
Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sea Watch, denunciati parlamentari che hanno fiancheggiato la Rackete
Lunedì, 01 Luglio 2019 19:52 Pubblicato in ItaliaRiportiamo la denuncia presentata alla Procura della Repubblica contro i parlamentari che sono saliti a bordo della nave della Ong Sea Watch ed hanno fiancheggiato e sostenuto la capitana tedesca Carola Rackete.
La sottoscritta MARIANI FORNI Ornella, nata a XXX il XXXX e residente in XXX alla via XXX n.8, col presente atto intende sottoporre al vaglio di Codesta Eccellentissima Procura della Repubblica gravissimi atti criminosi che, verificatisi fra il giorno 29 ed il giorno 30 scorsi. nelle acque italiane e circostanziati anche dai Media internazionali, a meno di una sostanziale modifica dell’Ordinamento giuridico sfuggita anche al Parlamento, renderebbero la obbligatorietà dell’azione penale d’ufficio anche nei confronti di Quanti ed a qualsiasi titolo abbiano sostenuto; fiancheggiato e condiviso le attività di tal Carola Rackete, sottoposta a misure cautelari.
Tanto PREMESSO
- certa che non sfuggano alla Procura adita elementi costituenti notitia criminis ed ai quali non può opporsi né il silenzio né la sottovalutazione giudiziaria;
- certa che in uno Stato di Diritto sia perseguibile qualsiasi Cittadino colpevole di reati, indipendentemente dalla funzione che ricopra, e che in nessun caso valga la omissione di atti dovuti;
- certa che Codesta Procura a suo tempo ha contestato al Ministro dell’Interno p.t. il reato di sequestro di Persona, benché non sfuggisse che il di lui operato fosse responsabilmente animato da Ragion di Stato: dall’interesse nazionale, alla sicurezza del territorio e alla difesa dei confini;
- certa che con grande discredito della dignità nazionale e del Governo in carica un gruppo di Parlamentari e Sodali, svilendo il senso ed il ruolo delle Istituzioni in carica, abbiano solidarizzato con la Rackete ponendo in essere una condotta antistatuale forse debordante anche nell’Alto Tradimento dei valori costituzionali;
- certa che sono mancate, nella condotta di Costoro le pur millantate ragioni umanitarie, disattese peraltro per giorni e giorni dalla stessa Rackete, la quale ha volontariamente sfidato e sprezzato l’Autorità costituita, fino a disattenderne gli ordini,
la sottoscritta CHIEDE a Codesta Procura
- se non si configurino nelle attività e nelle iniziative dei Deputati Graziano del Rio, Matteo Orfini, Davide Faraone, Riccardo Magi, Nicola Fratoianni e di Quanti Altri con Essi i reati di Associazione finalizzata alla istigazione a delinquere, il favoreggiamento della immigrazione clandestina e la complicità nei delitti commessi dalla Rackete;
- se a carico dei Suddetti non sia ravvisabile l’abuso di potere che ne aggrava le responsabilità giudiziarie e morali ove, con ogni evidenza, Essi si sono avvalsi del ruolo istituzionale nel condividere le attività criminali della Rackete;
- se a Costoro sia imputabile il concorso in tutti i reati già ascritti alla Rackete, responsabile di un atto di guerra e/o di pirateria marittima,
e DENUNCIA
i Deputati Graziano del Rio, Matteo Orfini, Davide Faraone, Nicola Fratoianni, Riccardo Magi e Quanti Altri con Essi per tutte le ipotesi di reato che Codesta Procura vorrà valutare, ravvisando nella loro condotta anche l’esposizione al pericolo della vita dei membri della Guardia di Finanza e la violazione dell’ordine di una Nave da Guerra Nazionale e delle norme sancite dal Codice di Navigazione internazionale arrecando, infine, all’immagine dell’Italia, del suo Establishment e del suo Popolo un indecoroso danno ed un censurabile esempio di disobbedienza.
Non sfugga, infine, alla Procura adìta che per il loro ruolo istituzionale (dal quale dovrebbero decadere) e per le circostanze di fatto, la condotta da Essi tenuta appare astrattamente idonea a determinare il rischio concreto della commissione di altri reati lesivi degli interessi e della credibilità nazionale.
Con ogni riserva di richiesta di danni in ogni sede, quale Cittadina e Contribuente, la Sottoscritta chiede di essere informata dell’esito della presente denuncia ai sensi dell’art. 406 c.p.p. nel caso in cui il P.M. avanzi formale richiesta di proroga delle indagini preliminari.
Chiede altresì di essere informata nel caso in cui, ai sensi dell’art. 408 c.p.p. il P.M presenti richiesta di archiviazione.
Benevento 01/07/2019
Si è conclusa senza ancora una decisione l’udienza di convalida d’arresto per la comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete.
Il gip del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, si è infatti riservato e deciderà entro domani mattina.
Per ora, quindi, la Rackete resta agli arresti domiciliari.
Salvini: ”Dalla giustizia mi aspetto pene severe per chi ha attentato alla vita di militari italiani e ha ignorato ripetutamente le nostre leggi.
Dagli altri Paesi europei, Germania e Francia in primis, mi aspetto silenzio e rispetto.
In ogni caso, siamo comunque pronti ad espellere la ricca fuorilegge tedesca.”
Sea Watch, parla un migrante: Carola ha discusso con i libici per portarci in Italia
Lunedì, 01 Luglio 2019 19:29 Pubblicato in MondoGiorgia Orlandi, inviata di Euronews a Lampedusa, ha parlato con uno dei 42 migranti sbarcati dalla Sea Watch 3 dopo un’odissea di due settimane nel Mediterraneo.
Dice di chiamarsi Khadim Diop, ha 24 anni ed è originario del Senegal.
Come sono stati gli ultimi giorni a bordo di Sea Watch? È vero che non avevate molto cibo?
Sì, non c’era molto cibo, solo cuscus.
Molte persone stavano male.
Non è stato facile, ma questa donna, il capitano Carola Rackete, ci ha dato coraggio, non si è mai arresa e ha tenuto alto il nostro morale. L’unica cosa di cui avevamo paura è di essere rispediti in Libia.
Ma lei ci diceva sempre di non preoccuparci, che non saremmo tornati indietro ma che ci avrebbe portato a destinazione.
È una brava ragazza, l’Unione europea dovrebbe lodarla.
Ha dato tutto, quando sono arrivati i libici per riportarci indietro lei ha resistito.
Ci sono state delle discussioni, ma lei si è opposta.
Cosa pensi delle autorità italiane e di Salvini? Lo conosci?
Sì, lo conosco. In realtà credo che in parte abbia ragione.
Davvero?
Sì, vuole che l’Europa faccia la sua parte sui migranti. La Germania deve prenderne una quota, così come la Francia e gli altri paesi. Non si può lasciare fare tutto all’Italia. C’è crisi ovunque, non è facile per nessuno.