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Un foglio falso dattiloscritto e recante la dicitura Tribunale di Paola era stato presentato alla cliente per raggirarla e per farle pagare la salata parcella di “avvocato”, un onorario di circa 14mila euro.

Negli effetti è emerso che quel procedimento civile non era mai esistito, che quel documento non era pertanto stato mai emesso dal Tribunale e che l'avvocato non era un avvocato bensì un abogado.

La donna che si spacciava come legale aveva difatti conseguito il titolo in Spagna e avrebbe dovuto uniformarsi alla specifica disciplina in materia.

Ne è nato così un procedimento penale per truffa e per esercizio abusivo della professione.

Pubblicato in Paola

collaborazioeA cura di Floriana De Michele , Psicologa psicoterapeuta  psicologo Avezzano

Il 4 Febbraio 2016 è stato pubblicato un decreto (D.M. Min. Giustizia) che afferma che lo psicologo può associarsi ad uno studio legale, e viceversa. Ciò porterà ad un possibile cambiamento cui assisteremo nel mondo della Giustizia ed in quello sanitario Psicologico, in cui i confini tra questi due mondi, che si pensavano così lontani, si assottiglieranno.

E’ il caso della mediazione familiare. Quando una coppia che sta separandosi si rivolgerà ad un avvocato per iniziare la pratica troverà sempre più spesso uno psicologo che affiancherà l’avvocato, non tanto con lo scopo di far riappacificare i coniugi, quando di badare al benessere del cliente in questa delicata fase. Lo scopo dello psicologo è offrire la possibilità di rendere meno dolorose e più consapevoli queste consultazioni, che sono spesso fonte di grandi stress. E la separazione non costituisce l’unico esempio, ma vale lo stesso per tanti altri casi come le pratiche per un testamento, o il caso di stalking in ambito penale, dove il testimone deve affrontare fasi complicate e traumatiche.

Se nell’ambito della mediazione familiare è lo psicologo che supporta l’avvocato, nel caso delle consulenze psicoforensi queste due figure collaborano in quanto l’avvocato può adottare argomentazioni , suggerite dallo psicologo, più adatte per la difesa o per l’arringa, o al fine della formulazione del modello accusatorio. e lo psicologo può addirittura diventare la figura predominante nel caso fosse chiamato a fornire una perizia psicologica del test, come si fa nei paesi anglosassoni.

In questo modo le due professioni, separate da diversi percorsi di studi, vengono ad operare assieme, uniti da un unico intento: la giustizia umana. Questa infatti non può più essere considerata un contenitore di leggi e norme da applicare, e non si può prescindere dai processi emotivi, affettivi, motivazionali e cognitivi dell’uomo.

Studio Psicologia Abruzzo

Se desideri approfondire l’argomento puoi leggere psicologo avvocato avezzano

Pubblicato in Italia

E’ vero i truffatori sono sempre dietro l’angolo

Tutti dobbiamo tutelarci dai falsi dentisti ma anche dai falsi avvocati.

 

Uno di essi tale A.S., 51 anni è stato denunciato dai Finanzieri della Compagnia di Paola per i reati di truffa, falso, millantato credito, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.

 

Allora il consiglio prima di rivolgervi a un avvocato di controllare se il suo nome si trova nell’elenco dell’ordine è un consiglio altamente valido.

Un falso avvocato del tirreno cosentino si spacciava per avvocato e prometteva assistenza e trattamenti di favore a persone che avevano debiti con l’Erario.

La Guardia di Finanza ha scoperto che negli anni dal 2013 al 2014 non ha presentato alcuna dichiarazione dei redditi pur avendo conseguito compensi per 170mila euro proprio grazie a una serie di truffe perpetrate ai danni di oltre 20 persone.

L’uomo in particolare, sceglieva le sue vittime fra quanti avevano posizioni debitorie (anche verso l’Erario) o che necessitavano di assistenza in pratiche di ”concessioni pubbliche” in diversi settori statali e si presentava loro come avvocato, millantando crediti e conoscenze di vario tipo presso Tribunali o altri Enti.

Prometteva quindi la risoluzione delle varie problematiche dietro lauti compensi che percepiva ovviamente senza effettuare la relativa (illecita) prestazione, truffando i malcapitati.

 

Per le sue truffe, si serviva anche di timbri ufficiali e documenti intestati a Giudici o Cancellieri realmente esistenti e dietro lauti compensi prometteva la risoluzione delle varie problematiche.

L’esame dei flussi finanziari e le dichiarazioni delle vittime hanno permesso alle Fiamme Gialle calabresi di ricostruire l’ammontare dei proventi annui illecitamente percepiti dal professionista, che sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate per i recuperi a tassazione, in applicazione della normativa che disciplina la ”tassazione dei proventi illeciti”

Pubblicato in Paola

Guerino Nigro è un avvocato cosentino.

