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Redazione TirrenoNews

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Dopo il nostro articolo sulle chiusure degli uffici postali in Italia ed in Calabria ecco la nota stampa dell’ufficio Comunicazione Territoriale Calabria.

Dice l’ente Poste: “Il piano di rimodulazione degli uffici postali adegua l’offerta all’effettiva domanda sul territorio tenendo fermo il principio della centralità del cittadino e della massima attenzione per le sue esigenze. Il piano assicura così efficienza e capillarità del servizio e la tenuta dei livelli occupazionali.

Il piano è stato definito in conformità con il vigente Contratto di Programma e con la normativa, che stabilisce particolari garanzie per i Comuni caratterizzati da una natura prevalentemente montana del territorio (divieto di chiusura di uffici postali situati in Comuni  rurali che rientrano anche nella categoria dei Comunimontani con esclusione dei Comuni nei quali siano presenti più di due uffici postali ed il rapporto abitanti per ufficio postale sia inferiore a 800), dalla scarsa densità abitativa o per i Comuni delle isole minori in cui sia presente un unico presidio postale.

Anche in Calabria, gli interventi previsti dal piano di rimodulazione manterranno sostanzialmente inalterata la presenza capillare di Poste Italiane sul territorio, confermando la vocazione sociale dell’azienda e puntando parallelamente a migliorare i servizi di rete con l’obiettivo di garantire un servizio complessivo sempre più efficiente e coerente con la domanda dei cittadini”.

Le chiusure scendono da 25 a 22 così ripartiti:

1 in provincia di Catanzaro (su un totale di 125 uffici);

15 in provincia di Reggio Calabria (totale uffici 179);

3 in provincia di Cosenza (totale uffici 236);

3 in provincia di Vibo Valentia (totale uffici 64).

Gli uffici razionalizzati nell’orario e che pertanto resteranno aperti a giorni alterni sono 41 così ripartiti:

8 in provincia di Catanzaro (su un totale di 124 uffici);

9 in provincia di Reggio Calabria(su un totale di 164uffici);

18 in provincia di Cosenza( su un totale di 233uffici);

4 in provincia di Vibo(su un totale di 60 uffici).

2 in provincia di Crotone.

Il piano prevede inoltre nuove aperture del turno pomeridiano, il potenziamento del servizio nelle località a maggiore afflusso di clientela e la rimodulazione oraria per circa 600 uffici postali sul territorio nazionale. I servizi alla clientela di altri 450 uffici saranno dislocati su uffici vicini.

La riorganizzazione garantisce l’accesso della clientela al servizio universale coprendo ben il  96 % dei comuni italiani e, più in particolare,  l’87% dei comuni con popolazione inferiore a 1000 abitanti, con livelli di servizio superiori agli standard fissati dal Contratto di programma e dalle norme in materia.

 Gli interventi confermano la presenza capillare di Poste Italiane sul territorio nazionale e puntano a migliorare i servizi di rete con l’obiettivo di garantire un servizio sempre più efficiente e coerente con la domanda dei cittadini. Il personale degli uffici postali inclusi nel Piano di rimodulazione verrà opportunamente collocato in altre sedi del medesimo ambito territoriale, assumendo compiti in coerenza con le proprie competenze. Per i dipendenti ricollocati saranno inoltre studiati specifici programmi di formazione  e valorizzazione al fine di garantire loro un percorso di crescita professionale, mantenendo inalterato il numero dei posti di lavoro”.

Dietro nostra richiesta ci scrive il responsabile del comitato locale "Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori" competente per la zona da Praia a mare ad Amantea, architetto Luigi Colella, che ringraziamo.

“Il comitato locale "Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori", ha dato risalto alla problematica relativa allo scoglio di Coreca ma non ha presenziato al sit-in.

Nei prossimi giorni incontrerò il progettista col quale intendo concentrare l'attenzione sul suo operato e sulle proteste in corso.

