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Redazione TirrenoNews

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Coreca e FareAmbiente

Martedì, 16 Dicembre 2014 17:36 Pubblicato in Economia - Ambiente - Eventi

Riceviamo dall’avvocato Antonio Iaconetti la seguente nota stampa su Coreca

 

Si è tenuta nell’aula consiliare del Comune di Amantea la riunione promossa dal Sindaco Monica Sabatino per incontrare i referenti della Regione Calabria – Uff. Lavori Pubblici e le Associazioni civiche ed ambientaliste che, ormai da tempo, sono contrari al Progetto finanziato dalla Regione Calabria di Difesa del litorale in Località Coreca.

Dall’incontro era presente FareAmbiente, che afferma <<l’attuale progetto più volte bocciato e rimandato al mittente prevede una difesa altamente impattante dello scoglio di Coreca, è prevista una barriera lunga 100 metri lineari, posta su fondali con profondità di 3,50 metri, il tutto di oltre due metri e mezzo sopra il pelo dell’acqua, prevede inoltre un pennello lungo circa 150 mt posto in maniera perpedicolare al moto ondoso.

Per gli ambientalisti, per la maggior parte dei cittadini residenti a Coreca e per l’intera Amministrazione Comunale (Maggioranza ed Opposizione). Anche il  Responsabile Unico del Procedimento Ing. Giuseppe Iritano ha ammesso l’evidente l’impatto ambientale che tale progetto andrebbe ad arrecare, il progetto ricordiamo al momento congelato dalla delibera Comunale del 18 settembre 2014>>.

<<Secondo FareAmbiente,  è necessario valutare proposte alternative meno impattanti e come lo stesso sindaco Sabatino chiede.>>

Anche lo stesso progettista ing. Alberto Borsani che ovviamente ha difeso il suo progetto, ma allo stesso tempo lo ha definito “non bello a vedersi”. Lo stesso Borsani, ha ricordato che già qualche anno fa la giunta del compianto Sindaco Franco Tonnara aveva bocciato l’opera.

Testimonianza toccante è stato l’intervento di un trentenne di Coreca che ha puntato il dito  prevista dal progetto di utilizzare per il ripascimento 43.000 metri cubi di sabbia prelevata nell’alveo del fiume Oliva, notoriamente inquinato da metalli pesanti come certificato dall’ISPRA, il giovane guardando negli occhi i tecnici ha urlato “io sono già stato operato di tumore, a Coreca non porterete proprio nulla! prima di progettare e conseguentemente realizzare altre opere a mare specie se strutturali e invasive occorre risalire alle cause dei mancati apporti solidi provenienti dall’interno dall’entroterra per effetto dell’azione costante e continua di fiumi, torrenti e “corsi d’acqua minori” che veicolano la materia solida. Secondo FareAmbiente è infatti ampiamente dimostrato che i risultati e gli effetti prodotti dalle opere di sistemazione del litorale costiero fino ad oggi purtroppo hanno spesso e volentieri disatteso gli sperati benefici.

Gli studi meteo-marini per tale tipologia di opere sono necessari e di fondamentale importanza, ma evidentemente non bastano da soli al giusto e corretto indirizzamento degli interventi.

E' necessario che i progetti abbiano un capitolo dedicato totalmente ad un’azione partecipata sul territorio da cui ricavare le informazioni del recente passato soprattutto attraverso testimonianze locali, valutandone ovviamente la veridicità, e su queste imperniare lo studio della valutazione ambientale per quelle porzioni di territorio di pregio storico-paesaggistico quale Coreca.

Garritano del Comitato di quartiere di Campora ha più volte ribadito il “no” dei corachesi a quest’opera.

Da quello che oggi ci viene proposto, ha detto Falsetti (WWF) penso di poter dire che questi tecnici non hanno brillato per parsimonia nello spendere il territorio, alzare una muraglia cinese d’avanti allo scoglio avrà protetto il sito dai marosi, ma Coreca come immagine simbolo di questo territorio non ci sarà più e questo per l’intera cittadinanza di Amantea non può essere accettabile. 

Credo giusto invece un intervento avente impatto visivo contenuto, riconoscendo le potenzialità di una Coreca tutelata in maniera consona e rispettosa delle attitudini turistiche del territorio amanteano, territorio che non può prescindere dalle molteplici dimensioni che ruotano intorno alla tutela del paesaggio, imbrattare Coreca equivale a compromettere l’identità di Amantea.

A chiedere la revisione del progetto oggi c’è un’intera città, il mondo associativo che noi rappresentiamo e l’Amministrazione comunale, tutti insieme chiediamo quindi una soluzione meno impattante che nel resto del paese è la normalità, perdere Coreca è, per tutti noi, un prezzo che non possiamo pagare.

