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Redazione TirrenoNews

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Il Garbage americano arriva ad Amantea. Molti i dubbi sul funzionamento.

 

Chiunque va in America dopo la Statua della Libertà impatta in una cosa per noi strana ma presente in quasi tutte le case americane, quello che loro chiamano”garbage disposal” che in sostanza è un

tritarifiuti da lavandino!

 

Il tritarifiuti o dissipatore alimentare trita gli avanzi alimentari (cibo avanzato e non altro!) non tramite lame, ma attraverso dei dischi metallici, che girando spingono gli avanzi contro le pareti, riducendoli in poltiglia.

Durante la fase di triturazione e per un suo miglior funzionamento del trituratore bisogna far scorrere l’acqua (in quantità minima) nel lavandino, ed i rifiuti vengano portati via ed eliminati attraverso lo scarico e la fognatura.

In America, almeno, funziona così!

Ora ad Amantea girano venditori di garbage disposal per alberghi, ristoranti ed altri esercizi ed essi assicurano la legittimità del loro impianto alla luce dell’ art. 9-quater della legge 30 dicembre 2008, n. 210 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, il quale dispone

«3. Non e' ammesso lo smaltimento dei rifiuti, anche se triturati, in fognatura, ad eccezione di quelli organici provenienti dagli scarti dell'alimentazione trattati con apparecchi dissipatori di rifiuti alimentari che ne riducano la massa in particelle sottili, previo accertamento dell'esistenza di un sistema di depurazione da parte dell'ente gestore del servizio idrico integrato, che assicura adeguata informazione al pubblico anche in merito alla planimetria delle zone servite da tali sistemi. L'installazione delle apparecchiature e' comunicata da parte del rivenditore al gestore del servizio idrico, che ne controlla la diffusione sul territorio».

A tal punto qualche domanda

1)Quale effetto produrrà l’uso di tali dispositivi sulla nostra rete fognante che per superare i dislivelli è costretta ad usare decine di pompe di sollevamento con costi altissimi di energia ?

2) L’impianto di depurazione di Nocera Terinese è adatto al trattamento delle “nuove acque” addizionate delle sostanze in esse disciolte?

3) Il Sindaco di Nocera Terinese è a conoscenza di questi fatti? E cosa ne pensa?

4) ) Il Sindaco di Amantea è a conoscenza di questi fatti? E cosa ne pensa?

Certo non possiamo omettere di evidenziare che se ognuno usasse questi dispositivi( posto che siano usabili nella nostra rete fognaria e nel nostro impianto fognario) gli effetti sarebbero altamente positivi. Non solo non ci sarebbe fermentazione e non sentiremmo i relativi cattivi odori. Non avremmo più il problema delle teste di alici. Ridurremmo i costi del servizio RSU. Saremmo meno oberati di consegnare il cassonetto dell’umido nei giorni predisposti

Terminiamo qui, aspettando le risposte delle amministrazioni e dei tecnici

Tutti i nodi arrivano al pettine.

Con la scusa della spending rewiew, certamente, ma anche per le gestioni allegre degli enti pubblici e nel caso del Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese.

Come noto da poco sono stati eletti gli organi consortili del Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese.

 

Ha vinto alla grande la Coldiretti tanto che il presidente Molinari all’indomani delle elezioni ha dichiarato che :“Questo voto ci riempie di responsabilità ma sapremo insieme a i neo consiglieri portare avanti con determinazione il programma che ci siamo dati e lo perseguiremo con tenacia e determinazione. L’autogoverno degli agricoltori esalterà la sussidiarietà dei consorzi a servizio delle esigenze del territorio. Rivolgo un sentito augurio ai nuovi amministratori, che rappresentano non solo Coldiretti ma l’intera società”.

Dalle scorse elezioni gli eletti : Giovambattista Calvieri, Claudio Gigliotti, Macchione Giovanbattista, Rossi Franco, Trapuzzano Gennaro, Andricciola Peppino, Bartucca Vincenzo, Fazio Francesco, Gagliardi Fiore, Sirianni Pietro, Arcuri Francesco, Lento Manuela, Mangani Raffaele, Mungo Francesco Tommaso, Nanci Felice.