Ragionando sulle simulazioni pubblicate dagli attivisti del M5S e studiando la trasformazione che quel tratto di costa ha subito dal 1998 ad oggi, non posso che condividere parte della soluzione tecnica proposta.

Trattasi della creazione di una barriera alla stregua di quelle realizzate in prossimità dello scoglio, a nord e a sud, che negli anni hanno protetto e permesso la creazione di spiaggia. (Su http://www.sbirciapaola.it/salviamo-il-paesaggio-difendiamo-i-territori-per-coreca/?fb_ref=Default è pubblicata una sequenza di foto aeree che spiega meglio il mio concetto).”

Se il rappresentante del comitato “Salviamo il Paesaggio” riesce a condividere parte della soluzione progettuale , dichiara , però,che : “ Non sono assolutamente in accordo, non solo col prelievo del materiale inerte dal torrente Oliva, perchè altamente inquinato, e non reputo necessari 43 mila mc di sabbia. La sola barriera, sommersa o emersa, se studiata bene, farà in modo che il materiale inerte venga depositato direttamente dai marosi.”

Ed è questa la novità: l’autoripascimento!

Poi( finalmente) una necessaria e giusta attenzione ai fiumi. Dice Colella:” Parallelamente però, andrebbe fatto un monitoraggio sui torrenti e sulle fiumare della zona (direi di tutta la costa), perchè troppo materiale inerte viene prelevato per scopi edilizi e l'acqua non riesce a portarlo in mare, uno dei problemi principali che provocano erosione costiera. Sono considerazioni tecniche fatte da un tecnico, ma l'impegno, come specificato in precedenza, è il confronto con chi sull'argomento è più ferrato”.

Infine la differenziazione tra politica e difesa dell’ambiente quando sostiene che :” Non ho partecipato al sit-in perchè le mie sollecitazioni a che non venisse politicizzato sono state vane. Anche se trattasi di M5S, un marchio politico su questioni ambientali allontana, com'è infatti successo, la cittadinanza.  Più volte ho criticato questo modo di fare, le bandiere allontanano la gente da importanti argomenti. L'ho scritto qui, qui e in altri articoli, molte tematiche sono portate avanti da appartenenti a correnti politiche e purtroppo il risultato è che chi organizza spesso è il solo spettatore.

Questo è tutto, mi riservo di pubblicare l'approfondimento tecnico che farò col progettista prossimamente. Grazie per l'attenzione. Luigi Colella”

E’ la domanda che si pongono in tanti ad Amantea.

In sostanza ci eravamo abituati alla figura di Domenico Pileggi che opera ad Amantea dal 2008 importato dai commissari straordinari, ma rimasto anche quando loro se ne sono andati perché rinominato , anno dopo anno, dai vari sindaci che si sono succeduti fino ad oggi, Monica Sabatino compresa.

 

Questa volta, però, per ragioni misteriose, invece, del solito rinnovo si è proceduto ad una selezione. Invero una strana selezione.

Pensate che i selezionatori sono stati la segretaria comunale, il dr Mario Aloe e l’ingegnere Franco Lorelli.

 

Infatti, quando leggiamo sul sito comunale che il servizio gestisce:

- il Servizio demanio e patrimonio, competente per la attuazione e gestione demanio e del patrimonio comunale:

-il servizio ambiente competente per la tutela del territorio tramite la gestione degli interventi di prevenzione, salvaguardia e recupero di situazioni di danno ecologico ed ambientale, la conservazione e la pulizia del territorio cittadino: verde pubblico, patrimonio immobiliare e viario, edifici ed uffici, la gestione del servizio idrico integrato, la gestione del ciclo integrato rifiuti;

-il Servizio Protezione Civile competente negli adempimenti relativi alla prevenzione, protezione e pronto intervento nei casi di pubblica calamità e disastri attraverso la tempestiva attivazione del servizio di protezione civile e il coordinamento delle attività di tutte le strutture intersettoriale ritenute necessarie all’intervento;

- il Servizio Manutenzione competente per tutti gli adempimenti per la effettuazione della piccola manutenzione e della manutenzione ordinaria; per la esecuzione dei lavori manutentivi di pronto intervento in economia, il  servizio di pubblica illuminazione, la gestione degli impianti e dei servizi comunali, la gestione dell’autoparco comunale, l’attuazione e coordinamento dell’ attività di sicurezza del lavoro per il servizio tecnico manutentivo, la gestione tecnica e l’ottimizzazione delle architetture informatiche e telefoniche e piani di sviluppo a valenza generale dell’Ente e dei relativi impianti.

