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Redazione TirrenoNews

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Strana questa Calabria!

Finalmente la Stasi, costretta dal TAR e dalla pressione politica nazionale, sceglie la data delle elezioni regionali indicando la data del 23 novembre, ma questa data entra in “conflitto” con i festeggiamenti della canonizzazione del beato Nicola Saggio.

Ed ecco la nota della minoranza.

Ecco cosa dichiara il capogruppo avvocato Nicola Bruno: “Come gruppo consiliare “Progetto Longobardi” ci uniamo all’appello che, in queste ore, le istituzioni civili, in primis l’Amministrazione comunale di Longobardi, e religiose, stanno rivolgendo al Presidente f.f. della Regione Calabria, Antonella Stasi, per lo spostamento della data delle relative elezioni, fissata per il prossimo 23 novembre, in concomitanza con la canonizzazione del Beato Nicola Saggio da Longobardi, vista l’importanza, non solo spirituale, ma anche culturale e sociale, che tale evento, fortemente voluto da Papa Francesco, assume per la Calabria ed i calabresi”.

E se San Nicola Saggio ci facesse il miracolo di un voto libero?

E se San Nicola Saggio ci facesse il miracolo di dare alla Calabria finalmente politici che lavorino per il popolo e non per se stessi?

E se San Nicola Saggio ci facesse il miracolo di una Giunta che ci desse una buona sanità, minori tasse, che aiutasse le famiglie povere, che creasse lavoro per i nostri giovani, che desse sicurezza alla imprese, eccetera?

Ubriachi su veicolo rubato, 2 rumeni arrestati

Giovedì, 11 Settembre 2014 13:16 Pubblicato in Crotone

Era mezzanotte circa quando sulla SS 106 nei pressi di Isola Capo Rizzuto agenti della Polizia Stradale notavano un fuoristrada Mitsubishi modello Pick-Up che, proveniente dal senso opposto di marcia, con lo pneumatico anteriore destro afflosciato e ingenti danni sulla parte anteriore dell’auto, procedeva zigzagando.

I poliziotti , a tal punto, stante la pericolosità di tale guida , e vista la fuga tentata dagli occupanti del Pick-Up invertivano la marcia per bloccare e sottoporre a controllo il mezzo.

A bordo del fuoristrada i due cittadini rumeni.

L’uomo, secondo la Polizia stradale, avrebbe mostrato segni di ebbrezza come alito vinoso, linguaggio disarticolato, difficoltà di deambulazione, disarticolazione verbale

Alla guida Eugenio Falica che veniva sottoposto a controllo etilometrico con esito positivo in entrambe le prove.

Peraltro il Falica era senza patente

Ed il fuoristrada risultava rubato

A bordo anche la madre Maria Augustin.

I due sono stati così arrestati ed in attesa del rito direttissimo sono posti ai domiciliari dalla Polstrada di Crotone come richiesto dal P.M. di turno.

“C’è una ‘ndrangheta che occupa gli spazi del cittadino e c’è una cittadinanza che non fa niente per tirarsi su.

Questa cittadinanza delega e forse un giorno reagirà ma è necessario darci una scossa ora, dobbiamo denunciare e recuperare la dignità, il senso di appartenenza per non cedere alla malavita”.

Nessuna paura.

Non si tratta di Amantea, ma di Reggio Calabria

Ad Amantea “non c’è la ‘ndrangheta”

Queste sono le pesanti parole dal procuratore di Reggio Federico Cafiero De Raho al decimo incontro “M’importa … per partecipare responsabilmente” , organizzato dal Movimento ReggioNonTace, da Microdànisma, dai Comitati territoriali tumori e leucemie, dalla Comunità di Vita Cristiana, da MASCI RC4, d Mad Simon e Maurizio Albanese, dal comitato NO carbone a Saline, da C.STOf, dai padri gesuiti, nel cortile degli Ottimati insieme a padre Giovanni Ladiana e al comandante per la Campania del Corpo Forestale dello Stato Sergio Costa.

Dice aggiunge il procuratore De Rhao “Sono a Reggio da un anno e sei mesi e non sono cambiate molto le cose. E’ difficile far capire alla gente che a determinate angherie occorre reagire. In uno Stato democraticamente fondato sul diritto non ci deve essere alcuna forma di violenza altrimenti ritorniamo all’epoca della preistoria. La corruzione fa sentire il cittadino uno schiavo e noi non dobbiamo più accettare lusinghe o offerte sporche che offendono la nostra dignità. Dobbiamo tirarci tutta la città dalla nostra parte, confrontarci, capire che il bene alla fine prevarrà sul male. Stiamo lavorando su quei siti inquinati dall’uomo e ci vorranno anni per bonificarli e non vi nascondo che col tempo le cose peggiorano e il nostro ambiente sta morendo. In Campania abbiamo sconfitto quella camorra che ha scaricato tutto nei nostri terreni e oggi, la gente collabora con le istituzioni. Reggio Calabria è invece in una situazione peggiore ma può uscire facendo un primo importante passo affidando la città a persone oneste che possano rappresentare la comunità e dicano no al sistema clientelare”.

Nessuna paura.

Non si tratta di Amantea, ma di Reggio Calabria

Ad Amantea “non ci sono siti inquinati”

Dice padre Giovanni Ladiana superiore dei gesuiti di Reggio Calabria: “La Calabria è l’unica regione in Italia a non avere il registro dei tumori e questa è una cosa inaccettabile. La percentuale di casi tumorali è aumentata e, nei prossimi 10 anni, tutti i maschi avranno un tumore e una donna su quattro rischia di averlo. La questione ambientale, non è solo la difesa della bellezza della natura o della nostra città. D’inquinamento si muore e spesso a morirne sono i più piccoli e fragili”.

Nessuna paura.

Non si tratta di Amantea, ma di Reggio Calabria

Ad Amantea “il registro tumori c’è”.

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