
Redazione TirrenoNews
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Turismo ? E finalmente fu la luce.!
Mercoledì, 15 Maggio 2019 22:02 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaUna sintesi quella della luce che può raccontare la vicenda dell’assessorato al turismo e del suo assessore Concetta Veltri.
Solo che questa sintesi non è un giallo ma una commedia a lieto fine
La prova nel sorriso che ha accompagnato la intera giornata dell’assessore Veltri che dopo una attesa di quasi cinque mesi ha finalmente avuto un ufficio al turismo ed un addetto.
Anche se per mezza giornata, solo il mercoledì mattino.
Anche se a Campora San Giovanni dove è stata trovata l’unica stanza libera di tutti gli uffici comunali.
La vicenda è partita da lontano e trova origine nella delibera di giunta n 144 del 24 dicembre avente a titolo “Imposta di Soggiorno. Destinazione proventi. Atto di Indirizzo” con la quale si dava indirizzo “al servizio turismo affinchè predisponga le procedure necessarie” per gli interventi “ atti ad aumentare la conoscenza del territorio” favorendo il ricorso “ai concorsi di idee che consentono all’Ente di acquisire progettualità di rilievo”.
In sostanza si trattava di predisporre un sito web turistico comunale , la stampa di materiale informativo, depliant e volantini per aumentare la conoscenza del territorio , il tutto per rispettare l’impegno assunto dall’amministrazione ed in particolare dall’assessore al turismo –Concetta Veltri-e dal sindaco –Mario Pizzino-con le associazioni degli albergatori e dei commercianti.
Gli atti sono stati inutilmente attesi e sollecitati , fino al punto di dover far ricorrere l’assessore Veltri alla rinuncia alle competenze del turismo, restituite al sindaco.
Solo dopo questo atto forte la giunta ha adottato la delibera n 52 del 29 aprile pubblicata solo ieri 14 maggio e che ha avuto oggi 15 maggio il primo giorno di attuazione
A giorni, quindi, i primi atti amministrativi finalizzati allo sviluppo del turismo.
Da qui la soddisfazione dell’assessore Veltri che spera possa avere inizio il nuovo corso del suo assessorato .
Sia chiaro dice la Veltri che appena avremo maggiori disponibilità di organico e di uffici, e stante la importanza dei temi politici assegnati alla scrivente , tra cui il turismo, l’archeologia e l’agricoltura, non escludiamo di avere due distinti uffici di cui uno a Campora SG ed uno, ovviamente, nel capoluogo.
'Ndrangheta e politica, assoluzioni per "Crisalide"
Mercoledì, 15 Maggio 2019 19:27 Pubblicato in Basso TirrenoLAMEZIA TERME (CATANZARO) – Assolti ”perchè il fatto non sussiste”. Così si è pronunciato il gup nei confronti di Pasqualino Ruberto ex consigliere comunale e candidato a sindaco nelle elezioni del 2015 e il medico Giovanni Paladino, entrambi accusati di concorso esterno in associazione mafiosa.
Tutti gli altri imputati sono stati invece condannati dal gup al processo celebratosi con il rito abbreviato scaturito dall’operazione “Crisalide” che, di fatto, determinò lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose a novembre 2017.
Come si ricorderà, a luglio 2018 il pm aveva chiesto la condanna per tutti gli imputati (con pene da un massimo di 20 anni a un minimo di 2). Otto anni e 8 mesi erano stati chiesti dal pm della Dda, Elio Romano, nei confronti di Pasqualino Ruberto e del medico Giovanni Paladino (nell’inchiesta rimase coinvolto anche Giuseppe Paladino, figlio di Giovanni, ex vicepresidente del consiglio comunale per il quale si sta celebrando il processo con rito ordinario davanti al tribunale di Lamezia. Ruberto e Giovanni Paladino sono a finiti a processo con il rito abbreviato relativamente all'operazione Crisalide contro il clan Cerra – Torcasio – Gualtieri che scattò il 23 maggio 2017 e fu portata avanti dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia Terme.
In particolare, indagando sui nuovi “picciotti” del clan in cui emerse la figura di Antonio Miceli, ritenuto il reggente del clan, gli investigatori scoprirono anche che gli esponenti della cosca avrebbero appoggiato Ruberto e Giuseppe Paladino (per i quali pende anche la richiesta di incandidabilità) alle comunali del 2015.
A parte i due politici, per tutti gli altri l’accusa è di associazione a delinquere di stampo mafioso, dedita al traffico illecito di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi ed esplosivi, estorsione, danneggiamento aggravato e rapina.
