
Redazione TirrenoNews
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Parliamo di concorsi anche se part-time e per periodi ridotti
Giovedì, 09 Aprile 2015 15:41 Pubblicato in Basso TirrenoIn una Calabria dove le assunzioni in genere sono fatte senza eccessivo rispetto della legge, un concorso, anche se part-time e per periodi ridotti è sempre una occasione.
Lo bandisce il comune di Serra d’Aiello con la delibera di giunta n 11 dell’08.04.2015 in visione sul sito del comune collinare, patria del famoso istituto Papa Giovanni XXIII.
Si tratta di coprire, per sei mesi prorogabili di altri sei, il posto di istruttore direttivo, categoria D, posizione economica D1, per l’area Economico-finanziaria-tributi
L’assunzione sarà fatta ai sensi dell’art 110, comma 2, del dlgs 267/2000
A breve sarà predisposto e pubblicato il relativo bando.
Come noto si tratta di un comune che ha dichiarato il dissesto e che manca il posto di istruttore direttivo, categoria D, posizione economica D1, per l’area Economico-finanziaria-tributi
Lo stipendio non è granchè( lordo ed omnicomprensivo di euro779,54) e non rileviamo nemmeno l’orario di servizio settimanale richiesto
Sembra che siano superate le condizioni di cui al comma 4 del Dlgs 267/2000 che recita “. Il contratto a tempo determinato è risolto di diritto nel caso in cui l'ente locale dichiari il dissesto o venga a trovarsi nelle situazioni strutturalmente deficitarie” perchè l’ente sarebbe in attesa di autorizzazione ministeriale.
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Ancora bombe inesplose . Questa volta a Motta San Giovanni (Rc)
Giovedì, 09 Aprile 2015 15:37 Pubblicato in Reggio CalabriaSi susseguono i rinvenimenti di residuati bellici inesplosi a causa delle piogge copiose e diffuse sulla nostra Regione.
Il giorno di Pasquetta si è verificato uno “sconcertante” evento nel Comune di Motta San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria.
Le locali Forze dell'Ordine hanno rinvenuto, apparentemente abbandonato casualmente, un residuato bellico, ai piedi del Monumento ai Caduti, nella Piazza a loro dedicata.
L'ordigno non era sporco di terra ma in pessime condizioni di conservazione.
E’ stato subito transennato il Monumento e piantonato dalla Polizia Locale di Motta e dai Carabinieri di Lazzaro.
Attivate le misure urgenti, è stato richiesto l'intervento degli Artificieri dell'Esercito, che sono prontamente intervenuti nei giorni scorsi e con la collaborazione di tutte le Autorità locali, hanno provveduto a mettere in sicurezza l'ordigno.
La munizione inesplosa era una granata d'artiglieria tedesca del secondo conflitto mondiale, da 88 mm, pesante oltre 9 Kg e contenente oltre un chilogrammo di alto esplosivo, una miscela di Tritolo/T4.
Il Capo Team Artificieri del Genio Guastatori caserma “Manes” di Castrovillari (cs) , il Primo Maresciallo Cipriano, coadiuvato dall'Operatore, Sergente Maggiore Aversa, hanno rimosso la stessa granata e ne hanno curato la distruzione per brillamento, in Contrada Pagati, con la collaborazione preziosa del proprietario di un fondo agricolo un Agente della Polizia Locale di Motta.
Le operazioni sono state ostacolate dal forte vento ma con l'assistenza sanitaria della Misericordia di Melito Porto Salvo (RC) e dei Carabinieri di Lazzaro (RC) che hanno curato la sicurezza della zona di brillamento, gli Artificieri Esercito della Caserma "Manes" di Castrovillari, hanno portato a termine il tutto in tempi rapidi.
Il sopraggiungere della primavera e la conseguente ripresa delle attività agricole ed umane , porterà ad un fisiologico aumento dei rinvenimenti di residuati bellici , già previsto dagli Artificieri dell'Esercito Italiano che sono pronti a supportare, con la loro opera, le Autorità territoriali, nel mantenimento della sicurezza dei territori e dei cittadini.
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Alloggi popolari. Che strana la politica calabro-oliveriana
Mercoledì, 08 Aprile 2015 15:19 Pubblicato in CalabriaIl nostro governatore muove nella direzione di una unica azienda sanitaria regionale.
Un cosa mai vista da nessuna parte.
Ma non ci saremmo certamente sorpresi purché una volta tanto la Calabria fosse guida per le altre regioni italiane.
Quello che ci sorprende invece è come mai il vulcanico governatore non abbia inteso rendere effettiva la legge regionale (24/2013) con cui le Aterp sono state accorpate in un'unica azienda regionale.
Ed ancor più sorprende il fatto che a distanza di due mesi dalla delibera di giunta ( su proposta dell'assessore ai Lavori Pubblici Antonino De Gaetano) ed “«in attesa della riorganizzazione dell'Azienda unica regionale” il dirigente generale del Dipartimento Mimmo Pallaria non abbia provveduto all'individuazione dei referenti, per ogni provincia, tra i dirigenti interni al Dipartimento.
Perché questo ritardo?
Che cosa aspettano e cosa hanno in mente Oliverio, De Gaetano, Pallaria ed Antonio Capristo, che è stato delegato proprio dal dirigente del dipartimento Lavori pubblici a ricoprire la funzione di commissario unico dell'Aterp regionale ?
Si stanno magari adottando atti in sanatoria di posizioni precarie? Magari assumendo precariamente altri dipendenti che poi nella confusione del passaggio politico-amministrativo si stabilizzeranno?
Non è impossibile visto che è lo stesso Pallaria che ha definito illegittimi alcuni degli atti adottati nelle more.
Ed ancor più ci sorprende il fatto che l’ Aterp non sia chiusa ed il patrimonio residenziale pubblico affidato ai comuni sui cui territori insistono gli alloggi.
Chi altri, infatti, se non i comuni che possono esercitare con immediatezza i necessari controlli ed operare nella direzione di una oculata gestione degli alloggi popolari, controllando i redditi reali degli occupanti, controllando la reale occupazione da parte degli assegnatari, eccetera, ed al più lasciare alla regione l’esercizio dei dovuti e necessari controlli.
Qual è la situazione economica delle Aterp? Quanti debiti hanno? E chi sarà a chiamato a pagarli se non i calabresi?
Possibile che nessuno capisca che c’è gente che dorme sotto i ponti, in stanze inagibili, mentre negli alloggi Aterp abita, in taluni casi, gente che potrebbe pagarsi un fitto?
E perché non viene dismessa quella parte di patrimonio residenziale che ha bisogno di manutenzione i cui costi non vengono manco coperti dai canoni di fitto?
Non è che l’Aterp, invece di dare un tetto a chi non ce l’ha, ormai ,serve solo per dare uno stipendio a chi ci lavora.?
Mario , coraggio!
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