E da qui la riconferma all’unanimità Francesco Arcuri quale presidente dell’Ente Consortile, e sempre all’unanimità quale vice presidente di Giovambattista Macchione, oltre che di Raffaele Mangani quale componente della Deputazione Amministrativa, organo del quale fanno parte anche i rappresentanti dei sindaci, della Provincia e della regione Calabria

Direttore generale sempre Flavio Talarico e vice l’ing. Pasquale Cimbalo

Il Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese di Lamezia Terme, che comprende 29 comuni con un territorio di oltre 85mila ettari ed impianti irrigui di grande valenza.

Ne fa parte anche Campora San Giovanni con i suoi 850 ettari di cui gran parte a cipolla rossa

Appena eletti i nuovi organi hanno assunto una delibera che ha fatto fortemente arrabbiare i contadini, tra cui quelli di Campora San Giovanni

E’ stato disposto cioè l’aumento del costo dell’acqua di irrigazione da 0,031 a 0,070 euro al metro cubo.

Praticamente il 2,25 % del costo dell’anno precedente

E tutto quando anche l’agricoltura soffre della contrazione dei consumi

Occorre ricordare che la cipolla ha bisogno di grandi quantità di acqua perché la sua famosa dolcezza dipende propria dalle grandi quantità di acqua di cui ha bisogno.

Questo aumento penalizza pertanto proprio la principale produzione locale ed uno dei tesori dell’agricoltura calabrese

Sicuramente ci saranno ragioni alla base di questa decisione ed è proprio quello che i contadini vogliono sapere

Troppo facile-dicono- aumentare le tariffe come fanno i comuni. Sono invece convinti che occorre ridurre le diseconomie

E proprio per capire e sicuramente contestare queste irragionevoli scelte hanno deciso di convocarsi insieme ai loro legali per accedere agi atti consortili ed in particolare ai bilanci

“Non abbiamo la possibilità di pagare queste tariffe altissime ed è molto strano che fino a ieri con 0,031 euro a metro cubo si andava bene ed oggi ne vengano chiesti addirittura 0,070! -dice un contadino camporese- Abbiamo il dubbio che ci stiano facendo pagare debiti passati nati da una gestione allegra del consorzio. Non ci stiamo!”

Tra l’altro la rabbia vene anche dl fatto che i nuovo contratto che decorre al 2 febbraio prevede perfino la “quantità minima di acqua per ettaro , circa 180 euro per 2500 metri cubi”

Qualcuno ricorda anche che “ Nella riunione, del 3 marzo 2014 con gli agricoltori di Nocera , Campora e San Mango , avevamo parlato di un abbassamento dei prezzi . Stiamo parlando, di acqua che viene a caduta e quindi non vuole pompata , di cattivi servizi o quasi nulli , di fossi di scolo mai puliti non sappiamo quali sono i servizi che dicono di fornirci?. Addirittura dicono che hanno alzato i prezzi da 0,031 al metro cubo a 0,070 a metro cubo. Vorremmo sapere se paghiamo tutti e se è vero che mettessero tutto pubblico ai soci . Veramente vergognoso, ci stanno portando a condizioni che non possiamo più coltivare o dobbiamo chiedere autorizzazioni x fare dei pozzi. Siamo pronti a manifestare contro questo aumento ingiustificato. Con la crisi che stiamo attraversando e senza giusta causa come si fa a chiedere un' aumento più' del doppio. Inutile , venirci a dire che si sta lavorando a favore degli agricoltori si sta lavorando contro l' agricoltori. Per non parlare delle tasse che ci mandate anche dei terreni dove non irrighiamo, dove non ci sono canali o dove quelli che ci sono non vengono puliti.”

Longobardi: Il TAR da ragione al sindaco Mannarino

Sabato, 24 Gennaio 2015 15:05 Pubblicato in Longobardi

“Ogni tanto una buona notizia” lo dice Giacinto Mannarino sindaco di Longobardi.
“Hanno rigettato il ricorso elettorale di Bruno e ( lo hanno) condannato alle spese”.

 

Si conclude così il messaggio del sindaco Mannarino di Longobardi, un messaggio che lascia trasparire una profonda amarezza per le vicende che lo hanno coinvolto, ma insieme la fiducia nella Magistratura e nella Giustizia.

 

Ma andiamo alla vicenda.

La minoranza del paese tirrenico patria di San Nicola facente capo all’avvocato Nicola Bruno aveva presentato ricorso al TAR contro le elezioni comunali scorse

Ed ora il TAR ha emanato in data 23 gennaio la sentenza n 00154/2015 dando torto al ricorrente

Ma ecco in estrema sintesi la sentenza emessa da giudici Emiliano Raganella, Presidente FF, Estensore, Germana Lo Sapio, Referendario,Raffaele Tuccillo, Referendario.