Viene immediatamente da chiedersi come il responsabile del Servizio del personale,del Servizio Attività produttive e del Servizio Affari legali possa essere ritenuto competente a valutare la professionalità di persone con titoli di studio completamente diversi dai suoi ed inyerr0garli e valutarli su materie che lui non conosce.

Si tratta di un palese caso di soggetto incompetente nelle materie professionali tecniche .

Non solo ma l’assurdo è anche il fatto che si vadano a giudicare persone munite di specifico titolo di studio tecnico( ingegnere e/o architetto) , addirittura munite di abilitazione professionale e di iscrizione al relativo albo professionale , magari iscritti agli albi dei collaudatori, od abilitati ai piani di sicurezza, se no iscritti nell’elenco dei periti del Tribunale, abilitati ad emettere nulla osta provvisori antincendi od a realizzare piani di sicurezza.

Ed infatti la pseudo commissione parzialmente incompetente dichiara che i curriculum di ogni candidato descrive una professionalità adeguata allo svolgimento dell’incarico.

A tal punto si sarebbe dovuto cessare ogni ulteriore valutazione.

Ed invece non è andata così.

La parzialmente incompetente commissione ha provveduto ad una valutazione sulla base delle risposte tecniche alle seguenti domande eguali:

-Demanio: le competenze comunali nella gestione del demanio marittimo;

-Ambiente: procedura da adottare per la bonifica di un sito con presenza di materiale contenente amianto e segnalazione di coperture con lastre di eternit;

-Protezione civile: Il modello organizzativo per la gestione dell’emergenza a livello comunale;

Si rileva nelle domande una qualche coincidenza con le competenze dell’ufficio

Incomprensibile invece la mancanza di domande sul servizio manutenzione certamente non rappresentabile da quella sul procedimento amministrativo e l’accesso agli atti ed ancor meno da quella sugli interventi somma urgenza.

Dice il verbale che :

-L’architetto Garofalo risponde in maniera adeguata alle cinque domande dimostrando padronanza di massima delle materie. Il colloquio da conto della capacità di svolgere l’incarico.

-L’ingegnere Dignitoso risponde a quattro domande su cinque . Mancano molte volte i riferimenti normativi. Il colloquio, sebbene non perfetto, da conto della capacità di svolgere l’incarico.

-L’architetto Pileggi risponde in maniera adeguata alle cinque domande dimostrando padronanza di massima delle materie. Il colloquio da conto della capacità di svolgere l’incarico.

Come si può essere stati in grado di valutare la assoluta padronanza delle materia” da parte di soggetti che tali materia non conoscono e non hanno studiato?

Ed infatti ecco l’aberrante conclusione della commissione.

I concorrente sono tutti idonei:

-Dignitoso Luca                     idoneo

-Garofalo Santo                     idoneo

-Pileggi Domenico                  idoneo

E ci mancherebbe che laureati ed iscritti all’ordine professionale non siano in grado di utilizzare le conoscenze tecniche certificate dalle rispettive università e dalle commissioni abilitative perché sottoposti a valutazione da una pseudo commissione composta da persone che non hanno i titoli per esaminare i candidati.

E’ evidente che di nessun aiuto per il sindaco è stato il lavoro della commissione comunale.

Ma allora perché è stata nominata? E che senso ha la sua certificazione finale? Facile concludere che i non nominati potranno proporre ricorso e poi chiedere i danni.

 

Il VIDEO di Francesca Menichino (Consigliere Movimento 5 Stelle) in merito al Concorso al Comune di Amantea

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