
Redazione TirrenoNews
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Immagine rubata, chiede 100 milioni di euro di Francesco Gagliardi
Lunedì, 08 Luglio 2019 22:06 Pubblicato in ItaliaAmici oggi vi voglio raccontare un fatto realmente accaduto a Misano.
Un signore, un fumatore accanito, entra in una tabaccheria e compra un pacchetto di sigarette.
Voi direte, che c’è di strano e di particolare?
I fumatori ogni giorno comprano sigarette.
Questa volta, però, il fumatore dopo aver pagato il dovuto, osservando il pacchetto di sigarette resta di pietra, resta scioccato.
Su quel pacchetto c’è stampata l’immagine di sua moglie che sta morendo sul letto dell’ospedale.
Come sia finita sul pacchetto di sigarette è un mistero e ora il marito della donna ha intentato causa contro la multinazionale del tabacco e ha chiesto un risarcimento danni di cento milioni di euro.
Io non sono un fumatore.
Ho smesso di fumare molti anni fa, però sapevo che sui pacchetti di sigarette comparivano alcune scritte invitando i fumatori a smettere perché il fumo fa male.
Fino ad oggi, però, nessuno c’è riuscito.
Infatti i fumatori continuano a fumare e le scritte che compaiono sui pacchetti non hanno convinto nessuno a smettere.
Leggendo l’articolo comparso sul “ Resto del Carlino “ ho appreso che oltre alle scritte compaiono sui pacchetti foto di malati terminali a causa del tabacco per convincere, quasi sempre senza riuscirci, a smettere di fumare.
Il fumo causa attacchi cardiaci, il fumo fa male, il fumo provoca danni, il fumo provoca il cancro, così c’è scritto sui pacchetti, ma la gente, specialmente giovani donne e studentesse, continuano a fumare.
Ed io, passeggiando per le vie della mia città specialmente all’uscita di scuola, malgrado le scritte e le immagini shock, vedo ragazzine con la sigaretta in mano.
Fumare una sigaretta le fa sentire grandi. Evidentemente le scritte e le foto non sono poi così efficaci.
Dovrebbero intervenire la famiglia e la scuola. Come?
Non spetta a me indicarne le vie.
Le comuniste amano i migranti ed odiano la Giorgia Meloni
Lunedì, 08 Luglio 2019 21:37 Pubblicato in ItaliaGiorgia Meloni come Benito Mussolini, appesa a testa in giù.
A spendersi nel paragone è la neo-assessora del Pd a Reggio Emilia, Valeria Montanari. L'esponente dem ha infatti postato sul suo profilo Facebook un'immagine della leader di Fratelli d'Italia a testa in giù: "I Bulli e le Bulle che fanno i grossi con i più deboli non li ho mai sopportati.
Un modo sordido per nascondere che fuori dai loro metodi arroganti e violenti, non ce la possono fare", ha scritto in calce al post.
Un chiaro rimando a piazzale Loreto, una provocazione gratuita.
Volendo, anche una velata minaccia di morte.
Anziché spendere qualche parola sullo scandalo dei bambini rubati alle famiglie naturali per essere affidati dietro compenso, la Montanari trova il tempo di dare della bulla alla leader i FdI.
A replicare ci ha pensato la stessa Meloni: "Questa signora che mi vorrebbe morta a testa in giù perché voglio difendere i nostri confini è assessore del Pd a Reggio Emilia.
Lo stesso Pd di Reggio Emilia che si è affrettato a esprime solidarietà al (proprio) sindaco di Bibbiano arrestato per lo scandalo legato alle violenze sui bambini e che sta tentando in tutti i modi di minimizzare quanto emerso.
La loro abitudine è questa: zittire in ogni modo chi prova a raccontare le verità per loro scomode. Non mi stupisce.
Tuttavia mi piacerebbe sapere cosa pensa Nicola Zingaretti di un suo assessore che dichiara pubblicamente di volermi appesa a testa in giù".
A dare ragione alla leader di Fdi anche gli utenti: "E quindi fai la bulla tu. Applausi", scrive uno di loro.
Un altro aggiunge: "Se il buongiorno si vede dal mattino non è un gran inizio di assessorato".
8 Luglio 2019
Il ministro degli Interni Matteo Salvini comunica l'intercettamento di un gommone con 60 migranti a bordo ad opera della Guardia costiera libica.
"Ha salvato e riportato a terra tutti quanti", spiega il capo del Viminale sottolineando come a bordo, insieme con i disperati, ci fosse anche "lo scafista alla guida", individuato anche graficamente nella foto dall'alto postata sui social.
"Stavolta ai trafficanti è andata male!", commenta Salvini.
Passo e chiudo.
Impossibile non immaginare che sulla pelle di quelle 60 persone si sarebbe potuto scatenare un nuovo, tragico braccio di ferro se "intercettate" per tempo da una imbarcazione di una delle Ong che setacciano il braccio di Mediterraneo tra Libia e Sicilia in lungo e in largo.
8 Luglio 2019