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Redazione TirrenoNews

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Ecco lo stato delle strade ad Amantea

Martedì, 18 Dicembre 2018 13:25 Pubblicato in Economia - Ambiente - Eventi

Un amico mi ferma e mi chiede espressamente di “fare qualcosa” per le due “voragini” sulla strada antistante le Poste del capoluogo.

Dica “Non sono un amministratore ! Ho solo la voce di Tirrenonews”

 

 

 

Un altro amico interviene e dice stentoreo” Non servono gli amministratori. Si fanno solo foto e selfie ma ai reali problemi del paese non pensano”

Ribatto: “ Ma siete sicuri che i commercianti prossimi alle due voragini non si siano lamentati?”

“Si, si. Lo hanno fatto. Tranne le poste tutti i commerciati si sono lamentati. Con i Vigili, con i tecnici ed anche con gli amministratori. Senza risultato!” Ribatte l’amico che mi ha sollecitato l’attenzione.

“Ed era vero”. Quando sono andato a scattare la foto ne ho chiesto conferma e mi è stata data.

Ormai in Italia i problemi sono solo i migranti e l’Europa.

Ad Amantea invece altri.

Provocatoriamente chiedo se le voragini non siano figlie del fatto che da tempo, ormai, i camporesi vengono alle Poste di Amantea e quindi questo intenso aumento del traffico possa essere alla base di queste strade dissestate.

Strappo agli astanti quel sorriso che volevo.

Però resta anche questa vergogna .

Me ne accorgo osservando le auto, le moto, le bici e le persone che con cautela si avvicinano alle voragini.

Prima di salutare gli amici che hanno partecipato all’estemporaneo incontro ,uno di loro mi fa” Ma tu credi che un articolo possa fare questo miracolo?”

Rispondo “ Certamente no.

In particolare in questi giorni di festa alle quali devono partecipare i politici amanteani che sono , così, fortemente impegnati a preparare i loro discorsi.

Ma noi , intanto, vogliamo farlo sapere a tutti. Grazie a voi!”

Il sogno della squadra dei detenuti di Paola

Martedì, 18 Dicembre 2018 09:20 Pubblicato in Alto Tirreno

Paola. La squadra dei detenuti della Casa circondariale di Paola, per la prima volta in tutta Italia partecipa a un campionato organizzato dalla Delegazione Provinciale di Cosenza della Lega nazionale Dilettanti serie D di calcio a 5.

 

La squadra ha incassato una pesante sconfitta per 13-3 ad opera della Nuova Fabrizio Calcio a 5 di Corigliano-Rossano.

L’incontro si è disputato presso il campo di calcio all’interno dell’istituto penitenziario e ha visto la squadra dei detenuti, allenata dal sanlucidano Massimiliano De Luca, lottare con grande impegno per la vittoria.

Quale conseguenza si è tenuta una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, insieme ai detenuti, gli artefici dell’iniziativa.

La iniziativa è un volontà della direttrice del carcere Caterina Arrotta, collaborata dalla psicologa dell’istituto Lorella Galassi, ed è sostenuta e promossa dal presidente del CR Calabria Saverio Mirarchi, dal responsabile dell’attività di calcio a 5 per la Calabria Giuseppe Della Torre, e dal presidente della Divisione nazionale Calcio a 5 Andrea Montemurro.

Il direttore dell’istituto penitenziario di Paola Caterina Arrotta ha detto che è «Un’iniziativa che ci riempie d’orgoglio visto che il nostro progetto, di grande valenza sociale, è l’unico in Italia.

Al momento i detenuti non sono autorizzati a giocare fuori dall’istituto, ma non è escluso che in seguito le cose possano cambiare».

Il presidente CR Calabria Saverio Mirarchi ha detto «La collaborazione con la direzione della Casa circondariale di Paola, dopo quella proficuamente avuta con quella di Siano, ci riempie d’orgoglio.- Una novità per il Calcio a 5 e sono sicuro che le nostre squadre sapranno accogliere questa nuova realtà con grande entusiasmo e partecipazione.

Tutti insieme contribuiremo a svolgere quella funzione sociale che appartiene indiscutibilmente al mondo del calcio dilettantistico».

E Massimiliano De Luca l’allenatore dei detenuti della Casa circondariale di Paola ha detto «Ho accettato la proposta di allenare i detenuti del carcere di Paola con qualche riserva ma ho visto il loro impegno e oggi posso dire di essere orgoglioso di questi ragazzi».

Atti osceni con le statue del presepe di Francesco Gagliardi

Martedì, 18 Dicembre 2018 09:03 Pubblicato in Italia

Leggendo oggi la rassegna stampa mi ha colpito una notizia che mi ha terribilmente sconvolto e amareggiato e non sono più riuscito a leggere i giornali.

La notizia è apparsa per primo a caratteri cubitali sul giornale “Il Fatto quotidiano”.

 

 

Ecco la notizia: Lodi, ragazzini usano le statue del presepe per simulare atti sessuali: denunciati. Ora i ragazzini, in tutto otto, tutti minorenni, dovranno rispondere del reato di “offese a una confessione religiosa mediante vilipendio o danneggiamento di cose in un luogo aperto al pubblico”.

Siamo a Massalengo un paesino in provincia di Lodi e in piazza l’amministrazione comunale ha fatto allestire un grande e bellissimo presepe. Le statue sono tutte a grandezza naturale. E cosa hanno fatto i ragazzini? Si sono divertiti a spostare i pastorelli? Li hanno rotti o rubati? Niente di tutto questo.

Hanno fatto una bravata indegna e rozza che non avrebbero dovuto fare, che non avrebbero dovuto filmare e poi postare sui social.

Hanno preso di mira Maria, Giuseppe, finanche le pecorelle, tutti pastori a grandezza naturale, e hanno simulato atti sessuali.

Hanno poi finanche messo bottiglie alcoliche in mano ai vari personaggi del presepe. Il Sindaco e tutti gli abitanti del paese sono ora indignati per le immagini postate sui social e per la bravata molto stupida commessa dai ragazzi che potrà costare loro un’ammenda fino a 5 mila euro ma anche la reclusione fino a 2 anni.

Se fossi io giudice a dover giudicare questa stupida e assurda bravata ai ragazzini non darei nessuna multa e nessuna reclusione. Sarei molto magnanimo, anche perché Natale è vicino e tutti siamo più buoni.

Farei loro spazzare il paese, raccogliere l’immondizia per almeno tre mesi e infine toglierei loro l’uso del telefonino e dello smart phone.

Sono sicuro che questa punizione non se la scorderebbero mai e che sarebbe molto, ma molto più efficace di una ammenda di 5 mila euro, tanto la pagherebbero i loro genitori e continuerebbero a riderci sopra.

Sono sicuro che i ragazzi, spazzando le strade e i vicoletti del paese con la gente che riderebbe di loro non si divertirebbero mai più a fare foto oscene con le statuine del presepe e poi postarle sui social.

Ci penserebbero centinaia di volte a non fare mai più questi atti vandalici che hanno turbato la gente e non solo quella del loro piccolo paese.

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