Tutte le condanne
La condanna più pesante (20 anni di carcere) è stata inflitta ad Antonio Miceli. Queste le altre condanne: 16 anni e 4 mesi per Nicola Gualtieri inteso "Nicolino"; 14 anni e 6 mesi a Giuseppe Grande "U pruppo"; 10 anni e 1 mese per Vincenzo Grande, Giuseppe Grande, Teresa Torcasio (moglie di Miceli); 8 anni e 10 mesi Antonio Domenicano; Mattia Mancuso 2 anni e 8 mesi; Salvatore Torchia 8 anni, 2 mesi e 20 giorni; Ottavio Muscimarro 6 anni e 8 mesi; Paolo Strangis 2 anni e 4 mesi; Rosario Muraca 10 anni e 2 mesi; Domenico De Rito 10 anni; Alessio Morrison Gagliardi 12 anni e 10 mesi e 10 giorni; Fortunato Mercuri 8 anni, 6 mesi e 10 giorni; Alberto Carlo Gigliotti 12 anni, 10 mesi e 20 giorni; Vincenzo Brizzi 8 anni e 10 giorni; Michele Grillo, 8 anni, 11 mesi e 10 giorni; Alessandro Gualtieri 1 anno, 9 mesi e 10 giorni; Claudio Vescio 8 anni 1 mese e 10 giorni; Antonio Perri, 1 anni, 9 mesi e 10 giorni; Giuseppe De Fazio 6 anni; Antonio Mazza 5 anni, 1 mese e 20 giorni; Pasquale Caligiuri 10 anni e 10 giorni; Antonio Saladino 10 anni, 3 mesi e 10 giorni; Antonio Franceschi 9 anni, 6 mesi e 20 giorni; Rosario Franceschi 8 anni e 10 mesi; Massimo Gualtieri 9 anni, 9 mesi e 10 giorni; Vincenzo Catanzaro 5 anni 6 mesi e 20 giorni; Antonio Gullo 8 anni; Guglielmo Mastroianni 1 anno e 9 mesi; Antonio Paola 8 anni e 6 mesi; Antonello Amato, 8 anni, 2 mesi e 20 giorni; Francesco Salvatore Mazzotta 6 anni e 10 mesi; Maurizio Caruso 5 anni e 6 mesi; Saverio Torcasio (classe 75) 5 anni e 6 mesi; Francesco Gigliotti 6 anni e 3 giorni; Davide Belville, 6 anni, 3 mesi e 10 giorni; Saverio Torcasio (u geometra) 8 anni, 4 mesi e 10 giorni; Antonio Stella 8 anni e 4 mesi; Cosimo Marco Passalacqua 8 anni, 1 mese e 10 giorni; Luigi Vincenzini 8 anni, 1 mese e 10 giorni; Salvatore Fiorino 5 anni e 5 mesi; Luca Torcasio 5 anni e 6 mesi.
In questo processo si sono costituiti parte civile Antonio Crapella, i fratelli Francesco e Pasquale Butera, Luigi Angotti, la Comunità Progetto Sud, l’associazione Antiracket Ala, la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Ministero dell’Interno con l’Avvocatura dello Stato e il Comune di Lamezia. Per Angotti (panificio “il fornaio distrutto da una bomba a marzo 2017) risarcimento di 30.000 euro; Comune di Lamezia 80.000 euro; Associazione antiracket 10.000 euro e presidenza del Consiglio dei ministri 50.000 euro (rigettate le richieste delle altri parti civili).
Sono stati assolti, invece, Daniele Grande, Davide Cosentino, Pino Isaac Esposito, Smeraldo Davoli, Daniele Amato e Emmanuel Fiorino.
PASQUALINO RETTURA
In Calabria c’è sanità e sanità
E ci sono sindaci e sindaci
Per esempio c’è il sindaco Mimmo Lo Polito di Castrovillari che, secondo la stampa, avrebbe inviato all’Asp di Cosenza, al Prefetto di Cosenza ed alla Procura della Repubblica di Castrovillari un nota ( ordinanza?) con la quale per difendere gli interessi della comunità ha chiesto la revoca del provvedimento con il quale il direttore del Dipartimento chirurgico dell’Asp, con il nulla osta del direttore facente funzioni, ha disposto il trasferimento temporaneo di un ortopedico dall’ospedale Spoke di Castrovillari a quello di Paola-Cetraro.
E’ la antica storia delle vacche di Fanfani?
Forse !
Mancano i medici e quei pochi che ci sono vengono spostati , sembrerebbe, senza ragioni di reale bisogno od opportunità.
Secondo il sindaco il trasferimento bloccherebbe le prestazioni di traumatologia a Castrovillari, che negli ultimi mesi, grazie al lavoro altamente professionale dell’equipe diretta dal primario, Massimariano Bisignani, sta erogando rilevanti interventi e prestazioni.
Sapranno il Prefetto ed il Procuratore valutare i fatti e trovare una soluzione?
Ed è questa la strada che i sindaci dovranno seguire per difendere gli interessi delle proprie comunità?
E soprattutto i sindaci sapranno difendere gli interessi delle proprie comunità?
Non oso pensare ad una Calabria già ultima nella sanità italiana ed a paesi calabresi primi ed ultimi nei servizi sanitari con relazione alle capacità dei propri sindaci e delle opposizioni!.