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Redazione TirrenoNews

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Si sa, ormai le truffe via web sono infinite, una diversa dall’altra, di estrema fantasia, inarrestabili.

Per fortuna è anche facile accorgersene.

 

E per fortuna è anche facile guardarsene.

Ma ci sono quelli che ci credono

Da dicembre (dopo qualche periodo di sospensione) arrivano email aventi ad oggetto: NOTIFICA DI GUADAGNO

 

E poi, di seguito, IMPORTO: CENTO CINQUANTA MILE EURO (€ 150.000,00).

Poi si specifica che si tratta di una: NOTIFICA DI GUADAGNO DI LOTTERIA.

Manco il tempo di chiedervi “ ma dove ho giocato?” che vi viene chiarito:

“Abbiamo il piacere di informarvi sul tiro alla sorte del programma del gruppo UNIBET che si è tenuto a Casablanca (Morocco).
Seguito a questo tiro il vostro indirizzo elettronico attaccato al numero di biglietto: 9600015948-6410 con numero di serie: 4848042-510 trattato alle cifre vincenti:

5-14-66-71-0736, che vi hanno permesso di essere vincente il fuori dal tiro di questa tombola successivamente.
E di nuovo insistete : “ Ma dove ho giocato?” E poi continuate “ E dove ce l’ho il biglietto?”.

E la email continua:
“Siete stati tirati alla sorte per beneficiare della somma totale dunque di CENTO CINQUANTA MILE Euro,in liquido. Sappiate allora per favore che le vostre cifre vincenti devono essere verificate dal nostro Avvocato, DOTT. ALVARO PINTO RIBEIRO, specialmente giurato per vigilato questa tombola”. 

E voi continuate: “ Ma è una lotteria od una tombola?”

E la email continua :” Per conseguenza, la vostra somma di CENTO CINQUANTA MILE Euro, sarà versato in accordo con nostro Avvocato, DOTT. ALVARO PINTO RIBEIRO, carico di darvi le istruzioni a seguire. Questa promozione ha luogo annualmente”.

E di seguito l’invito al silenzio:
“Per ragioni di sicurezza, vi consigliamo di tenere le vostre informazioni di vittoria confidenziale fino a che il vostro statu trattato e che il vostro denaro li sia pagati di modo che consideraste atto. Ciò fa parte delle misure precauzionali per evitare i casi di doppia rivendicazione di guadagno e l'uso illegale di questo 
programma da parte di alcuna gente senza scrupoli. VOI ESTATI PREVENUTO.

Infine le coordinate dell’avvocato:
“Sotto le coordinate per contattare l'avvocato. AVVOCATO ALVARO PINTO RIBEIRO
Émail: 
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  Tel: (00212) 699 871 155”
00212? Ma è il prefisso del Marocco? 
Ed allora? Quasi, quasi chiamo?

Ma poi trovate:
FORMULARIO DI VERIFICA DA RIEMPIRE ED INVIARE ALLO SMALTO DEL CARICO
PRINCIPALE DELLA RIMESSA PREZZI

Il VOSTRO COGNOME:
NOME:
ETÀ:
SESSO:
PAESE:
CITTÀ:
N. Di codice di verifica:
Infine i saluti “Cordialmente” e la firma “ UNIBET”

Ed ecco cosa può succedere, scrive un utente del web:

“Anch'io ho una fortuna sfacciata, in diversi siti sono stato il milionesimo visitatore, mi arriveranno presto un sacco di soldi. Non è una truffa, c'è proprio scritto che è vero. Ho scritto ed ora via mail vengo a volte contattato da donne( a dir loro) bellissime e disponibili. Insomma di bene in meglio : sono proprio nato con la camicia.

Ed un’altra volta addirittura stavo per essere frodato con la carta di credito, meno male che, ancora una volta sono stato fortunatissimo, se ne sono accorti, mi hanno scritto subito, io ho inviato tutti i miei dati e le password, e ora ci pensano loro”.

 

Ora la carta di credito è vuota, le donne non mi scrivono più!

Prima la notizia e poi la riflessione sui costi

La notizia è quella che oggi mercoledì 21 gennaio il Tribunale amministrativo del Lazio ha accolto il ricorso presentato dall’allora sindaco Mario Caruso contro la decisione del Ministero degli interni, dell’ottobre 2013, di sciogliere il Consiglio comunale di Cirò per infiltrazioni mafiose.

 

Il consiglio era stato eletto da appena sei mesi.

Ora la giustizia amministrativa ha dichiarato che non c’è stata alcuna infiltrazione mafiosa e che lo scioglimento era sbagliato!

Ovviamente il Tar ha disposto la reintegra del Consiglio

Al tempo la commissione di accesso nominata dalla Prefettura di Crotone era composta dal vice prefetto Maria Carolina Ippolito, dal funzionario amministrativo contabile Giuseppe Belpanno e dal capitano Fabio Falco, comandante della Compagnia dei carabinieri di Cirò Marina.

