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Redazione TirrenoNews

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Fiume di parole di Francesco Gagliardi

Domenica, 23 Dicembre 2018 09:38 Pubblicato in Cosenza

Sin dal 6 dicembre un giornale on line di Cosenza ci ha fatto sapere che per l’ultima notte dell’anno 2018 dei cosentini a Piazza dei Bruzi si sarebbero esibiti i vincitori del Festival di Sanremo 1997 cioè i Jalisse. –

“Fiume di parole” il titolo giusto per la città di Cosenza…quante parole…quanti pochi fatti…a noi cosentini le parole piacciono – così c’era scritto nell’articolo.

Il 10 dicembre, dopo 4 giorni, lo stesso autore dell’articolo, poiché il pezzo precedente aveva suscitato le reazioni dell’entourage dei Jalisse, ha chiesto scusa ed è stato pronto a posare il calumet della pace.

E se un giorno non lontano i Jalisse dovessero davvero arrivare a Cosenza lui sarebbe il primo sotto il palco ad applaudirli.

Alla fine si è domandato:- Ma chi ci sarà in piazza quest’anno?-

Ieri 21 dicembre, lo stesso giornale, ha dato ai cosentini la bella notizia che tutti si aspettavano:-A Cosenza, per la notte di San Silvestro, allieteranno la serata in Piazza Bilotti, in Piazza dei Bruzi e in Piazza XV Marzo Fabri Fibra, Carmen Consoli e il Dj di Rachele dei Baustelle e poi altri eventi nella magica notte del nuovo anno.

E i Jalisse? Evidentemente la notizia data nei giorni precedenti era una fake news inventata di sana pianta per mettere in cattiva luce l’Amministrazione comunale.

Ai cosentini le parole piacciono, è vero, ma non le fake news.

La notizia era nell’aria da diversi giorni ma ora finalmente è ufficiale.

Come? Come? Era nell’aria?

Ma non era nell’aria la notizia che sarebbero arrivati i Jalisse? “Più di una voce di corridoio di Palazzo dei Bruzi che i vincitori di Sanremo 1997 avrebbero allietato l’ultima notte dell’anno dei cosentini”.

Al posto di “Fiume di parole” i cosentini ascolteranno “L’abitudine di tornare”, “Confusa e felice”, “Parole di burro”, “Amore di plastica”.

Un super Capodanno, dunque, con tre grandi nomi della musica italiana.

Intanto benvenuti E poi auguri.

Auguri per la riuscita del vs incarico , un riuscita che significherà una migliore risposta della sanità regionale ai calabresi.

Una condizione attesa in particolare dagli amanteani e dalla popolazione del relativo hinterland.

Abbiamo letto che tra i vostri compiti principali c’è : "l'adozione di ogni necessaria iniziativa al fine di ricondurre il livello di erogazione dei livelli essenziali di assistenza agli standard di riferimento".

A tal proposito le segnaliamo che non si dovrebbe parlare di LEA , quanto di LEA universali.

A noi amanteani ( e relativo ex distretto) interessa avere riconosciuti gli stessi diritti degli altri calabresi.

Nel nostro poliambulatorio invece :

-Da quando è andato in pensione non c’è più uno pneumologo. Una carenza inaccettabile che secondo noi configura una vera e propria omissione della quale le chiediamo di trovare il responsabile.

-Sono chiuse le prenotazioni per le visite cardiologiche. Altro che LEA! . CHIUSE. Una condizione inaccettabile che secondo noi configura una vera e propria omissione della quale le chiediamo di trovare il responsabile.

-Sono chiuse le prenotazioni per le visite diabetologiche. Altro che LEA! . CHIUSE. Una condizione inaccettabile che secondo noi configura una vera e propria omissione della quale le chiediamo di trovare il responsabile.

-I tempi di risposta delle visite specialistiche sono eccessivi e la gente è costretta ad andare a Paola, a Cetraro, a Cosenza,a Rogliano, a Praia a Mare, a Mormanno, a Lametia terme, a Catanzaro, eccetera( guarda caso tutti comuni dove ci sono ospedali).

-Non è possibile effettuare una mammografia, una TAC, ed altri esami radiologici specialistici.

In sostanza la sanità preventiva è possibile a chi è dotato di auto ed ha la possibilità di guidarla ma non tutti sono in queste condizioni e questo significa aspettare tempi infiniti o ricorrere al sistema privato.

Non ci sono, infatti, confacenti mezzi di trasporto pubblico.

Siamo quindi in presenza di una inaccettabile disparità di trattamento che a nostro giudizio comporta la sussistenza di un reato vero e proprio.

Ed a Lei quale generale dei carabinieri non può sfuggire quanto le segnaliamo.

La presente lettera aperta ha infatti questo significato, quello di evidenziarle ciò che la struttura non le dirà se non le nasconderà!

Si tratta allora di dare attuazione alla " revisione e attuazione del provvedimento di riassetto della rete di assistenza territoriale" che è un altro dei compiti assegnativi.

Le chiediamo di aprire un filo diretto con i calabresi , un filo diretto mai esistito, dando voce a chi ha più bisogno di sanità, magari a mezzo di lettere come la presente.

Se vuole e se ha un attimo di tempo la faremo assistere anonimamente( lei, il suo vice o qualche altro collaboratore esterno al sistema) alla disperazione della gente che va al CUP quando gli viene detto che per una visita specialistica deve attendere 7-8-10-12 mesi.

Eppure, e concludo, ci sono medici e personale sanitario di alta professionalità e di alta coscienza ed umanità.

E su loro che deve poggiare per ridurre la evasione territoriale che non è solo extra regionale, ma, come le ho detto, anche extra distrettuale.

Ed infine le suggerisco di far fare ai medici ed agli infermieri il loro lavoro, non altri!

Buon Natale

Giuseppe Marchese

Sono il nostro modello come dice qualche politico italiano.

Un esempio per la nostra società.

Il nostro futuro.

Ecco la riprova.

Un mediatore linguistico è stato aggredito a Brognaturo nei locali gestiti dalla cooperativa “Stella del Sud”.

La Squadra Volante del Commissariato di polizia di Serra San Bruno è intervenuta, in seguito a una richiesta alla centrale operativa, nei locali della cooperativa “Stella del Sud” di Brognaturo.

Sul posto, gli agenti hanno appreso che, poco prima, all’interno della struttura, vi era stata una lite durante la quale era stato aggredito un mediatore linguistico.

La vittima dell’aggressione, che presentava sanguinamento dal capo e dal viso, ha immediatamente indicato, insieme ad altri presenti, l’autore del gesto che, però, non era sul posto.

Sono dunque iniziate le ricerche che, poco dopo, è stato rintracciato all’interno di una stanza della struttura.

L’aggressore è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di tentato omicidio.

Si tratta di un cittadino nigeriano di 33 anni, domiciliato nel Centro di accoglienza che, su disposizione della magistratura di Vibo Valentia, è stato tradotto in carcere.

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