1-Quanto al seggio n 4 “le doglianze dedotte dai ricorrenti risultano prive di pregio in quanto le eventuali lievi anomalie nella verbalizzazione e/o nell’operato del seggio n. 4 si riducono a mere irregolarità, del tutto prive di portata invalidante”

2- Quanto alla “mancata corrispondenza tra il numero delle schede autenticate, non utilizzate, ecc. ecc., e le relative indicazioni a verbale può comportare, in linea di principio, l’annullamento delle operazioni elettorali in quanto impedisce il riscontro preventivo dell’effettivo numero delle schede utilizzate e votate “è […] predicabile alla condizione che, in base al c.d. criterio della strumentalità delle forme, non risulti possibile, ricostruire, comunque, il dato mancante e quindi l’esatto svolgimento delle operazioni di voto. Consegue che la semplice deduzione dell’omessa verbalizzazione del numero delle schede autenticate e non utilizzate non può giustificare la declaratoria di annullamento e rinnovazione delle operazioni elettorali, allorchè non si deduca e si dimostri anche che il dato in questione e, quindi, la regolarità delle operazioni di voto è impossibile che possa essere accertato altrimenti ( Tar Catanzaro sez. II, 28 novembre 2012, n. 1163).

3-Quanto alla mancata attribuzione , nella sezione n 1, di 10 preferenze al sig. Antonio Runco,

candidato nella lista “Progetto Longobardi”, il motivo è inammissibile perchè “. Secondo l’orientamento univoco della giurisprudenza, nel giudizio elettorale il principio della specificità dei motivi di censura e del’onere della prova è da considerarsi attenuato. Si richiede, però, pur sempre, che siano indicati la natura dei vizi denunziati, il numero delle schede contestate e le sezioni cui si riferiscono le medesime e che i vizi siano dedotti non in termini astratti, ma con riferimento a fattispecie concrete, onde evitare inammissibili azioni volte al mero riesame delle operazioni svolte, ovvero meramente esplorative (fra le tante, Cons. St., sez. V, 9 settembre 2013n. 4474). Nel caso di specie i ricorrenti, se anche indicano nome del candidato, sezione e numero di voti che si assumono non attribuiti, non forniscono alcun elemento atto ad appurare le ragioni della mancata attribuzione e, quindi, se essa sia stata dovuta, ad esempio, ad annullamento della scheda o a contestazione del voto per una qualche specifica ragione ovvero ancora alla presenza di segno di riconoscimento. Con ciò resta esclusa la possibilità di individuare le schede elettorali cui si riferiscono i ricorrenti e, quindi, di effettuare uno specifico accertamento che non si risolva in un nuovo scrutinio delle schede.

4-Del pari inammissibile, per manifesta genericità, il motivo relativo all’annullamento, nelle sezioni

1,2,3 e 4, di 19 schede. I ricorrenti si limitano a rilevare la circostanza, senza indicare l’esistenza di

uno specifico vizio per il quale le schede debbano ritenersi illegittimamente annullate.

5- Infine inammissibile, infine, anche il motivo relativo all’illegittima attribuzione al Sindaco Giacinto Mannarino di una preferenza con probabili segni di riconoscimento. I dati forniti dai ricorrenti (presenza di segni di cancellazione) non consentono la sicura individuazione della scheda cui gli stessi hanno inteso fare riferimento.

6- In conclusione, il ricorso deve essere respinto in quanto il distacco tra il ricorrente e il sindaco è

di 6 voti e, conseguentemente, l’invalidità dei tre voti espressi nel seggio volante, esaminata al

precedente punto 3.5., in forza del principio di resistenza, non consente di pronunciare l'annullamento dei voti in contestazione poiché l'illegittimità denunciata al riguardo non ha influito

in concreto sui risultati elettorali, sicché l'eliminazione di tale illegittimità non determinerebbe

alcuna modifica dei risultati medesimi (ex plurimis Consiglio di Stato, sez. V, 08/08/2014 ( ud.

15/05/2014 , dep.08/08/2014 n.4241).

A Nicola Bruno, Francesco Cicerelli la possibilità del ricorso al Consiglio di Stato.

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