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bustaFIUMEFREDDO BRUZIO - I Carabinieri della Compagnia di Paola, aliquota radiomobile, coordinati dal capitano Giordano Tognoni e dalla Procura della Repubblica, diretta dal procuratore Pierpaolo Bruni, proseguono nelle attività contro l'uso e lo spaccio di sostanze Stupefacenti. I militari hanno arrestato un 31enne ed un 41enne originari di Longobardi. I due sono accusati, in concorso, di resistenza a pubblico ufficiale e di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. 

Tutto ha avuto inizio quando una pattuglia del radiomobile della Compagnia di Paola, impegnata in un posto di controllo nell’area urbana di Fiumefreddo Bruzio, lungo la SS18, ha intimato l’Alt al furgone in uso ai due uomini. Il veicolo, inizialmente, ha rallentato; salvo poi, in prossimità del posto di controllo, accelerare e proseguire la sua marcia. Ne è scaturito un inseguimento, durato una decina di minuti circa e protrattosi per un paio di chilometri, nel corso del quale il furgone, occupato dai due uomini, ha disegnato rocambolesche traiettorie, in alcuni casi invadendo la corsia opposta, lungo la SS18 e le strade della frazione Marina di Fiumefreddo Bruzio. Durante la fuga i due, mentre percorrevano la SS18, hanno tentato di disfarsi di un involucro in cellophane, lanciandolo fuori dall’abitacolo. Il movimento sospetto non è sfuggito all’attenzione dei militari che, una volta arrestata la corsa dei due fuggitivi nella Marina di Fiumefreddo Bruzio, hanno recuperato l’involucro, scoprendo che all’interno vi erano contenuti 57 grammi di marijuana.

Le analisi condotte con celerità dal Laboratorio analisi sostanze stupefacenti dell’Arma dei Carabinieri hanno permesso di accertare che dal quantitativo di sostanza stupefacente sequestrata, sulla base del principio attivo contenuto nello stesso, avrebbero potuto essere ricavate 222 dosi da destinare alla vendita al dettaglio.

I due arrestati, terminate le formalità di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Paola, coordinata dal Procuratore Pierpaolo Bruni, sono stati tradotti in regime di arresti domiciliari presso le loro residenze, a disposizione dell’autorità giudiziaria. A seguito del giudizio di convalida il 31enne ed il 41 enne sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

fonte notizia miocomune.it

Pubblicato in Longobardi

Violentata per mesi dal suo aguzzino, il suo spacciatore che l'ha segregata in casa e costretta in uno stato di schiavitù dal quale è stata libera l'altro giorno dalla polizia durante un blitz nell'appartamento di Ancona, un tugurio in cui la giovane era costretta a vivere come un animale in gabbia.

La vittima è una ragazza italiana di 22 anni.

A finire in galera con l'accusa di violenza sessuale aggravata e continuata e di cessione aggravata di sostanze stupefacenti un nigeriano di 37 anni.

Nei giorni scorsi, durante una perquisizione in un appartamento del capoluogo marchigiano, occupato da alcuni suoi connazionali, i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona hanno trovato all'interno la ragazza in compagnia del fermato.

La giovane ha raccontato che per procurarsi lo stupefacente aveva subito da mesi violenze sessuali, almeno 10-15 volte, da parte dell'uomo.

Le analisi tossicologiche svolte sulla vittima dall'Unità di crisi dell'Ospedale Salesi di Ancona hanno dato esito positivo alla presenza di droghe nel corpo della vittima.

Il 37 enne è stato quindi fermato e la misura è stata convalidata dal Gip.

In un primo momento il nigeriano era stato arrestato solo per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni (un poliziotto è stato morso a una mano dal pitbull e poi medicato in ospedale) e detenzione di stupefacenti.

Poi, dopo le rivelazioni choc della 22enne e i riscontri, è stato fermato anche per gli altri reati ai danni della ragazza.

Pubblicato in Italia

Spacciava droga nonostante avesse un divieto di ritorno in città per tre anni e un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale emesso a maggio scorso.

Si tratta di un giovane di 22 anni, B.M., originario del Gambia, che è stato fermato dal personale del Commissariato di polizia di Catanzaro Lido.

Il giovane è stato denunciato e gli è stato notificato un ulteriore decreto di espulsione con contestuale ordine a lasciare il territorio italiano.

l cittadino straniero è stato, quindi, accompagnato nel centro permanenza e rimpatri di Potenza, in attesa che si completino le procedure per la sua espulsione.

Il ventiduenne è stato scoperto mentre si aggirava per le strade di Catanzaro lido e, una volta perquisito, è stato trovato in possesso di 2,57 grammi di marijuana, avvolta un involucro termosaldato, contenuto nella tasca destra del pantalone che indossava.

Una volta in Questura, è stato verificato che sul giovane pendevano due provvedimenti amministrativi già esecutivi: un divieto di ritorno nel comune di Catanzaro per anni tre, emesso dal questore di Catanzaro nell’aprile del 2017, ed un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale, emesso dal prefetto di Catanzaro a maggio del 2018 con contestuale ordine di lasciare il territorio italiano emesso dal questore.

