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Troppo comodo. I vescovi fanno politica ma senza assumerne le responsabilità
Mercoledì, 23 Gennaio 2019 18:01 Pubblicato in ItaliaOrmai sono mille ed una le prove che la Chiesa romana vuole fare politica ma solo in Italia!
Mica si permette negli altri paesi, quali la Francia, la Germania, ed il resto dell’Europa. E tantomeno negli USA.
L’ultimo esempio è il decalogo morale emanato in vista delle Regionali in Abruzzo, da Bruno Forte arcivescovo di Chieti-Vasto - nonché presidente della Conferenza episcopale Abruzzo Molise (Ceam).
"Tutti gli elettori esercitino il loro diritto al voto", spiega Forte nella sua lettera-appello in cui chiede di dare il proprio voto a chi dice "sì all'accoglienza", dà "attenzione a giovani, povertà, ricostruzione" e dice "no ai tagli indiscriminati alla sanità".
"I sì riguardano anzitutto il rispetto della dignità di ogni persona umana, quale che sia il colore della sua pelle, la sua storia, la sua provenienza", sostiene l'arcivescovo come riporta il Messaggero,
"Da un tale rispetto conseguono i doveri di solidarietà verso i più deboli e di accoglienza verso chi bussa alle nostre porte, fuggendo spesso da fame o violenza alla ricerca di un futuro migliore per sé e i propri cari.
In collaborazione con l'azione della Prefettura varie nostre realtà ecclesiali hanno ben operato in tal senso e continueranno a farlo secondo il bisogno".
All’arcivescovo chiediamo di spiegarci perché usa il “nostre porte” per parlare dell’Italia e non delle chiese, dei conventi nei quali potrebbe ospitare centinaia di migliaia di profughi a spese del ricchissimo Vaticano?
C'è poi il tema della lotta alle povertà, quello "del fondamentale problema del lavoro dei giovani, fra cui si diffonde la paura del futuro data l'insicurezza delle possibilità che si aprono per loro" e quello "della situazione di emergenza del post-terremoto, che esige una sollecitudine da incentivare con determinazione".
Non manca un richiamo speciale alla sanità e all'ambiente: "Pur convenendo sull'urgenza e l'opportunità del riassetto della rete ospedaliera, non si può non segnalare la necessità di tener conto dei bisogni della gente sul territorio, perché essi appaiono a volte sottovalutati a favore di una logica aziendale, che non si addice ai doveri di un servizio pubblico", dice Forte,
"La tutela e la promozione di quello che è l'autentico patrimonio collettivo della nostra gente di Abruzzo è dovere primario di ogni amministratore.
Un pericolo crescente cui badare con attenzione è quello dell'emergenza rifiuti, che esige soluzioni su vasta scala e lungimiranti, mentre l' urgenza dell' intervento sulla distribuzione e la certificazione della qualità dell' acqua è improcrastinabile"
Si candidi arcivescovo e chieda i voti ai suoi elettori.
Magari si candidi a governatore dell’Abruzzo, e si faccia una lista composta da tutti i preti abruzzesi, con il programma che ha descritto nel decalogo.
Ma se perde ci faccia il piacere di stare zitto, meglio di andare in Africa a portare lì il dono delle sue idee e delle sue parole.
Aosta.Operazione anti ‘ndrangheta, arrestati anche 3 politici
Mercoledì, 23 Gennaio 2019 14:52 Pubblicato in CalabriaMarco Sorbara Nicola Prettico e Monica Carcea
Aosta -Carcea, 45 anni, nata a Nova Milanese (MI), è stata eletta assessore il 10 maggio 2015, così come anche Nicola Prettico, 39 anni, dipendente del Casinò di Saint-Vincent, eletto consigliere nello stesso anno.
Al nome illustre del consigliere regionale Marco Sorbara, arrestato questa mattina nell’ambito dell’operazione anti ‘ndrangheta “GEEENA” condotta dai Carabinieri del Gruppo Aosta e del Raggruppamento Operativo Speciale, si aggiungono anche i nomi di altri due politici locali.
Si tratta di Monica Carcea, assessore comunale di Saint-Pierre (Aosta) e Nicola Prettico, consigliere comunale di Aosta, tra gli arrestati nell’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose in Valle d’Aosta.
I carabinieri li hanno presi in consegna questa notte nell’ambito dell’operazione Geenna.
Carcea, 45 anni, nata a Nova Milanese (MI), è stata eletta assessore il 10 maggio 2015, così come anche Nicola Prettico, 39 anni, dipendente del Casinò di Saint-Vincent, eletto consigliere nello stesso anno.
I militari hanno eseguito una decina di misure cautelari, emesse su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Torino, nei confronti “di un sodalizio ‘ndranghetistico operante in Valle d’Aosta riconducibile, tra gli altri, a componenti della famiglia ‘Nirta-Scalzone’ di San Luca (Reggio Calabria) con collegamenti in Piemonte e Calabria”.
Milano . Raffica di furti. Bottino da 300milaeuro all’ex sindaco Giuliano Pisapia.
Mercoledì, 23 Gennaio 2019 14:38 Pubblicato in ItaliaStando a quanto ricostruito, pare che i malviventi siano riusciti a forzare una cassaforte
Colpo da 300mila euro nell'abitazione dell'ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, in zona tribunale.
Ignoti sarebbero riusciti ad entrare nell'appartamento durante la notte tra sabato e domenica scorse mentre la casa era vuota, per questo il furto è stato notato solo al rientro di Pisapia e della moglie Cinzia Sasso.
La coppia era stata assente solo 24 ore, stando a quanto indicato dalla questura.
Stando a quanto ricostruito dalla polizia, pare che i malviventi siano riusciti a far saltare il nottolino della porta.
L'allarme non era stato inserito dalla famiglia Pisapia, che vive in un quinto piano di un condominio.
Una volta dentro, sono stati capaci di forzare una cassaforte presente all'interno della cabina armadio: c'erano gioielli e orologi preziosi. Sul posto anche la scientifica per i rilievi tecnici.
Giuliano Pisapia non è stato l’unico sindaco di Milano a subire un furto.
A maggio 2018 era toccato all'attuale sindaco di Milano, Beppe Sala mentre lui era al mare.
Le ladre, poi arrestate, si erano introdotte nell'appartamento in zona Brera del primo cittadino, che si trovava in Liguria per il weekend.
Hanno forzato la porta blindata con un piede di porco e si erano introdotti nell'abitazione, completamente messa a soqquadro.
Da lì sarebbero scomparsi un Rolex d'epoca, una macchina fotografica e alcuni piccoli gioielli in oro.
E’ andata meglio a Dori Ghezzi in zona Lotto.
Per fortuna, in questo caso, il furto è stato 'sventato' da una vicina di casa della vedova di Fabrizio De André.
Sul posto sono infatti intervenuti i carabinieri del Nucleo Radiomobile, avvertiti dalla vicina, e la banda di ladri è dovuta scappare a mani vuote.
Ora sul caso indagano i militari che hanno fatto i rilievi all'interno dell'abitazione messa a soqquadro nella speranza di trovare tracce utili a risalire all'identità dei membri della gang.