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Quasi 200 i presenti al comizio di Nicola Bruno di “Longobardi Domani”.

“Longobardi è all’anno zero. Completamente abbandonato e pieno di debiti”.

E’ questo il senso conclusivo del lungo dibattito promosso per ”Longobardi Domani” da Nicola Bruno e Francesco Cicerelli nella grande sala dell’albergo Gaudio della cittadina tirrenica patria di San Nicola da Longobardi e dal 23 novembre agli onori della Chiesa.

Nicola Bruno ha fatto un lunghissimo elenco di cose che non vanno; dal cimitero, ai serbatoi dell’acqua, alla raccolta differenziata , al lungomare, eccetera!

Ma quello che fa davvero inalberare il consigliere di minoranza Bruno è il giornalino fatto stampare a “Mediaservice-Amantea” dal movimento “ Longobardi oltre il 2000” e diffuso in questi giorni.

Un giornalino “tosto” nel quale, per esempio a pagina 8 nel titolo “ Lamenti e denunce ( il club del lamento) si leggono frasi forti del tipo:

  1. C’è gente che in questi anni ha “campato” e “campa” grazie al comune, direttamente o indirettamente, ma alla prima difficoltà volta le spalle e sputa nel piatto in cui mangia o ha mangiato!
  2. Poi ci sono i social network dove pochi frustati ( difficoltà nella vita? Carenza d’affetto?), forse complessati, forse con problemi di adattabilità sociale, forse per sentirsi “vivi” ed “importanti”, si sfogano sparando scemenze e fesserie dalla mattina alla sera, offendendo, denigrando, ingiuriando, scrivendo inesattezze solo per sentito dire”, e così si sentono realizzati!
  3. Infine, ci sono “quelli delle denunce”, scritte e verbali, che su ogni argomento e su ogni materia, fanno intervenire qualcuno…. . Ben vengano i controlli, negli ultimi 15 anni ce ne sono stati a decine, e tutto fino ad ora è stato archiviato( con molte spese per il comune,però, quindi per i cittadini), ma una considerazione bisogna farla:la politica del terrore non paga, qualcuno dovrebbe riflettere e smetterla di andare dietro a ch fomenta odio e rancore, e ricordare per esempio, che, delle minoranze che si sono alternate negli ultimi 15 anni, chi per un motivo chi per un altro, non siede più nessuno in consiglio comunale. Un motivo ci sarà, e,forse, visto l’andazzo attuale, questa “striscia” è destinata a continuare….”

Come un leit-motiv Bruno ha ribadito che “ Noi non facciamo denuncie . Noi siamo collaborativi, noi facciamo proposte ed al massimo noi chiediamo l’ intervento delle autorità istituzionali di controllo la cui presenza aiuta Longobardi ed i suoi cittadini ad avere quanto nei loro diritti, quanto loro necessario “

Non solo ma a queste frasi che Bruno ha fatto riferimento per la loro offensività ed ha chiesto le scuse movimento “ Longobardi oltre il 2000” e quindi avendo lo stesso vinto le elezioni comunali dell’amministrazione comunale.

Ha poi segnalato il paradosso tra il forte attacco a chi protesta, osserva, contesta, ma anche a chi ha una posizione critica e la politica della mano tesa del sindaco Mannarino, questo, se vero, che avrebbe “ nell’incontro pubblico avuto nei giorni scorsi “ parlato di “Tavolo di larghe intese” .

Ricorda di avere sentito che nei prossimi giorni potrebbe esserci un incontro per discutere –sembra- di possibili larghe intese e di una lista unica.

In merito sostiene che” Noi non siamo legittimati a fare ribaltoni. Ma noi amiamo questo paese e siamo vicini alla nostra gente e noi per amore di questo paese e della nostra gente potremmo anche fare non uno, ma dieci passi avanti, ma non possiamo dimenticare che la cittadinanza ci ha votato per essere alternativi a questa maggioranza. A questa maggioranza che non si sa cosa faccia. A questa maggioranza che ha portato Longobardi all’anno zero! A questa giunta che ci sta facendo crollare tutto addosso!”

E poi concludendo ha detto- tra gli applausi del folto pubblico-: “ Ricordiamo a tutti noi che la sovranità appartiene al popolo e che dovrà essere il popolo a dover decidere. E comunque sia, - riferendosi al giornalino- noi a quel tavolo non ci siederemo se prima non ci saranno scuse pubbliche ai cittadini”

Pubblicato in Longobardi

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’avvocato Nicola Bruno per conto ed interesse della lista “Progetto Longobardi”, nota con la quale si esprime viva soddisfazione per la pronuncia del TAR di Catanzaro il quale nella seduta di ieri 17 ottobre ha disposto il riconteggio delle schede della sezione n. 4.

Ecco il testo integrale:

Longobardi – Si dovrà procedere al riconteggio delle schede della sezione n. 4.