La polizia ha, inoltre, riscontrato l’esistenza di diversi precedenti penali per spaccio, rapina e minaccia.

Ndr Secondo voi partirà?

Pubblicato in Catanzaro

L'attività investigativa degli agenti ha permesso di riconsegnare l'appartamento all'Aler

Era stato espulso dall'Italia già da febbraio, invece è rimasto e, dopo aver occupato una casa Aler a Milano, l'ha trasformata in un luogo di spaccio.

Usando una telecamera per vendere la droga al sicuro. La polizia ha arrestato un 30enne, J.Z., del Marocco.

Gli agenti del commissariato Porta Ticinese hanno sorpreso l'uomo presso l'abitazione da lui occupata abusivamente in via Gola 27.

Si trovava in compagnia di altri soggetti risultati consumatori abituali di droga.

All'interno dell'appartamento sono stati trovati e sequestrati 13,90 grammi di eroina, 120 grammi di bicarbonato utilizzato come sostanza da taglio da mischiare unitamente alla cocaina, svariati bilancini, nonché 740 euro in contanti trovati addosso all'arrestato. 

Nel corso della perquisizione i poliziotti hanno notato la presenza di una telecamera posizionata sulla porta d'ingresso che veniva utilizzata dall'occupante abusivo per monitorare l'afflusso dei clienti nonché l'eventuale presenza delle forze dell'ordine.

La telecamera infatti era collegata ad un pc posizionato all'interno dell'abitazione nella sala da pranzo.

L'attività investigativa degli agenti ha permesso di riconsegnare l'appartamento occupato abusivamente al personale dell'Aler.

Pubblicato in Italia

Catanzaro. Un normale controllo stradale da parte dei carabinieri e la decisione di fermare un'autovettura tra le tante.

Prima la scoperta che la Fiat Marea fermata era sprovvista di assicurazione, poi la strana tensione dell'automobilista che ha convinto i militari ad approfondire le verifiche, fino a scoprire che l'uomo aveva con sé alcune dosi di cocaina. 

 

Uno dei tanti casi di spacciatori "pizzicati" durante i controlli?

Non solo, perché alla guida di quell'autovettura c'era l'ex sindaco di Badolato, Andrea Menniti, 75 anni (vedi foto). 

Non una persona qualunque, ma l'ex sindaco della cittadina del Soveratese.

Una volta fermato, considerato l'atteggiamento sospetto, i carabinieri hanno deciso di avviare una perquisizione, scoprendo che l'uomo aveva nella tasca del giubbotto 3,30 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, suddivisa in 5 dosi confezionate in bustine di plastica e racchiusa in un contenitore a forma di uovo, 20 grammi di sostanza da taglio di colore bianco, occultata in un analogo recipiente, e 170 euro in contanti.

A questo punto, la perquisizione è stata estesa anche all’abitazione di Menniti, dove, all’interno di un mobile posto nel garage, è stato possibile recuperare un bilancino digitale, materiale per il confezionamento, ulteriori 8 grammi di sostanza da taglio, un coltello da cucina intriso di polvere bianca e, infine, un timbro tondo riportante la scritta “Comune di Badolato”, con il relativo logo, sulla cui provenienza sono tuttora in corso accertamenti.

Il materiale è stato sottoposto a sequestro. Il giudice per le indagini preliminari di turno presso il Tribunale di Catanzaro ha convalidato l’arresto, senza disporre ulteriori misure nei confronti dell'ex sindaco.

Pubblicato in Catanzaro

Lontano da noi che abbiamo dato atto dei successi nella lotta alla droga dei Carabinieri e sollecitato la stessa amministrazione comunale a lodare pubblicamente il forte impegno di carabinieri della stazione di Amantea, non apprezzare questa ultima brillante operazione dell’Arma. Anzi.

 

Ma non vorremmo che si formasse lo stesso stereotipo “Calabresi=’ndranghetisti” che, nato da menti poco oneste, sembra irrefrenabile, al punto che viaggia dappertutto senza alcuna giustificazione, al punto che 10, 100, mille o diecimila delinquenti calabresi portano disonore a milioni di calabresi onesti.

 

E similmente non possiamo accettare che nasca lo stereotipo “ Immigrati = spacciatori” ed ancora meno che si possa pensare che tutti gli immigrati ospiti in Amantea siano spacciatori o consumatori di droga.

 

Lo ricordiamo.

Stiamo parlando di decine e decine di immigrati che al mattino presto inforcano le biciclette e vanno ad offrire la propria fatica ed a spargere il proprio sudore nei campi e dovunque sono richiesti.

Stiamo parlando di decine e decine di immigrati che insieme con gli addetti del centro nepetino non hanno mancato di segnalare lo stato di grave disagio nel quale versavano, per la presenza, intorno a loro, di spacciatori e forse consumatori.

Il problema, per come ci viene segnalato, discende dalla stessa legge che sanziona, pontificando, al punto che spacciatori già condannati continuano a godere delle provvidenze statali come avviene per tutti gli altri profughi onesti ed alla ricerca di un futuro per se ed i propri cari.