Troppe volte ci siamo assoggettati a scelte calate dall’alto, scelte delle quali ogni giorno paghiamo il prezzo sotto forma di territorio che scompare o comunque compromesso.

“Come riporta il Guardian, nonostante i falsi trionfalismi la situazione in Grecia è sull’orlo del collasso. Il rischio di elezioni anticipate che diano la vittoria al partito di Tsipras - contrario all'austerità - spinge politici e funzionari UE a interferire in flagrante nella politica nazionale usando a piene mani l'arma del terrorismo.

 

Ma in questo contesto si evidenziano le contraddizioni in cui si è cacciato Tsipras: nel tentativo di rassicurare il potere, ha garantito che non vuole un’uscita della Grecia dall’euro, da lui falsamente dipinta come catastrofica, ma così facendo ha dato uno strumento in mano agli avversari (che invece fanno capire che le sue politiche condurranno all’uscita) e si è privato di un’arma che avrebbe potuto usare nei negoziati.

Il Commissario UE alle finanze, Pierre Moscovici, è volato ad Atene lunedì a causa delle incertezze politiche seguite alla decisione improvvisa del governo di anticipare le elezioni presidenziali.

La visita del commissario francese avviene mentre il leader dell'opposizione di sinistra radicale del paese, Alexis Tsipras, intensifica le proteste per la campagna di "frenetico terrorismo" a cui è sottoposta la Grecia, non solo da parte del suo primo ministro Antonis Samaras, ma anche da alti funzionari europei, in vista dello scrutinio di questa settimana, il primo di tre votazioni.

"E' in corso un'operazione di terrore, di menzogne. Un'operazione il cui unico scopo è di seminare il terrore tra il popolo greco e tra i parlamentari, e di spingere il paese sempre più a fondo nella povertà e nell'incertezza del memorandum," ha detto domenica il leader di Syriza ai suoi sostenitori, riferendosi al programma di salvataggio sponsorizzato dal FMI e dalla UE per mantenere a galla l'economia strozzata dal debito.

Tsipras ha parlato dopo che i capi di governo avevano ribadito le loro paure che la Grecia potesse essere costretta a uscire dell’eurozona, se il Parlamento non fosse riuscito a eleggere un nuovo capo dello stato entro il 29 dicembre. Se l'alleanza di governo dovesse fallire le tre votazioni, la Costituzione greca richiede che vengano indette le elezioni generali, nelle quali il partito di Tsipras è dato in vantaggio. "Siamo appesi a un filo... e se si rompe, il paese potrebbe andare incontro ad una assoluta catastrofe", ha detto il vice-premier Evangelos Venizelos, il cui partito di centro-sinistra Pasok è partner di minoranza nella coalizione bipartitica di Atene.

In una riedizione del dramma che ha ossessionato la Grecia al culmine della crisi dell'eurozona nel 2012, i mercati sono sprofondati, con i costi di indebitamento del paese che si impennavano a causa dei rinnovati timori di un'uscita della Grecia – chiamata Grexit – se un governo guidato da Syriza dovesse salire al potere.

Moscovici, la cui visita di due giorni dovrebbe concentrarsi sullo stallo dei negoziati con la troika di creditori della nazione – Commissione Europea, FMI e Banca Centrale Europea – non incontrerà Tsipras. I suoi assistenti descrivono l'affronto come "incredibile". La scorsa settimana, il Commissario alle finanze ha detto che secondo lui Samaras "sa quello che fa" e che avrebbe vinto la sua scommessa di accelerare il voto per un nuovo capo dello stato. In un'intervista con Kathimerini di questa domenica, egli ha descritto l'ex Commissario UE all’ambiente Stavros Dimas, che è il candidato del governo alla carica presidenziale, come "un brav'uomo."

Ma il nuovo Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, che è grande amico di Samaras, si è spinto oltre, avvertendo dei pericoli di un "risultato elettorale sbagliato". "Non vorrei che le forze estremiste andassero al potere," ha detto, alludendo al rischio che le elezioni presidenziali possano dare il via ad elezioni generali anticipate. "Preferirei che venissero fuori dei volti noti."

Anche se non è la prima volta che la politica della paura è stata utilizzata per assicurare che la Grecia – due volte "salvata" dalla bancarotta – si attenesse al percorso deciso per lei, il palese intervento di figure così direttamente legate al programma finanziario di salvataggio di Atene da 240 miliardi di euro, ha immediatamente suscitato all'estero delle reazioni di rabbia. Sabato, correndo in soccorso di Syriza, il partito della sinistra europea, l’alleanza dei gruppi di sinistra del continente, ha denunciato che le parole di Juncker sono la prova di un declino della democrazia nell'Unione Europea. "La pressione della Commissione Europea sul processo elettorale di un paese sovrano è insopportabile e genera seri interrogativi sul futuro della democrazia in Europa", ha detto Pierre Laurent, presidente dell'organizzazione, in un comunicato pubblicato sul sito Web del partito.