E’ questa la decisione presa dal Tar della Calabria, con ordinanza n. 1662/ 2014 dello scorso 17 ottobre, relativa al ricorso elettorale presentato dai consiglieri Nicola Bruno e Francesco Cicerelli, per presunte irregolarità, in occasione delle ultime elezioni comunali.

I giudici del Tar vogliono vederci chiaro ed hanno disposto che il prefetto di Cosenza, “acquisiti i verbali delle operazioni elettorali della sezione n. 4 nonché tutte le schede autenticate e non utilizzate e quelle deteriorate, proceda ad una verificazione”.

L’operazione di riconteggio dovrà essere effettuata entro il prossimo 30 novembre, mentre la trattazione del ricorso è stata rinviata alla prossima udienza, fissata per il 23 gennaio.

Come si ricorderà, nelle elezioni comunali dello scorso 25 maggio, la lista “Progetto Longobardi”, guidata da Nicola Bruno, aveva avuto la peggio per soli 7 voti, nei confronti della lista “Longobardi oltre il 2000”, capeggiata dall’attuale sindaco Giacinto Mannarino.

Sulle quattro sezioni del comune di Longobardi, la lista di Bruno perdeva solamente nella quarta. Massima soddisfazione espressa dal consigliere nonché legale Nicola Bruno:  

<< Un’ordinanza particolarmente significativa –ha commentato l’avvocato Bruno- perché rivelatrice del dubbio sulle presunte irregolarità denunciate.

Ci spiace molto per i cittadini che, a causa di questa situazione, dovranno proseguire nell’incertezza fino a gennaio.

Avremmo preferito una decisione presa oggi, in un senso o nell’altro.

Resta il fatto che se il ricorso non fosse fondato, oggi, il Tar lo avrebbe respinto>>.

Pubblicato in Longobardi

Riceviamo e pubblichiamo la nota del movimento politico "Longobardi Domani" che fa chiarezza del rapporto tra il movimento stesso e Nicola Aloe:

Caro direttore, a seguito di quanto pubblicato nel suo giornale nei giorni scorsi, è doveroso far conoscere all'opinione pubblica il nostro pensiero.

La lettera aperta oggetto del nostro dire è stata presentata dal movimento politico "Longobardi Domani" e non dal gruppo consiliare. Detto questo crediamo sia logico nonché doveroso, da parte di un gruppo politico, dire la sua su vicende che riguardano la vita del Comune, come ha sempre fatto in questi ultimi anni. In questo caso il Sindaco di Longobardi è stato raggiunto da un rinvio a giudizio sicuramente non accostabile alla quotidiana gestione amministrativa del comune, ma comunque rilevante, proprio perché esposto per la sua figura di primo cittadino. In tutti i Comuni ed enti d'Italia, quando un amministratore riceve un rinvio a giudizio, o addirittura solamente un avviso di garanzia, la parte politica avversa commenta, in alcuni casi pesantemente, l'evento. Il politico, Il sindaco o l'amministratore di un Comune ecc. è e deve essere sotto la lente d'ingrandimento costante anche per quanto riguarda l'aspetto strettamente personale, in questo caso non si tratta di pettegolezzi e altre cose private ma di un provvedimento giudiziario. Noi siamo fiduciosi che il Sindaco dimostrerà la sua estraneità rispetto all'accuse ricevute e proprio per questo, il movimento politico "Longobardi Domani" ha inteso differenziarsi da quanto accaduto in alcuni comuni della zona non affiggendo manifesti e quant'altro che sotto certi aspetti avrebbe potuto rappresentare una condanna già scritta, ma elaborando una lettera aperta che è un semplice invito allo stesso a valutare azioni che alcuni, in altri e più alti contesti, hanno considerato e che avrebbero un alto senso di nobiltà soprattutto per la persona alla quale va tutta la nostra stima. Per quanto riguarda la coerenza al collega Aloe ricordiamo che il movimento politico "Longobardi Domani" del quale lo stesso a condiviso, almeno fino a qualche giorno addietro, ideali e strategie, ha fatto propria e prioritaria la battaglia sulla legalità e la trasparenza e che nei dibattiti politici e non, ha sempre assunto posizioni precise e nette sul comportamento che ministri, assessori regionali, politici ecc. dovrebbero tenere a seguito di provvedimenti giudiziari, anche e soprattutto per azioni che non riguardavano il loro mandato, condividendo quello che sistematicamente avviene in molti paesi civili del'intero nostro pianeta.

Se invece si vuole offuscare la realtà e creare un paradosso incredibile si può dire, come si è detto, che se un amministratore, un rappresentante della gente, riceve un provvedimento giudiziario chi ne parla o commenta fa speculazione politica.