Il problema è che se questa marea di disperati alla ricerca di un futuro migliore deve rispettare le nostre leggi , le stessi leggi dobbiamo rispettarle anche noi .

 

Per esempio accelerando da parte delle commissioni deputate l’esame delle domande di richiesta di asilo nella qualità di rifugiati.

Con i flussi di arrivo attuali i tempi di risposta sono di circa 2 anni.

Sono tempi di attesa così lunghi che scoraggiano anche chi avrebbe diritto di essere accolto.

Ed il Italia ormai è il caos, al punto che sempre più persone scappano dai centri di accoglienza.

E soprattutto occorre rendere effettivi ed immediati i rimpatri soprattutto degli spacciatori, dando attenzione a chi scappa dal dolore e dalle tragedie ma accetta e rispetta le nostre leggi e la nostra civiltà..

Pubblicato in Calabria

Spari-in-strada-682x445Continua la solita triste cronaca tutta Calabrese, quella che parla di criminalità organizzata, di controllo del territorio, di fazioni, di faide e di contrabbando di stupefacenti.

Di pochi giorni fa la notizia di un arresto da parte delle forze dell’ordine impegnate nella città di Diamante, che avevano sorpreso in una delle strade del centro storico un trentaseienne impegnato a spacciare cocaina a due donne segnalate alla prefettura di Cosenza quali assuntrici di stupefacente.

Adesso tocca alla città di Cetraro, ribaltare alle cronache per il ritrovamento di una ingente quantità di sostanza narcotica rinvenuta tra le mani di due uomini durante un controllo mirato delle forze dell’ordine avvenuto in località Malvitani, sopra la località “San Francesco” a Cetrato appunto.

Si apprende, infatti, che l’operazione, è riuscita grazie all’intelligence dell’Arma, insospettita dai continui spostamenti nella zona del lametino, un buon esempio di combattimento serio al crimine ed al riciclaggio di denaro attraverso lo spaccio per l’appunto.

Il cerchio della cronaca malavitosa si chiudo con la misteriosa, quanto inusuale sparatoria avvenuta in una zona molto trafficata di Paola (Via Nazionale), il tutto in orario pomeridiano di un giorno feriale.

Il tutto infiocchettato per assurdo da uno stile in pieno action movie, con tamponamenti a bordo di fuoristrada e spari in pieno centro, tra il panico generale dei malcapitati cittadini nei pressi della zona.

Una volta raccolte le versioni da parte dei testimoni, le forze dell’ordine sembrano indirizzate all’ipotesi del racket del “pizzo” ed all’ipotesi di una ripresa delle ostilità tra i clan di Paola e Fuscaldo.

Pubblicato in Paola

L’idea è quella di entrare nel sistema , scoprire quello che succede, acquisire prove e poi operare secondo legge.

Ha funzionato l’idea di aprire un negozio, di aspettare la richiesta di tangenti e poi di arrestare i responsabili

Ha funzionato anche l’idea di iscriversi al liceo per 6 mesi, approfittando dell’aspetto giovanile di due poliziotti, un lui ed una lei, di 19 anni.

Alla fine della missione sono riusciti a far arrestare 22 liceali per reati legati agli stupefacenti.

Nessuna paura, però. Queste cose succedono solo nei film come “21 Jump Street”, il film in cui gli attori Channing Tatum e Jonah Hill erano agenti travestiti da studenti.

E succede in America, in questo caso in California, a cura della sezione anti-narcotici del commissariato di Riverside County

I due agenti della narcotici di 18 e 19 di Riverside County, in California, hanno frequentato l'11esimo grado della scuola, anno frequentato da studenti di 16-17 anni, scoperchiando le attività illegali legate al consumo di droghe leggere e pesanti come Marijuana, Metanfetamina, Cocaina, Crack e pillole vendibili solo sotto prescrizione medica.

Le autorità di polizia di Riverside County in un loro comunicato hanno spiegato di aver spiccato 25 mandati di arresto per studenti di due diverse scuole. Tre studenti erano assenti alle lezioni durante l'arrivo della polizia e sono attualmente latitanti. Due dei ragazzi arrestati sono maggiorenni: Serina Ramirez di 18 ani e Erick De La Cruz di 19, prelevati mentre erano in classe presso la Perris High School. Gli altri erano nei locali della Paloma Valley High School. I maggiorenni rischiano pene maggiori rispetto ai minorenni, per i quali si sono spalancate le porte del carcere minorile.

"Beh devo ammettere che è stata una situazione che mi ha fatto paura", ha dichiarato alla Riverside Press Enterprise Travor Steinrichter, studente sedicenne - Gli agenti sono entrati in classe mentre c'era lezione di storia e hanno arrestato un mio amico". "A volte pensi di poterti fidare di alcune persone, ma non è proprio così", ha dichiarato Bruce Hollen, anche lui sedicenne. Dall'ufficio dello sceriffo hanno spiegato che la maggior parte dei ragazzi sono stati arrestati per reati legati a piccole quantità di marijuana.

Pubblicato in Mondo
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