
Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Dopo i crolli, il comune corre ai ripari: ecco la prima ordinanza
Sabato, 14 Febbraio 2015 16:38 Pubblicato in Primo PianoPochi giorni fa nella principale via Vittorio Emanuele il crollo di un vecchio fabbricato, un crollo che, per fortuna, è andato bene almeno nel senso che non ci sono state vittime, né feriti.
Ed ecco la prima ordinanza a tutela della pubblica incolumità.
È la numero 13 del 13 febbraio 2015 ed è stata assunta dal sindaco a carico di un fabbricato a tre piani fuori terra ubicato all’inizio di via Roberto Mirabelli , un’altra delle strade principali della città, ed identificato catastalmente al foglio di mappa 7, particella 413.
Il fabbricato costituisce un potenziale pericolo per la pubblica e privata incolumità per il rischio di caduta di porzioni di cornicioni e di intonaci, e per la possibile caduta di elementi della copertura ed infissi vetusti.
Per queste ragioni la intimazione al proprietario Nicola N. di mettere in sicurezza il fabbricato a propria cura e spese con avvio immediato delle operazioni e conclusione delle stesse entro e non oltre 20 giorni dalla notifica della ordinanza
Dovranno in sostanza essere rimosse tutte le parti prricolanti dell’immobile al fine di evitare il pericolo per la pubblica e privata incolumità.
La parte è stata intimata che in caso di inottemperanza si provvederà d’ufficio con addebito delle spese e contemporanea denuncia della parte inadempiente alla competente procura della repubblica presso il Tribunale di Paola
Sempre la parte è stata avvertita che eventuali danni a persone e cose conseguenti alla mancata esecuzione della ordinanza saranno posti a carico del proprietario che ne risponderà in via civile, penale ed amministrativa
L’unico problema è che il comune interviene solo dopo la specifica segnalazione da parte, nel caso , della signora Maria Francesca R. preoccupata di quanto successo proprio di fronte a lei in via Vittorio Emanuale
La gente in sostanza ora ha capito la lezione
Insomma il comune interviene a tutela della pubblica e privata incolumità solo quando la gente si allarma e scrive.
E nemmeno sempre.
Vedi ad esempio le “Case Sciollate” ( vedi foto)e le inutili denunce della signora Santa Gallo!
Etichettato sotto
Amantea. Dove ognuno può fare quello che vuole
Venerdì, 13 Febbraio 2015 09:07 Pubblicato in PoliticaSono tanti gli amanteani che si lamentano del fatto che Telecom ed Enel fanno come gli pare, posando in ogni dove reti telematiche sotterranee probabilmente senza nemmeno depositare il progetto presso gli uffici comunali, così che un qualche domani che si dovrà eseguire una rete urbana si creeranno problemi alla rete internet.
Molti si lamentano dei fossi lasciati aperti per giorni e giorni con danni alle sospensioni ed ai bracci delle ruote delle auto
Molti, infine si lamentano dell’impianto di armadi ed oggi di specifiche forniture autonome di energia elettrica di prossimità.
A chi si lamenta viene detto che si tratta di futuro e che il futuro non può essere fermato
Ma c’è chi si lamenta.
Ecco una nota pervenutaci:
“Con la scusa della tecnologia necessaria, in questi giorni, ad Amantea, stanno piantando tanti nuovi alberi, pardon paletti, con la scritta Enel affiancandoli a preesistenti armadi Telecom.
Vista così non sembrerebbe niente di strano, ma guardiamo il fenomeno da un'altra angolazione.
Se un onesto cittadino deve avere tutti i permessi prima di realizzare un qualsiasi manufatto abitativo ,compreso il parere della sovrintendenza alle belle arti (che giustamente verifica sia l’impatto ambientale che estetico) come mai questi obbrobri sfidano tutte le leggi dell’estetica e del buon senso senza problemi?
Evidentemente da queste parti siamo ancora considerati con l’anello al naso.
A prescindere dal fatto che un aggeggio del genere in seguito diventa una servitù per il proprietario dell’immobile adiacente e quindi arreca un danno non indifferente.
Per non parlare del danno arrecato ai marciapiedi, costati tanti soldi ed alle stesse strade dove l’asfalto poi verrà rimesso in modo approssimativo, se mai verrà rimesso
I cittadini sono inermi, subiscono passivamente per quieto vivere, e questo non è giusto”.
Si! Siamo d’accordo se un cittadino viene controllato quando fa un allaccio alla rete fognante perché non dovrebbe esserlo la Telecom e l’Enel?
Se viene creata una servitù perché Telecom ed Enel non dovrebbero essere assoggettati alle regole di tutti? Sono forse così speciali da muoversi al di sopra se non al di fuori della legge?
In verità ad Amantea molte cose sono possibili e le leggi sono rispettate da taluni solo per un fatto di etica, di cultura , non certamente per timore di essere contravvenzionati.
D’altro canto chi mai ha rispettato o rispetta la seguente norma del D.M. 05-11-2001che vi trascriviamo ?