Longobardi, li 09/07/2013

I Consiglieri C.li

Gaudio Franco

Osso Giovanni

Garritano Mario

Pubblicato in Longobardi

Longobardi. Riceviamo dal gruppo di minoranza “ Longobardi Domani” la seguente nota e ne diamo pubblicizzazione:

“Lettera aperta al Sindaco Giacinto Mannarino

Abbiamo letto che il Giudice ha rinviato a giudizio il sindaco Giacinto Mannarino nell’ambito della vicenda dei corsi fantasma di Amantea.

E nella vicina Amantea tra i rinviati a giudizio c’è l’assessore dello stesso Comune, Sergio Tempo, di anni 50, (già revisore dei conti del nostro comune) .

Altri ancora sono di Belmonte Calabro, Paola, San Lucido, ed ancora di Cosenza, Rende, eccetera.

Visti i tanti nomi rinviati a giudizio ( ben 43) c’è da ritenere che si tratta di infortuni che possono capitare a tutti.

Ma non tutti sono amministratori, ed ancora meno assessori e sindaci

Ora noi siamo e saremo sempre innocentisti e cioè fino alla condanna definitiva riterremo sempre i giudicandi ancora non colpevoli.

Ma per il politico che localmente è la figura di riferimento per la società esiste anche la coerenza.

Parliamo di quella coerenza che ha indotto alle dimissioni il Ministro Idem solo per non aver pagato un po’ di ICI, dimissioni accettate dal presidente del consiglio dei Ministri Letta.

Parliamo di quella coerenza che hanno indotto l’assessore Sergio tempo della vicina Amantea a rassegnare le proprie dimissioni. Dimissioni che anche noi riteniamo nobili e politicamente corrette.

Le dimissioni non sono un fatto negativo. Il Papa Benedetto XVI si è dimesso ed il Presidente Napolitano ha dichiarato che si è trattato di un gesto coraggioso e di responsabilità, e la politica mondiale gli ha reso omaggio mostrandogli attenzione e rispetto.

Noi riteniamo che, anche in questo caso, il sindaco Giacinto Mannarino debba valutare la opportunità di presentare le dimissioni. Sarebbe un gesto nobile ed apprezzabile. Poi, allorchè come ci auguriamo, egli sia assolto dalla accusa della vicenda da cui prende le mosse la presente lettera aperta , potrà ripresentarsi al governo della città con la consapevolezza che la nobiltà del suo gesto gli procurerà tanta messe di consensi elettorali. E noi lo apprezzeremo come uomo e come politico

Se così non sarà la nostra valutazione sarà diversa.

Longobardi, li 03/07/2013                                  Movimento Politico "Longobardi Domani"

 

Pubblicato in Basso Tirreno

Riceviamo e pubblichiamo la forte denuncia del “Movimento Politico – Longobardi Domani” di opposizione nel comune di Longobardi.

Ricordiamo all’Amministrazione che siamo pronti a pubblicare eventuale risposta alla forte denuncia della opposizione. Ecco la nota della minoranza

“Sono ormai mesi che, per scelta, come minoranza al comune di Longobardi, abbiamo allentato la morsa viste le precarie condizioni, soprattutto economiche in cui versa l’Ente, frutto di sciagurate gestioni a guida alternata Garritano-Mannarino.

Come si sa da ormai 14 anni per ben tre volte consecutive il popolo di Longobardi ha scelto a grande suffragio questi signori. Le loro vittorie sono il frutto di tanti compromessi e di mille promesse elettorali e, i cittadini a volte ignari ma altrettante volte consapevoli di quanto poi è successo, hanno, con i loro consensi, contribuito al disastro che stiamo vivendo.

Lo sperpero di danaro pubblico è il credo di questi amministratori, fino a diventarne l’attività preferita. Allora si è pensato di fermarci, di cercare di farli ragionare, di allontanare quel fiato sul collo che un’opposizione dovrebbe avere, ma a nulla è servito i loro atteggiamenti i loro comportamenti ed il loro maldestro modo di amministrare è sempre lo stesso.

A parte il fatto che ormai, sono, in balia alle onde, senza risorse, senza la gallina dalle uova d’oro che era l’autovelox su cui avevano basato tutto, impossibilitati a pagare oltre cinque mesi di stipendi ai dipendenti, affogati dai debiti e da decine di pignoramenti da parte di creditori piccoli e grandi, non riescono nemmeno a garantire l’ordinaria gestione e le piccole cose, ignavi senza bussola non riescono più a navigare nemmeno a vista.

Complici di tutto ciò molti dipendenti e funzionari che da bravi soldati non riescono ad ammutinarsi per dare un freno alla valanga che li travolge, obbedendo ciecamente agli ordini dei capi che sono il frutto di quelle tante promesse elettorali non mantenute e che oggi con l’avvicinarsi delle elezioni del 2014 cercano di mantenere costi quel che costi.

