
Redazione TirrenoNews
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Il newlook della scuola elementare Alessandro Manzoni
Sabato, 22 Novembre 2014 13:11 Pubblicato in CronacaSono giunti di buon mattinom, in forze e con le necessarie attrezzature e prima ancora che giungessero a scuola i ragazzi avevano tagliato l’erba alta che infestava il cortile della prima scuole elementare della città, quella realizzata durante il ventennio fascista e che ancora serve egregiamente le esigenze scolastiche di Amantea
Il personale ed i ragazzi sono giunti a scuola ed hanno avvertito il profumo dell’erba appena tagliata e che cominciava ad essere raccolta e posta nei grandi sacchi neri che collocati sull’autocarro comunale venivano portati a destino finale
Una immagine, un look diverso rispetto ai giorni precedenti
Si riusciva a vedere l’unica pianta di rose con diversi boccioli pronti ad offrire i loro colori ed il loro profumo
Resta l’unico neo della seconda palma canariensis che sta morendo
E siamo a due
Restano le grandi washingtonie piantate nei giorni successivi alla costruzione della scuola
Speriamo che almeno queste resistano alla strage in corso nella città che sta cambiando volto
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Riceviamo e pubblichiamo un nuovo contributo di Peppe Furano
Chi ha studiato un po' di fisica sicuramente avrà sentito raccontare l’aneddoto della mela di Newton. Questo aneddoto racconta che il grande genio inglese del Seicento Sir Isaac Newton mentre sonnecchia sotto un albero di mele viene svegliato dall’improvviso colpo di un frutto maturo che cade sulla sua testa,appunto una mela. Lo scienziato s’interroga su quale sia la forza che abbia fatto cadere la mela, collega la caduta della mela alla luna e capisce perché questa pur “cadendo” continuamente verso la terra non raggiunge mai il suolo e combinando osservazione e inferenza arriva a formulare la sua famosa legge di attrazione universale che riesce a descrivere tutti i movimenti degli oggetti del sistema solare e anche oltre.
La mela è parte piccolissima di un universo molto grande ma il suo semplice e banale moto di caduta è regolato dalle stesse leggi che regolano i moti di tutti gli oggetti grandi e grandissimi del nostro immenso universo mondo.
Da più di 40 anni vivo, e sono politicamente impegnato, a Cleto, che è un piccolissimo e periferico paese della regione più periferica dell’Italia,la Calabria.
Sono stato molto colpito da una serie di episodi e circostanze che si sono verificate in questa campagna elettorale per le elezioni regionali.
Ma la cosa che più mi ha colpito è stata il rimescolamento degli schieramenti di destra e sinistra!
Leader locali storicamente di centro destra diventati promotori di candidati della lista Oliverio Presidente, e viceversa, leader storici di centro sinistra diventati promotori di candidati della lista Ferro Presidente.
Questo mescolarsi e scambiarsi tra elettori di destra e sinistra a Cleto potrebbe essere classificata come una banale storia di clientele paesane che niente hanno a che fare con quelle che sono le differenze ideologiche,culturali,intese come portatrici di differenti progetti di società, tra destra e sinistra. Differenze che a livello regionale e nazionale, al contrario, restano e hanno ancora un senso e un significato e come tali sono avvertite nel vissuto delle persone.
Io ritengo che questo inter-scambiarsi delle appartenenze tra elettorato di destra e sinistra in una piccolissima realtà sociale come Cleto non sia una eccezionalità a sé stante, ma abbia un significato generale. Quello che succede a Cleto è l’evidenza che oramai da Milano,a Roma fino a Cleto nel vissuto della gente la differenza tra destra e sinistra si sta annullando.
Questo risultato è il primo traguardo di un lungo viaggio iniziato dalla sinistra fin dagli inizi degli anni novanta e io temo che non sia ancora l’arrivo. La sinistra, sia al governo che all’opposizione,al centro e alla periferia, proprio fin dagli inizi degli anni novanta ha iniziato il lento ma inesorabile distacco dalle sue basi ideologiche e culturali e distacco dopo distacco si è spianata l’autostrada a 8 corsie a Renzi e alla sua politica. Renzi ha messo tutti gli oppositori KO che si muovono,si agitano come pugili stonati pronti a ricevere altri colpi in attesa del KO definitivo!
Per capire in modo semplice quello che voglio dire è utile fare un rapidissimo riassunto degli ultimi 70-80 anni del confronto destra-sinistra in Italia.
Dal 1948 al 1992, con tutte le contraddizioni e tutte le critiche che con il senno di poi possono anche giustamente essere poste, è stato sempre chiaro nella coscienza e nel vissuto degli elettori cosa volesse dire essere di destra o di sinistra o per semplificare essere DC o PCI.
Da Milano a Cleto il vissuto del militante del PCI e del militante DC,e anche del dirigente DC e PCI, aveva una sua caratteristica e distinzione.
Era molto netta e distinta la posizione in ordine ai diritti civili (ad es. divorzio e aborto),distinta e distante rispetto alla laicità dello Stato. Distinta e distante in ordine alla partecipazione democratica, (penso alla lotta nelle scuole e nelle università per i decreti delegati e la partecipazione degli studenti alla vita e alle scelte della scuola e dell’università). Distinta e distante la posizione nei confronti dei diritti dei lavoratori.Lo statuto dei lavoratori negli anni settanta è stata una conquista del sindacato e della sinistra.
