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Il generale Nunzio Antonio Ferla arriva alla direzione della DIA
Mercoledì, 08 Ottobre 2014 12:43 Pubblicato in ItaliaLa direzione della DIA “passa” dalla Polizia alla Guardia di Finanza.
Arturo De Felice lascia l’incarico di titolare della Direzione investigativa antimafia per diventare Prefetto nominato dal Consiglio dei ministri su indicazione del ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
Gli succede il generale di divisione della Guardia di Finanza, il dottor Nunzio Antonio Ferla.
De Felice, 62 anni, reggino, entrò in Polizia nel 1979, venne assegnato alla Questura di Novara nel 1980, dove ricoprì gli incarichi di dirigente della Digos, della squadra mobile e di capo di gabinetto. Venne trasferito a Catanzaro nel 1987, e gli viene affidata la direzione del commissariato di Lamezia Terme.
Nel 1992 raggiunse Roma, dove prestò servizio alla Digos e successivamente al commissariato di Esquilino Monti.
Nel 1993 ricoprì l'incarico di dirigente al Centro interprovinciale Criminalpol di Reggio Calabria. Dal 1997 al 2000 diresse (dopo averla costituita) la divisione Sirene, struttura interforze creata in Italia a seguito dell'applicazione degli accordi di Shengen.
Nel 2000 divenne funzionario di collegamento tra il ministero dell'Interno e la commissione parlamentare Antimafia.
Dal 2001, venne promosso dirigente superiore, è fu nominato questore di Alessandria (sue le indagini su Erka e Omar)
Dal 29 luglio 2003, fu questore di Perugia, dove, tra l'altro, ha diretto le indagini sull'assassinio della studentessa inglese Meredith Kercher.
Il 25 agosto 2008, De Felice torna in Calabria, dove ha diretto la Questura di Catanzaro fino al trasferimento a quella di Ancona (nel 2010).
E' stato insignito delle onorificenze di grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana e commendatore dell'Ordine di San Gregorio Magno.
il suo successore, il generale di Divisione Nunzio Antonio Ferla, nel corso della sua carriera ha ricoperto importanti incarichi di Stato Maggiore presso il Comando Generale del Corpo oltre che incarichi di Comando Territoriale, tra cui quello di Comandante Provinciale di Palermo, della Regione Abruzzo, e per ultimo quello di Comandante Regionale Campania della Guardia di Finanza.
Arruolatosi nel 1977, ha conseguito le lauree in Giurisprudenza, in Scienze della Sicurezza Economica Finanziaria e in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni.
E’ stato nominato Generale di Divisione nel luglio 2011.
L’assunzione della titolarità della Direzione Investigativa Antimafia, della quale diviene l’undicesimo Direttore, costituisce, quindi, per il Generale di Divisione, il prestigioso approdo di una carriera di spicco, costellata dalle più diversificate esperienze professionali in varie parti del territorio nazionale.
Si tratta di un incarico di assoluto rilievo, per il suo valore intrinseco, caratterizzato dalla “centralità” che l’obiettivo del contrasto alla criminalità organizzata ha assunto tra le priorità perseguite per assicurare l’ordinato sviluppo della società civile.
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Oliverio dichiara il suo amore per l’UDC. Ecco perche'!
Martedì, 07 Ottobre 2014 22:46 Pubblicato in Cosenza”L’Udc è una forza moderata di centro, non di destra.
E’ una forza che ha espresso una critica abbastanza netta rispetto all’esperienza consumata alla Regione e io credo che dobbiamo incoraggiare le forze che dal centro guardano verso il centrosinistra”.
Il presidente della Provincia di Cosenza, vincitore delle primarie contro gli sfidanti Callipo e Speranza, ha confidato a Strill.it i suoi intendimenti circa le alleanze che da qui a qualche giorno potrebbero saldarsi nella rincorsa alle elezioni regionali del prossimo 23 novembre.
Sembra un vera dichiarazione d’amore quella Mario Oliverio ha espresso nei confronti dell’Udc.
E poi ha spiegato:
”Dobbiamo lavorare per allargare le alleanze anche ai movimenti.
E per quanto riguarda le forze politiche dobbiamo operare per un’azione inclusiva nei confronti delle forze moderate di centro”.
E poi ha continuato:
”Con le forze della destra non è possibile avere ambiguità anche perché avremmo una confusione che non sarebbe compresa dagli elettori e determinerebbe una nebbia di cui la Calabria non ha bisogno.
Abbiamo bisogno di essere inclusivi ma una linea di demarcazione deve essere chiara: tra destra e centro sinistra non può esserci confusione”.
Stando a quanto si dice Oliverio ha poi in serbo una sorpresa
No all’NCD.
Ma sembra molto probabile una alleanza con i fratelli Gentile il cui peso politico è talmente rilevante da eliminare ogni rischio di vittoria anche quando parte del centrosinistra dovesse defilarsi alle prossime elezioni regionali.
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Sgominata la banda dei tir, era formata da 6 calabresi ed un bergamasco
Martedì, 07 Ottobre 2014 22:42 Pubblicato in ItaliaRubavano i Tir, prevalentementa del Nord Italia, ma ignoravano che erano rintracciabili con il sistema satellitare. Arrestati tutti.
La banda operava fra le province di Monza, Bergamo, e Lodi.
Rubavano Tir che trasportavano di tutto , dai generi alimentari ai profumi e ai vestiti griffati.
L’indagine dei militari dell’Arma (denominata «Scania»), nasce dal ritrovamento in un capannone di Vaprio D’Adda, grazie al sistema di localizzazione satellitare, di un tir carico di generi alimentari rapinato a Paderno Dugnano il 17 gennaio 2014.
Oltre alla rapina di Paderno, vengono contestati una tentata rapina ad un tir a Dovera (Lodi), l’8 maggio, una rapina consumata il 1 maggio a Lodi ad un camionista che trasportava profumi e cosmetici per 230mila euro, e un altro episodio ai danni di un autista con un carico di giubbotti Moncler del valore di 800mila euro, avvenuto il 29 maggio a Crosio di Chignolo Po (Pavia).
I carabinieri del Nucleo investigativo di Monza, che hanno eseguito, 7 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal tribunale di Monza su richiesta del pm Giulia Rizzo.
Tutto ha preso dalla indagine su un pregiudicato bergamasco che aveva la disponibilità di un magazzino.
E da lì si è risaliti all’intera banda
Gli arrestati sono Gregorio De Luca, Vincenzo Buttafuoco, Fulvio Cilisto (indicato come il leader del gruppo), Mario Belotti, Aurelio Croce, e Taviano Caruso.
I primi tre sono in stato di fermo per rapina aggravata, e sequestro di persona, gli altri arrestati in flagranza per ricettazione.
All’elenco va aggiunto anche Giovanni Verre, già catturato questa estate nello stesso ambito di indagine.
Gli arrestati sono ora detenuti nelle carceri di Bergamo e Monza
Quasi tutti sono di origine calabrese.
La merce rubata valeva ben più di un milione di euro.
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