papa “nero” Spagnuolo ed oggi abbiamo un papa “bianco” argentino ed un papa “Nero” venezuelano.
Il colore nero - I fanatici dell'occultismo e i sostenitori delle profezie rispondono però che il colore "nero" non deve essere associato solo alla persona, al direttore generale, ma deve essere esteso a etichettare la macchina di potere dei gesuiti, al mistero che avvolge le trame dell'ordine.
Altri tirano in ballo le ombre sul passato di Bergoglio che lo vedrebbero un tempo vicino alla dittatura argentina e perfino responsabile di aver consentito alla sanguinaria giunta militare il sequestro di alcuni sacerdoti.
“Fine”.
E le prime parole di Francesco affacciato al balcone di San Pietro, quali sono state? "Vengo dalla fine del mondo".
C'è carne al fuoco per i fan dell'occultismo..
Dalla profezia di Malachia:
De labore solis ("Della fatica del sole") |
Giovanni Paolo II (Karol Wojtyła, 1978-2005) |
Secondo alcune interpretazioni, si sarebbe ravvisata un'interessante coincidenza: una eclissi solare (la fatica del sole del motto) sia il giorno della nascita che quello della morte di Giovanni Paolo II. Secondo un'altra ipotesi, invece, il riferimento sarebbe da ricondurre a Niccolò Copernico il quale elaborò la teoria dell'eliocentrismo, e proveniva dalla terra di Polonia, vivendo tra l'altro gran parte della sua vita a Cracovia proprio come papa Giovanni Paolo II. Secondo un'altra interpretazione, il motto farebbe riferimento alla particolare devozione di Giovanni Paolo II per la Madonna di Fatima, che si manifestò col miracolo del sole roteante in cielo, visto da migliaia di fedeli all'ultima apparizione. |
Gloria olivae ("Gloria dell'ulivo") |
Benedetto XVI (Joseph Ratzinger, 2005-2013) |
Secondo alcuni studiosi, l'interpretazione del motto sarebbe da ricondurre al fatto che papa Benedetto XVI fu innanzitutto il papa delle riconciliazioni e delle riappacificazioni, di cui il ramo d'ulivo è un chiaro simbolo. Secondo altri studi, invece, il riferimento sarebbe al nome pontificale scelto da Benedetto XVI che rappresenta un chiaro riferimento a San Benedetto da Norcia, fondatore dell'ordine degli olivetani. Inoltre papa Ratzinger nacque il giorno del sabato santo, con evidente riferimento all'olivo pasquale. |
In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit ("Regnerà durante l'ultima persecuzione della Chiesa") |
Francesco (Jorge Mario Bergoglio, dal 2013) |
Quest'ultimo motto, assai temuto dai sostenitori della profezia, è stato riproposto immediatamente dopo l'elezione di papa Francesco. Secondo alcuni il riferimento sarebbe da ricondurre al periodo buio che la chiesa sta attraversando sotto il suo pontificato. |
Miss Francia 2019. Mi piace mangiare: fatevene una ragione.
Domenica, 12 Maggio 2019 18:24 Pubblicato in MondoUna battaglia che la modella, nata a Thaiti, sta combattendo da parecchio tempo, come ha raccontato lei stessa prima di vincere il concorso di bellezza francese: “A 18 anni pesavo oltre 80 chili mi chiamavano mostro, non è stato facile sopportarlo.
Ma oggi sono felice di avere fatto quell' esperienza perché mi ha reso più forte e più capace di incassare i colpi”.
Rispetto agli anni del liceo la Miss ha perso circa 20 chili, ma la persecuzione è ricominciata non appena ne ha ripreso alcuni.
Nel corso di un programma televisivo però, questa volta, Vaimalama ha voluto rispondere alle accuse: “Eh sì, mi piace mangiare.
Mangio molto perché tutti questi piatti che mi offrono da quando ho vinto il concorso non fanno parte della mia cultura, allora ne approfitto per scoprirli.
Anche se non è l'immagine classica della Miss Francia che vi aspettereste.
Mi piace scherzare, parlare forte e dormire, e continuerò a essere così, che vi piaccia o no.
Quindi buona fortuna perché dovrete sopportarmi ancora per parecchi mesi”.