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Non sappiamo se a Nocera Terinese sia la prima volta, quello che  è ben strano che l’acqua del locale acquedotto possa essersi “naturalmente” inquinata da carburante.

Eppure è successo. Ed attualmente il Sindaco di Nocera ha vietato l'uso dell'acqua potabile.

 

Gli abitanti di alcune frazioni hanno denunciato la presenza di diesel nella propria rete di distribuzione dell’acqua potabile.

 

La situazione è stata fatta presente già nella serata del 27 settembre 2016 da alcuni cittadini, i quali

hanno raccolto campioni di acqua che presentavano già all’esame olfattivo e visivo, una evidente presenza di sostanza oleosa e dal forte odore di carburante.

 

E’ probabile che il carburante, non trovandosi libero in natura, (ndr magari lo fosse) deve essere stato versato in uno dei serbatoi della cittadina Catanzarese.

 

Da qui l’opportuna ordinanza emanata stamattina dal sindaco Fernanda Gigliotti che ha vietato l’uso dell’acqua potabile a fini alimentari.

L’ordinanza è stata trasmessa al Comando Polizia Municipale, al Comando della Stazione dei Carabinieri ed alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, per opportuna conoscenza e per

quanto di rispettiva competenza.

Il fatto è di una gravità assoluta.

 

Basti pensare che l’articolo 439 codice penale “Avvelenamento di acque o di sostanze alimentari” stabilisce che “Chiunque avvelena acque destinate all’alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per il consumo, è punito con la reclusione non inferiore a quindici anni.

Se, poi, dal fatto deriva la morte di alcuno, si applica l’ergastolo”

Viene così da chiedersi chi possa essere così pazzo da fare una cosa del genere.

Alla procura ed agli investigatori di indagare.

 

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Stamattina una grande ruspa sta demolendo il capannone sul lungomare di Nocera Terinese che era stato quasi totalmente distrutto dalle mareggiate che avevano imperversato sulla costa tirrenica.

 

Una delle due opere distrutte a Nocera Terinese insieme con il lungomare.

Il mare da ed il mare prende quello che è suo.

E sbaglia chi pensa arrogantemente di fermarlo, magari con qualche masso posto a difesa di opere in accettabilmente realizzate troppo vicine al mare stesso.

Bene allora che dopo il mare intervenga anche l’uomo, anzi nel caso la donna, visto che il sindaco di Nocera Terinese è Fernanda Gigliotti, a restituire ai noceresi anche il volto antico del territorio demolendo opere inutili , anzi pericolose.

Una vicenda inusuale.

Come dice il sindaco “La prima demolizione nel Comune di Nocera Terinese , il primo ecomostro della costa Tirrenica Calabrese e forse di tutta la Calabria". 

Insomma dalla "Prima pietra" alla "Prima Ruspa".

"Oggi – ha chiarito ancora la Gigliotti - vogliamo iniziare a scrivere una nuova pagina di Nocera, fatta di politiche sostenibili per le persone e per il territorio. Deve passare l’idea che questa Giunta lascerà il segno cancellando quelli del fallimento, un fallimento economico, politico e anche ambientale, perché ha provocato danni a sud tra erosione e degrado". 

"Questo fabbricato era diventato un dormitorio per tanti migranti – ha infine precisato il Sindaco – abbiamo avuto paura che ci morisse qualcuno perché ogni giorno ne stava cadendo un pezzo. Abbiamo dovuto aspettare che andassero via i turisti per procedere con la demolizione. Se non ci sbrighiamo a smantellarlo subito, le mareggiate di questo inverno porteranno a sud queste travi che sono pericolose sia dal punto di vista ambientale che per l’incolumità delle persone". 

“L'abbattimento e lo smaltimento dell'ecomostro, ovviamente, è realizzato ponendone a carico della proprietà l'intero costo.

E di fatti la demolizione del capannone era stata ordinata fin dal mese di giugno scorso.

Ad oggi abbiamo dovuto registrare l'inottemperanza della società proprietaria che ci obbliga, quindi, ad agire in via sostitutiva e urgente, giacché l'approssimarsi della stagione invernale precluderebbe la demolizione, la rimozione e la bonifica in sicurezza.

Stasera la bellezza dell'ultimo tramonto si consumerà ancora sulle macerie di un fallimento di un progetto politico, urbanistico ed economico.

Da domani sorgerà un nuovo sole e al tramonto sarà tutta un'altra storia”.

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I carabinieri della caserma di Lamezia Terme-Sambiase hanno arrestato e posto ai domiciliari Gino Palmieri, di 24 anni, già noto alle forze dell'ordine ed ex avvisato orale di ps, per il possesso di 103 grammi di marijuana ed un bilancino di precisione.

 

L'arresto è stato poi convalidato dal gip che ha disposto la misura dell'obbligo di dimora nel comune di Lamezia Terme.

La droga è stata trovata nel corso di una perquisizione in un magazzino, occultata in un barattolo sistemato all'interno di un frigorifero dismesso.

Nella soffitta dell'abitazione sono state trovate tre lampade alogene con parasole, alcuni vasi, un recipiente in plastica con all'interno 5 arbusti tagliati di canapa indiana, una forbice impregnata di marijuana, un trita erba elettrico e materiale utile al confezionamento per il relativo "smercio".

 

Palmieri, inoltre, secondo l'accusa, aveva creato un collegamento abusivo ad una cassetta esterna di derivazione dell'Enel.

ANSA 14-09-2016 16:31

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