Il 1 aprile scorso il 46enne avvocato ha aggredito il coetaneo collega avvocato Vincenzo Valentini mandandolo in ospedale.

 

Il Nigro poi si presentò spontaneamente in Questura e venne posto agli arresti domiciliari con l’accusa di lesione gravissime.

 

Ma il giudice per le indagini preliminari di Cosenza, Giuseppa Ferrucci, non solo convalidò l’arresto di Guerino Nigro, ma cambiò il capo di imputazione in tentato omicidio con violazione di domicilio disponendo anche la detenzione in carcere e non più i domiciliari.

 

Ma ieri i Carabinieri non hanno trovato in casa l’avvocato Nigro e quindi il Tribunale ha quindi emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per evasione.

Ancora ad oggi non è dato sapere le ragioni del suo gesto.

Pubblicato in Cosenza

3 anni di asilo nido

5 anni di scuola elementare

3anni di scuola media inferiore

5 anni di scuola media superiore

5 anni di università

21 anni per esercitare l’attività di avvocato?

Macchè ! Per esempio si legge che “Al fine di assicurare un’adeguata preparazione ai giovani tirocinanti, possono essere ammessi a svolgere la pratica forense presso l’Avvocatura dello Stato”. Come dire che la laurea non assicura una adeguata preparazione.

E non solo ma occorre superare l’esame di abilitazione.

Anzi si legge nei regolamenti per lo svolgimento delle pratiche forensi che “ Chiunque voglia avviarsi alla professione forense deve aver svolto un periodo di pratica professionale della durata stabilita dalla legge, frequentando uno studio legale e partecipando alle udienze giudiziali, il che è anche condizionenecessaria per l’ammissione all’esame di abilitazione”.

Facile allora che si cerchino scorciatoie come quella di conseguire il titolo di “Abogados" in Spagna o di “ Avocat" in Romania e poi di iscriversi negli elenchi italiani

Ma l’Italia frappone difficoltà. Ed allora ecco la pronuncia delle Corte di Giustizia Europea.

“Professione forense in Italia made in  Spagna e  Romania. Per la Corte di Giustizia UE non è abuso del diritto acquisire il titolo di legale dove è più facile. L’Italia non può creare pregiudizio alla professione dei suoi cittadini che hanno ottenuto la qualifica all’estero. La prassi di rifiuto compromette funzionamento e obiettivi della direttiva europea.

Per qualcuno di  fatto una scorciatoia che elude l’esame di abilitazione nazionale che non si riesce a superare mentre per altri è un diritto di ciascun cittadino europeo. Alla fine Lussemburgo si schiera con gli Abogados "spagnoli" e Avocat "rumeni". Per l’avvocato generale della Corte di giustizia Ue Nils Wah non costituisce un abuso del diritto la condotta dei cittadini italiani che scelgono di acquisire il titolo di avvocato di un altro Stato membro, come ad esempio la Spagna, per beneficiare di una normativa più favorevole. Di più: la prassi italiana di rifiutare ai propri cittadini che abbiano conseguito il titolo in un altro Paese comunitario l’iscrizione nella sezione speciale dell’albo prevista per gli avvocati che hanno ottenuto la qualifica all’estero pregiudica il corretto funzionamento della direttiva Ue e compromette i suoi obiettivi. Queste le conclusioni del “procuratore” Ue nelle cause riunite C-58/13 e C‑59/13 che contrappone due abogados a un Consiglio dell’Ordine forense delle Marche. Bisognerà tuttavia aspettare la sentenza dei giudici comunitari, comunque. Secondo l’avvocato generale Wahl, affinché si configuri un abuso, si richiede il concorso di circostanze oggettive e di un elemento soggettivo (la volontà di ottenere un vantaggio derivante dalla normativa dell’Unione mediante la creazione artificiosa delle condizioni necessarie per il suo ottenimento). Spetta comunque al giudice nazionale accertare l’esistenza dei due elementi conformemente in base alla normativa interna, a condizione che l’efficacia del diritto dell’Unione non ne risulti compromessa. La direttiva non consente che l’iscrizione di un avvocato nello Stato Ue ospitante possa essere subordinata a ulteriori condizioni, come ad esempio un colloquio inteso ad accertare la padronanza della lingua o lo svolgimento di un determinato periodo di pratica o di attività come avvocato nello Stato membro di origine. Se non è richiesta alcuna precedente esperienza per esercitare, ad esempio, come «abogado» in Spagna, non vi è ragione di richiedere una tale esperienza per esercitare con il medesimo titolo professionale («abogado») in un altro Paese comunitario. Insomma: non può essere attribuita alcuna importanza al fatto che l’avvocato intenda approfittare di una normativa estera più favorevole o che egli presenti la domanda di iscrizione all’albo poco dopo aver ottenuto il titolo professionale all’estero. Non resta ora che aspettare il verdetto dei giudici di Lussemburgo. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei diritti”,  il fenomeno da ora in poi sarà in crescita. Saranno centinaia infatti i cittadini italiani che ogni anno si recheranno all’estero per accedere alla professione forense soprattutto per chi butta la spugna già al secondo tentativo e sceglie la via facile dell’abilitazione professionale all’estero, dove non c’è alcun esame. All’origine di tutto una normativa europea con la quale si fornisce la possibilità agli avvocati iscritti negli altri ordini europei di esercitare la professione forense anche in altri paesi della comunità al termine di un triennio. Attualmente gli Ordini forensi che contano il maggior numero di avvocati “stabiliti” di nazionalità italiana, iscritti nell’elenco speciale, sono Roma (1058), Milano (314), Latina (129) Foggia (126). Un fenomeno anche che nasconde abusi “commerciali”, pratiche commerciali scorrette e pubblicità ingannevole, da parte di agenzie, società, associazioni che millantano risultati immediati con messaggi ingannevoli tipo “diventa avvocato senza fare l’esame”, magari ad alti costi. Anche su internet esistono diversi siti che pubblicizzano la possibilità di diventare avvocato iscrivendosi all’ordine di questo o quel paese europeo, convertendo poi facilmente il titolo in Italia ad alti costi economici. Addirittura sono nate molteplici associazioni e/o scuole volte unicamente ad assistere il candidato nell’iter volto a ottenere il titolo abilitativo all’estero: insomma, come con i tour operator, si vende un vero e proprio “pacchetto professionale” per chi decide di intraprendere questa strada. ( Giovanni D'Agata).

