
Si è conclusa con il salvataggio di 45 migranti e il fermo di 2 scafisti l'operazione portata a termine dalla Guardia Costiera a circa 150 miglia al largo delle coste calabresi.
L'unità a vela a bordo della quale i migranti cercavano di raggiungere l'Italia era stata avvistata nella serata di ieri da un aereo ATR42 del 2° Nucleo Aereo della Guardia Costiera di Catania, nell'ambito delle consuete attività di vigilanza e pattugliamento.
Sotto il coordinamento della Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, venivano inviate sul punto Nave Fiorillo e le motovedette CP323 e CP326, salpate da Siracusa e Roccella Ionica.
I tre mezzi della Guardia Costiera, operanti sotto Frontex, raggiungevano l'unità, che era sospettata di aver già effettuato in passato attività illegale di trasporto di migranti (da ultimo lo scorso 11 agosto, quando 38 migranti erano stati rintracciati a terra, abbandonati sull'isolotto di Vendicari, nel siracusano, e avevano dichiarato di essere stati condotti da due scafisti di nazionalità ucraina).
Saliti a bordo dell'unità, i militari della Guardia Costiera, riuscivano quindi a individuare gli scafisti, già ricercati, anche facendo riferimento alle testimonianze raccolte in quella precedente occasione. Presi a bordo i 45 migranti e gli stessi scafisti, Nave Fiorillo dirigeva verso il porto di Augusta, dove è giunta nella giornata di oggi.
Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Siracusa, tenuta costantemente al corrente degli sviluppi, le attività investigative sono proseguite a terra, con l'intervento del GICIC, Gruppo Interforze di contrasto dell'immigrazione clandestina che, attraverso le testimonianze di alcuni migranti, ha confermato l'identità degli scafisti, sottoposti a provvedimento giudiziario di fermo. "L'intera operazione - informa un comunicato - mette a frutto il prezioso rapporto di collaborazione sigillato con il protocollo d'intesa tra la Procura della Repubblica e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, attraverso la Direzione Marittima di Catania".
Domenica, 28 Agosto 2016.
PS.La nave Fiorillo, come noto, è comandata da un amanteano.
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Impossibile non ringraziare il tenente di Vascello Antonello RAGADALE, figliolo dell’amico maresciallo Rocco Ragadale, che ha prestato servizio proprio presso la Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina come Capo servizio operativo.
Il comandante Ragadale ha intercettato e soccorso nel Canale di Sicilia, nel Mar Mediterraneo un barcone con a bordo 360 migranti.
Si tratta di 255 uomini, 65 donne e 40 minori di nazionalità siriana, egiziana, sudanese, eritrea e somala
I profughi sono stati tratti a bordo del pattugliatore della Guardia Costiera CP904 “Fiorillo”, al comando del T.V. (CP).
Sono arrivati in data odierna al porto di Vibo Valentia Marina
Le operazioni di accoglienza, coordinate dalla Prefettura di Vibo Valentia, procederanno con l’identificazione e il foto segnalamento dei migranti, prima di trasferirli nei centri d’accoglienza individuati dalla direzione centrale dei servizi civili per l’ immigrazione e l’asilo.
Il Pattugliatore CP 904 “Michele FIORILLO”, ha percorso oltre 21.000 miglia nautiche in attività di sorveglianza marittima volta al controllo di flussi migratori provenienti dal Nord Africa nell’ambito del dispositivo aeronavale congiunto “Operazione TRITON” sotto l’egida FRONTEX nel Canale di Sicilia sotto la Dipendenza Operativa del Terzo Reparto del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, portando a termine ben 65 missioni di soccorso che hanno consentito di prestare assistenza a 13.100 migranti alla deriva.
Al Pattugliatore CP 904, in linea dal marzo del 2003, una delle sei Navi della Guardia Costiera Italiana, della lunghezza di 53 metri, larghezza 7 metri e con 38 militari di equipaggio, in forza alla Sesta Squadriglia della Guardia Costiera di Messina, dipendente gerarchicamente dalla Direzione Marittima di Catania, è stato assegnato il nome del Capitano di Porto (CP) Michele FIORILLO, Medaglia d’Oro al Valor di Marina alla Memoria, che il 6 luglio 1966, Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marina di Carrara, durante una burrasca che colpì la costa toscana, intervenne con un battello per prestare soccorso ad un bagnante in pericolo di annegamento. Purtroppo, il piccolo battello durante le operazioni di soccorso si ribaltò e il Capitano FIORILLO con profondo altruismo si prodigò per portare in salvo i suoi uomini per poi perdere la propria vita sulla scogliera di Massa.
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