Nonostante un livello sempre maggiore di polarizzazione – rappresentato da parlamentari che o sostengono a malincuore o si oppongono con veemenza al programma di salvataggio – la maggioranza degli elettori vuole che il Parlamento ribelle elegga un Presidente, in modo che le elezioni anticipate possano essere evitate. Un sondaggio di Kapa Research pubblicato lo scorso fine settimana, ha rivelato che il 57% vuole che il 73enne Dimas assuma la carica, ma il 61,1% pensa che lo scrutinio sia destinato a fallire.

Samaras ha detto che preferirebbe andare ad elezioni nazionali anzichè entrare in un governo trasversale "di salvezza nazionale". I sondaggi di opinione mostrano che il vantaggio di Syriza si va restringendo, alimentando la sensazione che sia improbabile che il partito vinca con una maggioranza assoluta.

Un collaboratore vicino a Samaras ha detto che il governo pensa di essere in una situazione "win-win".

"Anche se perdiamo [le elezioni per il Presidente], vinceremo ugualmente, perché gli elettori daranno la colpa a Syriza per il caos che ne conseguirà," ha detto. “E questo ci assicurerà la vittoria alle elezioni nazionali.” di Helena Smith, 14 Dicembre 2014

PS. Per saperne di più andate su http://sopravvivereingrecia.blogspot.it/

Fiero dei miei pochi voti, dice Salvatore Magarò!

Martedì, 16 Dicembre 2014 13:47 Pubblicato in Calabria

Scrive l’ex consigliere regionale Salvatore Magarò : “Fateci caso: in questi giorni – con lo scandalo di Mafia Capitale – tutti parlano di ‘ndrangheta e, per dirla tutta, si parla anche di pacchetti di tessere acquistate (sottolineatura che consegno ai meno pigri, giusto per ricordare uno dei fattori che mi costrinse ad abbandonare il PSI).

Sul tema, però, fino a qualche settimana fa, si registrava un silenzio assordante.

Eppure si era in campagna elettorale.

I candidati alla carica di consigliere regionale della Calabria avrebbero potuto e dovuto pronunciarsi su questo tema che – come non si stanca di ripetere lo stesso Roberto Saviano – non rappresenta “un” problema, ma “il” problema del nostro Paese e vieppiù della nostra regione.

Evidentemente si pensa che l’argomento non paghi in termini di voti e si continua a ritenere più conveniente la promessa elettorale vecchia maniera”

Poi continua : “ Ora, da candidato appena uscito – non eletto per poco – da questa campagna elettorale, sono felice di poter smentire questa convinzione.

Tante sono le persone che mi hanno sostenuto benché non avessi niente da offrire in termini di favori, benché non avessi alle spalle gruppi di potere né personaggi influenti, avendo condotto una campagna elettorale sobria e con pochissime risorse, senza stampare manifesti, organizzare cenette, meeting e aperitivi.

Ho girato nei paesi della provincia di Cosenza, fra la gente, raccontando quello che ho fatto e quello che ancora si deve fare in termini di legalità, trasparenza delle pubbliche amministrazioni e lotta alla ‘ndrangheta.

Ho discusso con le persone di come si possono utilizzare i beni confiscati alla criminalità organizzata, dell’urgenza di introdurre misure che garantiscano legalità e trasparenza negli appalti. Ho raccontato alla gente che esiste una legge regionale da me proposta che apre corsie preferenziali nei concorsi regionali ai testimoni di giustizia e alle vittime della criminalità organizzata.

Su questi e altri – che sono i temi urgenti e improrogabili per la nostra regione – ho raccolto partecipazione e adesione, ho constatato che i cittadini calabresi sono maturi e consapevoli del fatto che la lotta alla ‘ndrangheta non è solo una questione etica: il suo valore è misurabile anche in investimenti e posti di lavoro, cioè benessere per molti e non per i pochi che di volta in volta riescono ad entrare nel cerchio magico di chi gestisce un po’ di potere”.

Infine, conclude :” Per questo non mi stanco di indirizzarmi a chi è amato di buona volontà e ha voglia di approfondire di cosa stiamo parlando, a chi rifugge dalle semplificazioni, giornalistiche e moralistiche, e di rinviare a quasicento.blogspot.it.

Un blog molto poco elettorale che racchiude il lavoro fatto nella recente consiliatura, quello solo impostato e che resta da fare, una traccia di ciò che sempre con maggiore urgenza occorre che vada in porto.

Poco importa se con o senza il mio contributo.

Per me è sufficiente la consapevolezza di aver ben seminato. Salvatore Magarò”      

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