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Redazione TirrenoNews

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Biologico ogni giorno. Coltivare, mangiare, vivere.

Mercoledì, 19 Giugno 2019 07:46 Pubblicato in Politica

Giovedì 20 giugno alle 17:30 presso la Sala Convegni dell’Hotel Mediterraneo ad Amantea (CS) si terrà l’evento “Biologico ogni giorno. Coltivare, mangiare, vivere”, un’iniziativa fortemente voluta e promossa da Vincenzo Conforti, titolare di Agriverde.bio, e-commerce dedicato ai prodotti biologici e naturali, in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Cosenza e con Minds Soc. Coop.

Il biologico è un tema di enorme attualità che non riguarda però solo il mondo dell’agricoltura. Per questo motivo abbiamo deciso di organizzare un incontro con professionisti provenienti da diversi settori della società.

Questo approccio multisettoriale ci consentirà di comprendere al meglio come le produzioni bio abbiano trasformato sia ambiti che riguardano in senso stretto la nostra vita quotidiana come l’educazione alimentare, la salute delle persone e le scelte di consumo sia aspetti che interessano, invece, l’economia, l’ambiente e il marketing.

Quando si parla di biologico, però, non si può non iniziare parlando delle produzioni agricole.

Sarà Francesco Cufari, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Cosenza, a spiegare come il biologico stia cambiando il comparto agricolo con un focus particolare sul possibile impatto di questa trasformazione sull’ambiente e quindi sul futuro del Pianeta.  

Tanti agricoltori calabresi hanno scelto di sposare la sostenibilità ambientale e di investire nel biologico.

Gli ultimi dati sul vino ci dicono, a tal proposito, che in Calabria 4 vigne su 10 sono bio, collocando la nostra regione al primo posto in Italia per percentuale di vigne bio sul vigneto totale regionale. Questo vuol dire che i produttori nostrani credono fortemente nelle potenzialità dell’agricoltura biologica.

Un aspetto, quest’ultimo, che verrà delineato nel corso dell’evento da Domenico Costantino, giornalista enogastronomico ed esperto di export internazionale.

Non mancherà poi un approfondimento sul rapporto tra biologico e scelte di consumo. Negli ultimi anni, infatti, i consumatori hanno dimostrato di prediligere prodotti sani e genuini.

Questo, ovviamente, ha avuto un impatto chiaro e forte sulle decisioni commerciali di brand e catene di distribuzione.

Giovanni Sgrò, imprenditore Naturium cibo e natura, e Massimo Mancini, responsabile commerciale Presto Bio, analizzeranno nel dettaglio il mercato del biologico concentrandosi sui cambiamenti delle scelte di consumo e su come queste trasformazioni possono influenzare le strategie della piccola e grande distribuzione e delle aziende agricole e alimentari.

Uno degli aspetti più importanti della discussione sul biologico riguarda, inoltre, la salute della persona e l’educazione alimentare.

Una questione delicata ed interessante che verrà affrontata da Ida Veltri, dottoressa da sempre impegnata nella prevenzione dei tumori.

Mangiare bio, infatti, significa scegliere una dieta sana ed equilibrata per il nostro organismo, scelta che impatta positivamente sulla salute e sulla riduzione del rischio di insorgenza di patologie.

Rocco Sicoli, infine, esperto di marketing e consulente per la comunicazione di Agriverde.Bio, concluderà l’evento concentrandosi su come le produzioni bio siano un’opportunità di crescita per tutta la Calabria e uno strumento per valorizzare il nostro territorio e la vocazione agricola della nostra regione, perché scegliere biologico, oggi, significa sostenere una filiera che tutela tutti fino al consumatore finale.

Se volete conoscere meglio lo spirito e i valori fondanti del progetto Agriverde Bio vi rimandiamo al sito www.agriverde.bio.

Oggi 18 giugno è stata emanata l’ordinanza n 58 con la quale si vieta l’utilizzo di acqua per usi potabili e per il consumo umano.

Si tratta di un divieto che la ordinanza dichiara ASSOLUTO.

 

 

 

 

Le acque inquinate sono quelle provenienti dal serbatoio di Cannavino che serve la zone di Grassullo, Cannavina e Fiumara.

Tutto nasce dalla nota del servizio sanitario regionale n 437 acquisita al protocollo del comune di Amantea n 8119 in data 17 giugno ore 20,06, nota con la quale è stato comunicata la non conformità ai limiti del dlgs 31/2001 delle acque del serbatoio Cannavino giusti esami effettuali presso il laboratorio ARPACAL di Cosenza.

Fateci capire quali parametri non sono conformi .

Forse si tratta di batteri coliformi, di Escherichia coli, di Enterococchi?

Paradossale è che, secondo l’ordinanza, la nota proporrebbe il divieto di uso dell’acqua SOLO IN VIA PRECAUZIONALE.

Ma l’acqua è inquinata o no?

O si tratta semplicemente di un serbatoio sporco e da ripulire ,visto che sono state date indicazioni precise al dr Carine Piluso di effettuare una pulizia straordinaria e successivamente la clorazione dell’acqua.

Fateci capire.

Fateci capire anche se l’acqua in arrivo al serbatoio ( Potame e Ferrera) è inquinata o se si tratta solo della mancata manutenzione del serbatoio e della mancata clorazione.

Operazione Jonny a Isola Capo Rizzuto, condanne per 640 anni

Martedì, 18 Giugno 2019 18:47 Pubblicato in Crotone

Isola Capo Rizzuto. Ammontano a 640 anni di carcere, a fronte di richieste per quasi un millennio avanzate dal pm Antimafia Domenico Guarascio, le pene inflitte dal gup distrettuale di Catanzaro Carmela Tedesco contro 65 imputati che hanno scelto il rito abbreviato nel processo scaturito dall'operazione interforze Jonny, con cui nel maggio 2017 fu inferto un duro colpo alla cosca Arena di Isola Capo Rizzuto e, in particolare, sarebbe stata fatta luce sui tentacoli sul Centro d'accoglienza S. Anna, tra le più grandi strutture per migranti in Europa.

Venti anni erano stati chiesti dal pm per Leonardo Sacco, l'ex governatore della Misericordia di Isola e vice di quella nazionale, personaggio chiave dell'inchiesta insieme all'ex parroco Edoardo Scordio (che però ha scelto il rito ordinario insieme ad altri 37): gliene sono stati inflitti 17, ed è stato condannato anche per associazione mafiosa, ma è stato assolto per dodici capi d'imputazione relativi a ipotesi di malversazione e frode in forniture pubbliche.

Per Sacco( vedi foto) era stata avanzata la pena più elevata, al pari di quelle proposte nei confronti dei pezzi da novanta di una cosca tra le più potenti della 'ndrangheta – come Giuseppe e Pasquale Arena e Paolo Lentini - che aveva anche una sua “filiale” nel Catanzarese, sia pure agli ordini della più importante, nella gerarchia mafiosa, “provincia” di Cutro.

La condanna più alta alla fine è stata quella per Pasquale Arena, a 20 anni e 2 mesi, ma spiccano quelle a 20 anni a testa per i cugini Antonio e Ferdinando Poerio, titolari della società di catering Quadrifoglio, servente il Cara, mentre a Giuseppe Arena e a Paolo Lentini sono stati inflitti 16 anni e 4 mesi ciascuno.

Sedici le assoluzioni.

I particolari nell’edizione in edicola domani.

ANTONIO ANASTASI by Quotidianodelsud

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