
Redazione TirrenoNews
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Maida: Vigile urbano mette in fuga i rapinatori dell’ufficio postale
Domenica, 04 Gennaio 2015 09:24 Pubblicato in CatanzaroFar West a Maida , il paesino di 4500 abitanti circa sulle colline catanzaresi.
Siamo nell’ufficio postale sito nella piazza principale del paesino.
Arrivano 2 rapinatori in tuta mimetica e con il volto travisato
Sono armati di mazza per sfondare il vetro antiproiettili.
Nell’ufficio si trovano diverse persone anziane che ritirano le pensioni
Dentro, dietro il vetro, una delle impiegate,impaurita da quanto sta accadendo, si sente male.
Ma nella piazza Garibaldi si trova il vigile urbano Giuseppe Santo il quale accortosi di quanto sta succedendo estrae la pistola e spara in aria due colpi
Questa volta ad intimidirsi sono i 2 rapinatori che salgono a bordo dell’autovettura e scappano i direzione di San Pietro a Maida dove più tardi sarà trovata completamente bruciata
Tempestivo l’intervento dei carabinieri per le dovute indagini
Interviene anche il reparto scientifico dell’arma per effettuare i rilievi del caso.
Sono state sequestrate le immagini del circuito di videosorveglianza di alcune attività poste nei pressi dell’ufficio postale che potranno dare indicazioni utili alle indagini.
Una forte dose di spavento per i clienti e dipendenti
Una impiegata svenuta è stata soccorsa dai medici e dal 118
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"In un momento così complicato e difficile come quello che sta attraversando il nostro Paese per i morsi di una crisi che sta lacerando irreversibilmente il tessuto socio-economico, soprattutto nel Meridione, in cui alla Calabria tocca il fondo della classifica, a causa di tutti i fattori economici e sociali negativi (disoccupazione, Pil, reddito pro-capite, infrastrutture, indice di povertà, incapacità di spesa, ritardi in ricerca ed innovazione), con i nostri capoluoghi di provincia agli ultimi posti nelle classifiche della qualità della vita, con centinaia di migliaia di persone a rischio di esclusione sociale, e con tanti 'cervelli' in fuga, imperversano, polemiche sterili, incomprensibili e comunque dannose all'immagine di un rinnovato progetto amministrativo regionale che ha, quale base, una politica di centrosinistra responsabile ed adeguata alla gravità del momento".
Questo è quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Franco Sergio, del gruppo "Oliverio presidente".
Poi prosegue: "Un'assise regionale eletta ormai da oltre 40 giorni che si insedierà solo dopo l'Epifania (che doni avranno i calabresi, quelli preziosi dei Re Magi o cenere e carbone della Befana?) mentre proliferano nervosismi diffusi al centro, a destra ed a sinistra.
'Ansia di riscuotere i risultati? Chi si tira fuori, chi si auto-propone, chi, pur di avere un incarico sarebbe disposto ad accettare ad occhi bendati l'incompatibilità consigliere-assessore, senza almeno attendere pareri di giuristi sulla costituzionalità della norma. Chi, addirittura, bluffando in modo maldestro, si autoesclude da ogni incarico. Ancora una volta dunque 'il problema' non è la Calabria coi suoi problemi lo scopo nobile del fare politica per dare una mano con una buona amministrazione a questa nostra martoriata terra. No. Manovre autoreferenziali che non tengono conto di regole etiche e deontologiche, invocate non praticate, di una politica rinnovata e più responsabile senza la quale non ci sarà l'inversione di tendenza così proclamata in campagna elettorale (e che ha convinto così tanti calabresi).
A cosa serve l'incessante lavoro del presidente Oliverio che, nonostante i grattacapi dell'emergenza sanitaria e delle nomine degli assetti istituzionali si è preoccupato delle migliaia di Lsu-Lpu da contrattualizzare gradualmente, uscendo così dal precariato; poi mettendo a punto un decreto-proroga biennale, con relative modifiche ed integrazioni alla Legge R. 21/2010 'Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia'.
Decreto di estrema importanza che contribuirà certamente a garantire ossigeno a tutti i comparti produttivi interessati ed a stimolare il rilancio della nostra economia".
Infine conclude :"Vi è l'urgenza di attuare un riformismo concreto per riportare un minimo di ottimismo ed entusiasmo in questa regione, ascoltando le voci dei lavoratori di tutti i settori, delle famiglie (ultimo rifugio e difesa dalla crisi), dei cittadini meno abbienti, di imprenditori tenaci che resistono al crollo dei consumi, alle tasse ed alle inefficienze delle burocrazie statali e locali; che mostrano e ci fanno capire i disagi quotidiani che sopportano. Migliaia di calabresi non hanno ancora perso la speranza e la voglia di migliorare; dobbiamo dar loro risposte, possibilmente a partire dalle Idi di marzo".
Capiremo meglio tra breve!
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Stazione di Amantea: Le Palme rischiano di cadere
Sabato, 03 Gennaio 2015 19:14 Pubblicato in CronacaIl punteruolo rosso colpisce rovinosamente tutto il patrimonio palmizio di Amantea e lo sta letteralmente distruggendo.
Presso la stazione ferroviaria di Amantea le vecchie palme impiantate dal commendator Le Rose, storico capostazione della cittadina tirrenica, sono state quasi tutte colpite e distrutte.
Ne è rimasta in piedi una soltanto, ma anche essa sembra essere stata comunque attaccata dal coleottero asiatico.
Le altre stanno in piedi quasi per miracolo.
Anzi due di esse sono pendule, come la torre di Pisa ed a rischio di crollo.
Una potrebbe addirittura cadere su una casa sottostante
Proprio per questo. stamattina si sono visti gli operai delle ferrovie che dovranno comunque ulteriormente intervenire con il cestello e mozzare man mano i tronchi delle palme per evitare pericolosi cedimenti.
In modo improvvisato, comunque, l’area a rischio è stata circoscritta con strisce di plastica colorata che , nelle intenzioni, vorrebbero inibire l’accesso alla zona pericolosa.
Nemmeno le ferrovie hanno adempiuto al preciso obbligo di intervenire per salvare le palme della stazione ferroviaria, al pari del comune di Amantea, che però dalla sua può vantarsi di tagliare le foglie ed i tronchi per ridurre il rischio di crollo
Non sarebbe la prima volta che alberi o loro parti crollano determinando danni e talvolta perfino ferite anche gravi su quanti si trovino a passare nei pressi ed , in alcuni casi, anche la morte.
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