Pubblicato in Mondo

Tentativi surreali di eludere il problema della contravvenzione e della denuncia. Richiesto delle generalità dice di non sapere chi sia.

La storia è di una semplicità incredibile.

L’Avvocato elude un divieto di accesso e si trova di fronte l’auto dei carabinieri: per non farsi ritirare la patente l’ avvocato di Ottaviano ha tentato di corrompere i due militari con 550 euro in contanti.

L’avvocato del foro di Nola, 44 anni con studio legale a Sant’Anastasia, è stato arrestato per istigazione alla corruzione.

Espletate le formalità di rito, il magistrato ne ha prima disposto gli arresti domiciliari e poi la messa in libertà in attesa di processo. L’avvocato, che non si è mai qualificato come tale, al momento dell’interrogatorio ha finto di essere affetto da amnesia affermando di non ricordare il suo nome.

Nel corso della perquisizione gli uomini del capitano Michele De Riggi e del comandante Tommaso Canino, stupiti, hanno constatato che l’uomo è un noto avvocato del foro di Nola.

Oltre a fingere di aver perso la memoria, l’avvocato, ha affermato che i soldi offerti ai carabinieri servivano per pagare il verbale in contanti alla constatazione dell’infrazione. Questa affermazione non ha fatto altro che aggravare la sua situazione, tanto da convincere il magistrato a convalidare l’arresto.

Essendo avvocato, infatti, deve essere a conoscenza che la legge non consente di pagare le contravvenzioni in contanti ai pubblici ufficiali che provvedono ad elevare la contravvenzione.

Da Il Mattino

Pubblicato in Italia

Il R.O.S. ed il Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza hanno arrestato 28 esponenti della cosca “Acri-Morfo’’ di Rossano a seguito di misura coercitiva emessa dal G.i.p. distrettuale di Catanzaro su richiesta della locale direzione distrettuale antimafia.

Gli arresti sono stati eseguiti in Rossano, Vigevano (Pv), Viterbo, Parma e Cuneo.

Tra i destinatari dei provvedimenti, oltre ad elementi di vertice e gregari della consorteria, anche un avvocato candidato al Consiglio Comunale di Rossano nelle consultazioni elettorali del maggio 2011 ed al quale sono stati concessi i domiciliari.

Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, ricettazione, estorsioni, spaccio di droga, rapine e trasferimento fraudolento di valori.

Nell'ambito dell'operazione sono stati sequestrati beni per 40 milioni di euro, tra i quali 17 società, molte delle quali riconducibili ad attività commerciali; 25 immobili, tra terreni ed appartamenti, 45 autoveicoli e 7 polizze assicurative. Sono stati poi sequestrati anche conti correnti bancari e denaro contante.

Nel corso delle indagini, secondo quanto si è appreso, è emerso che la cosca riciclava i proventi delle attività illecite investendo principalmente in attività commerciali.

I dettagli dell’operazione saranno illustrati durante una conferenza stampa che si terrà alle ore 12:00 presso il Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza

Pubblicato in Cosenza
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