Distante e conflittuale sul metodo della clientela sulla quale la DC e gli altri partiti alleati hanno fondato per più di 30 anni il principale motore di consenso.
Nelle lotte contadine il PCI è stato sempre dalla parte dei contadini,nelle lotte nelle fabbriche il PCI è stato sempre accanto al sindacato e agli operai.
Nel confronto scontro tra capitale e lavoro il posto del PCI era sempre dalla parte del lavoro.
Il PCI era vissuto dal militante come il partito che perseguiva un progetto di società solidale dove le diseguaglianze dovevano e potevano essere accettabili ma nessuno doveva essere lasciato nell’indigenza.
Dal 1992 è cominciata la confusione.
In riferimento ai diritti civili nel 2004 viene varata dal governo Berlusconi la legge 40 (procreazione mediamente assistita). Una legge che risente fortemente del potere della chiesa e che non risponde alle esigenze delle coppie con difficoltà di concepire. Nel 2008 vince il centro sinistra, ma la legge 40 resta lì con le sue contraddizioni e deve intervenire la corte costituzionale nel 2009 per abolire alcuni tra gli articoli più assurdi.
Nel 2012 la Corte europea dei diritti umani ha bocciato la legge sull’impossibilità per una coppia fertile, ma portatrice di una malattia genetica, di accedere alla diagnosi reimpianto degli embrioni. Il Governo Monti (sostenuto da PD e PDL!) ha chiesto il 28 novembre 2012 il riesame della sentenza presso la Grande Chambre. L'11 febbraio 2013 il ricorso del governo è stato bocciato dalla corte!
In termini di diritti dei lavoratori oggi Renzi è con Berlusconi e contro i sindacati. Il suo jobs act piace a Squinzi e agli industriali e non piace ai sindacati e ai lavoratori. I sindacati scendono in piazza e Renzi e renziani in contrapposizione si riuniscono con il mondo imprenditoriale e della finanza alla Leopolda. In termini di partecipazione democratica l’Italicum voluto da R&B non è diverso dal porcellum voluto da Berlusconi.
Dal 2007 di fronte alla crisi Pd e PDL recitano la stessa litania crescita-crescita e insieme difendono liberalizzazioni selvagge e la globalizzazione che un economista non ortodosso ha definito “libere volpi in libero pollaio” dove non è difficile capire chi sono i polli e chi le volpi.
Scomparsa nel PD la pur minima elaborazione ideologico-culturale critica nei confronti di questo sistema capitalistico-finanziario che sta letteralmente affamando eserciti di lavoratori e lascia la generazione dei 20-40-enni nella più assoluta precarietà.
Scomparso nel PD Renziano ogni riferimento a un orizzonte di eguaglianza e di diseguaglianza accettabile, anzi se un comico (Grillo) mette in campo proposte come il reddito di cittadinanza o un tetto alle pensioni (ci sono tantissimi che percepiscono pensioni di 30-40 mila euro e più al mese senza avere versato i contributi!) ci si allea con B. per cercare di annientare questo sobillatore di popolo!
E allora quanto accaduto nella piccola periferia Cleto,come la mela di Newton, ha in sé tutto, per farci comprendere quello che è diventato l’universo politico italiano nell’era R&B.
Peppe Furano
Il comunicato di Libera a sostegno di Pierpaolo Bruni
Sabato, 22 Novembre 2014 12:42 Pubblicato in CalabriaRiceviamo e pubblichiamo
“Apprendiamo con viva preoccupazione del criminale progetto di attentato ai danni del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Pierpaolo Bruni, da sempre in prima linea nella lotta alla 'ndrangheta attraverso inchieste contro le consorterie criminali delle province di Crotone, Vibo e Cosenza.
L’attacco a chi è in prima linea nella lotta alla 'ndrangheta suscita, ancora una volta, lo sdegno e la ferma condanna di Libera e di tutti i calabresi onesti.
Ma siamo sempre più convinti che esprimere sostegno e solidarietà a chi quotidianamente lotta contro tutte le mafie non basta.
Oggi più che mai per il cambiamento della nostra terra e la sconfitta della ‘ndrangheta è indispensabile la corresponsabilità.
Delle istituzioni, ovviamente, ma anche di tutti noi cittadini che siamo chiamati a impegnarci quotidianamente per affermare verità e giustizia contro ogni forma di violenza.
Siamo certi che il dott. Bruni, come ha ormai ampiamente dimostrato anche nel passato, proseguirà nel suo proficuo lavoro con la stessa determinazione ed efficacia.
Ma vogliamo ribadire al dott. Bruni che se gli ‘ndranghetisti hanno da tempo individuato i magistrati come loro nemici, i loro nemici sono nostri amici.
Amici di tanti gruppi, associazioni e singoli cittadini che, anche in Calabria,con il loro crescente impegno hanno finalmente scelto di provare a costruire una società migliore.
Libera Calabria Coordinamento Regionale”
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