La commissione aveva preso in esame gli atti della precedente amministrazione comunale guidata, sempre, da Caruso.

Coerentemente con la relazione della commissione, il prefetto Maria Tirone prima e il ministro degli interni Alfano, poi, motivarono la scelta dello scioglimento del consiglio con la necessità di “consentire le operazioni di risanamento delle istituzioni locali” e denunciarono “l’uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato, nel tempo, nel favorire soggetti o imprese collegate direttamente o indirettamente ad ambienti mafiosi”.

Tuttavia, già alla prima lettura della relazione si evidenziava che alcune delle tesi a supporto dello scioglimento del Consiglio erano molto traballanti.

Per esempio la famosa laurea pagata dal comune ad un dipendente comunale. Vicenda che finì sulle prime pagine di giornali nazionali, salvo poi scoprire che ad avviare quella disposizione, prevista da una legge dello Stato, era stata una commissione prefettizia (presieduta dal prefetto Gullotti) negli anni che precedettero l’Amministrazione Caruso.

Già a novembre scorso il Tribunale di Crotone (Maria Luisa Mingrone presidente, Rossella Nocera e Vladimiro Gloria giudici) aveva rigettato la richiesta di incandidabilità degli ex consiglieri comunale di Cirò formulata dal ministero dell’Interno dopo lo scioglimento del Consiglio comunale.

Anche in quell’occasione il Tribunale smontò punto per punto la tesi del ministero e della prefettura crotonese.

E proprio a quella sentenza si è rifatto il Tar del Lazio che ha smontato il dossier messo in piedi dalla Prefettura di Crotone e dal ministero degli interni, accogliendo il ricorso e disponendo il reintegro del Consiglio comunale nelle sue funzioni.

Mario Caruso contento dichiara “Era una battaglia giusta da fare per noi, ma soprattutto per togliere un’altra macchia alla comunità che non meritava una cosa del genere. Noi stavamo lavorando per rompere l’equazione Cirò-mafia e qualcuno ci ha voluto fermare”.

Ecco un sindaco che si preoccupa di sciogliere la macchia alla comunità!

Ora le domande.

Anche il sindaco di Cirò farà causa per aver riconosciuto la indennità per danni morali?

E quale sarà la indennità riconosciuta?

1,5 volte la indennità di amministratore come a Botricello o 6 volte come ad Amantea? ( vedi in Primo Piano “Ecco le “disparita'” italiane in materia di indennita' agli amministratori!”)

Scrive Bruno Spatara, Segretario Provinciale di FORZA NUOVA:

“ Quanto successo all’interno del centro d’accoglienza “MALGRADO TUTTO” a Pian del Duca presso Lamezia Terme, dove due immigrati iracheni si sono resi protagonisti di una vera e propria aggressione ai danni degli operatori, è di una gravità inaudita e non è che l’ultimo di analoghi episodi di violenza avvenuti a Pian del Duca e che hanno visto sempre vittime gli operatori stessi”

Poi continua :.

“Serve dunque a poco la campagna mediatica dell’amministrazione comunale che vuole dimostrare la possibilità di integrazione totale degli immigrati, quasi come opera di convincimento verso i cittadini lametini; campagna attuata forse per mascherare i fallimenti di una Giunta comunale che ha rimarcato l’affidamento a titolo gratuito di alcuni lavori di pubblica utilità (quali la pulizia degli spazi verdi e dei fiumi) piuttosto che appaltare gli stessi incarichi al considerevole numero di giovani disoccupati lametini.

In considerazione del fatto che non crediamo affatto alla gratuità della prestazione, visto che ogni immigrato costa a noi italiani ben 35 euro al giorno come rimborso per i centri di accoglienza, su tutto il territorio nazionale, e che di conseguenza tutte le risorse economiche destinate alle politiche sociali, anche da parte degli enti locali, sono assorbite da questa emergenza voluta e sostenuta dalla politica stessa”.

Forza Nuova, poi, richiamando “Mafia-Capitale”, dice:

“ Da anni noi di Forza Nuova sosteniamo che l’immigrazione più che un’emergenza sia un vero e proprio business ed i recenti fatti di cronaca di “Mafia-Capitale” ce ne danno conferma”.

Infine la richiesta:

“Alla luce dell’ultimo grave episodio di violenza, avvenuto nel centro d’accoglienza lametino che ha visto come epilogo l’ arresto dei due immigrati iracheni, chiediamo l’immediata espulsione dei due responsabili del reato e che questo possa segnare l’inizio di una serie di provvedimenti mirati a bloccare i flussi immigratori occasione da sempre di sfruttamento e permanenza illegale e di destinare tutti quei lavori di pubblica utilità ai giovani disoccupati lametini”.

Bruno Spatara Segretario Provinciale FORZA NUOVA

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