In un paese dove gli indigenti sono una brutta realtà, essi si pregiano di utilizzare i fondi del sociale per fini diversi o per pagare dei lavori facendo diventare i lavoratori indigenti, senza considerare i veri bisognosi.

Oppure, come nel caso dell’ex sindaco, far passare per una normale prassi quella di avere in uso la macchina messa a disposizione da una ditta che svolge lavori in appalto dal comune, e che nottetempo viene data alle fiamme da ignoti e se non bastasse far credere a tutti, compresi i suoi consiglieri, che la macchina in questione è stata fornita dal partito.

Se poi si guarda l’insieme, emergono altri problemi che esulano da una cattiva gestione solo dal punto di vista amministrativo, siamo tenuti a credere che ormai è subentrata una certa cultura vagamente legale che li ha portati ai tanti problemi con la giustizia. Gli avvisi di garanzia i rinvii a giudizio di dipendenti ed amministratori ormai non si contano, essi spaziano da problemi amministrativi, autovelox in testa, concessioni edilizie, ma anche fatti privati come da ultimo, quello dell’attuale sindaco rinviato a giudizio per dei presunti falsi in corsi di formazione.

Questo è il quadro descritto in modo benevolo e senza un minimo di cattiveria, anzi fatto con molto buonismo, ma questo nostro dire serve da cappello a quanto vorremmo rappresentare di seguito: l’ultimo consiglio comunale tenutosi ne è la riprova la maggioranza si presenta in aula senza avere il numero legale assenti tre consiglieri di cui due assessori, la nostra minoranza si è assunto l’onere di mantenere il numero legale con senso di responsabilità non si è allontanata ed ha garantito la tenuta del consiglio.

Ovviamente ha spaziato con argomenti non compresi nell’ordine del giorno, fra questi il sequestro di Villa Caterina, cosa che ha suscitato stupore in tutto il paese, cogliamo l’occasione ancora una volta di esprimere la nostra solidarietà ai proprietari che sono delle persone perbene e sono figli di una Longobardi laboriosa che si è fatta da se con il sudore del lavoro quotidiano, capiamo e siamo vicini a loro in questa triste vicenda che speriamo possano risolverla nel più breve tempo possibile.

Ma abbiamo anche il dovere di fare alcune riflessioni, a parte il fatto che già in sede di approvazione del progetto originario la nostra minoranza in consiglio comunale si allontanò al momento del voto per altre motivazioni di carattere tecnico-politico, ma oggi a struttura quasi completata ed in parte funzionante a distanza di oltre dieci anni non riusciamo a spiegarci questo sequestro e ci chiediamo dove era il direttore dei lavori nel momento di posizionamento dello stabile ad inizio lavori, perché sulla carta scrive una cosa e sul posto si posiziona diversamente, dove era quando per ben due varianti nel corso del tempo scrive misure inferiori al progetto originale ma che rispecchiano il posizionamento attuale in pieno contrasto con le distanze del piano regolatore, dove erano gli amministratori e gli uffici preposti quando si approvavano le due varianti visto che erano difformi dal piano regolatore.

Oggi è facile da parte di qualche amministratore, implorare la Procura a fare presto e fare chiarezza o addirittura le forze dell’ordine sulla rigidità: questo è solo il pianto da coccodrillo, qui è in ballo il sistema messo in piedi da questi amministratori che ha prodotto negli anni numerosi sequestri di attività che sono tutt’ora ferme da ormai tanti anni, la politica adottata è stata quella di far credere che tutto era possibile. Si sono inventati persino le cantine al terzo piano, i sottotetti adibiti a locali di stenderia, e a garage che diventano appartamenti ad uso abitativo, il tutto per eluderne la volumetria e per consentire di edificare centinaia di mc in più. Il loro vanto era la politica del fare e che niente era impossibile, oggi ne vediamo i risultati. Strutture ferme e poste sotto sequestro per questo loro modo balordo di fare. Ci chiediamo chi tutelerà questi nostri concittadini illusi e abbandonati dopo aver investito i risparmi di una vita?  

I cittadini di Longobardi sono i maggiori responsabili di quanto è successo, e loro, solo loro potranno se non riparare ma quantomeno rimuovere l’ostacolo. Non basta più lamentarsi nelle piazze e nei bar di Longobardi, bisogna prendere coscienza di quanti e quali danni questi loro rappresentanti hanno prodotto e bisogna mandarli a casa.

Noi possiamo solo indignatamente invitare il sindaco e i suoi, a dimettersi anticipatamente, è giunta l’ora di tornare a casa per non far parlare più i giornali di sgradevoli cose su questo nostro paese e poi un pò di vergogna, possibile che siano insensibili a fatti di una sconvenienza tale che farebbero arrossire il peggiore degli esseri umani?.

Pubblicato in Longobardi
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