3.4.6 Larghezza del marciapiede
La larghezza del marciapiede va considerata al netto sia di strisce erbose o di alberature che di dispositivi di ritenuta. Tale larghezza non può essere inferiore a metri 1,50. Sul marciapiede possono, comunque, trovare collocazione alcuni servizi di modesto impegno, quali centralini semaforici, colonnine di chiamata di soccorso, idranti, pali e supporti per l'illuminazione e per la
segnaletica verticale, nonché‚ eventualmente per cartelloni pubblicitari (questi ultimi da ubicare,
comunque, in senso longitudinale alla strada). In presenza di occupazioni di suolo pubblico localizzate e impegnative (edicole di giornali, cabine telefoniche, cassonetti ecc.) la larghezza
minima del passaggio pedonale dovrà comunque essere non inferiore a metri 2,00.
Decine e decine di coltivatori diretti, molti dei quali con i loro trattori, temporaneamente strappati alla terra , artigiani del PIP di Amantea, molti amministratori di maggioranza e di minoranza del comune di Amantea giornalisti e televisioni locali si sono riuniti nell’ampio piazzale dell’Albergo del Savuto per manifestare la propria adesione alla iniziativa del Comitato Ricostruiamo il Ponte sul Savuto guidato da Giuseppe Ruperto che ha fortemente voluto questo sit-in.
Hanno detto basta ai ritardi della politica.
Hanno detto basta ai silenzi della politica
Hanno detto basta alle bugie della politica
Sono arrabbiati, stanchi ed insoddisfatti
“Così non va!”- è la loro ultima parola- “E’ tempo di azione”. Poi continuano dichiarando”prima delle elezioni tutti ad interessarsi, ora vogliamo che si mantenga fede agli impegni assunti ed alle prese di posizione a favore di un’opera che era ed è indispensabile”
Poi concludono con un appello :” Chiediamo un incontro urgente con il presidente Oliverio che ci aveva assicurato che diventato Governatore della Regione avrebbe provveduto alla soluzione del problema del ponte”
Infine la affermazione forte che “ Se al massimo entro 15-30 giorni non saremo convocati ci vedremo costretti ad altre forme di lotta più radicali. Siamo stanchi di essere presi in giro”
Peraltro del Ponte sul Savuto sembra che non si interessi più nessuno.
Si parla della SS18 e del rischio che il mare la porti via , ma del Ponte sul Savuto più nulla
Si parla della Galasso per intendere il collegamento con la autostrada ma del ponte niente come se nel progetto più grande possa essere ricompreso il problema dell’isolamento dei collegamenti tra nord e sud della Calabria
Si parla del Porto e di Coreca e di Oliva ma del Ponte sul Savuto poco o niente
Per fortuna invece agricoltori, imprenditori ed alcuni politici locali sembrano avere le idee più chiare.
Parliamo dell’agricoltore che ha ricordato che sono costretti ad usare la statale 18 per raggiungere i campi di lavoro aumentando così i rischi per loro stessi e per coloro che usano questa strada trafficata; il ponte in sostanza non solo risponde in caso di emergenza ma costituisce anche una via alternativa per i mezzi agricoli
Parliamo del presidente della associazione per la tutela e lo sviluppo della cipolla rossa signor Antonio Veltri della omonima azienda Veltri il quale ha ricordato che la mancanza del Ponte sul Savuto è una grave lesione allo sviluppo della principale coltura agricola che è proprio la cipolla rossa dolce che da lavoro a migliaia di persone.
Parliamo dell’assessore ai Lavori Pubblici del comune di Amantea dr Sergio Tempo e dell’assessore all’agricoltura , sempre del comune di Amantea, dr Gianluca Cannata.
Parliamo dei consiglieri di Minoranza del comune di Amantea Veltri Concetta, Francesca Menichino e Sergio Ruggiero
Parliamo dei consiglieri di Minoranza Alessandro Salvatore e Elena Arone.
Tutti i politici intervenuti ed intervistati dalle televisioni locali hanno sottolineato la concorde volontà della amministrazione comunale di Amantea, senza distinzione di posizione politica, di operare decisamente nella direzione della ricostruzione del Ponte, perché solo questa ricostruzione offre la garanzia della conservazione del collegamento tra il nord ed il sud della Calabria, dell’accesso in tempi corretti per la vita delle persone agli ospedali di Lamezia e di Catanzaro, della fruizione dell’aeroporto di Lamezia terme, del conferimento degli stessi rifiuti alle poche discariche autorizzate , dell’accesso agli uffici regionali di Catanzaro e di Reggio Calabria.
Anzi, per vero, i consiglieri di minoranza di Amantea hanno diretto la loro attenzione verso un incontro al quale invitare non solo il territorio ed i suoi attori, tra cui aziende, imprenditori, organizzazioni di categorie e sindacati , ma anche i politici regionali e quelli dei comuni interessati tra cui Amantea, Cleto e Nocera Terinese, proprio per rafforzare la comune volontà che deve essere spiegata unitariamente e fortemente a fronte di inaccettabili ritardi e di fortissime esigenze di sicurezza e di sviluppo.
Oltre ad alcuni rappresentanti del comitato Ricostruiamo il Ponte sul Savuto erano presenti decine di aziende agricole di cui alcune con i propri trattori ( azienda Rossi Domenico e Rossi Franco, azienda Russo Domenico, azienda Dino Russo, azienda Ruperto Michele , azienda Ruperto, azienda Longo Domenico)
Menichino e veltri
Alcuni trattori