Reggio Calabria. Non trapela più nulla delle indagini sulle spese pazze del Consiglio regionale calabrese, indagine nella quale ci sarebbero almeno 10 consiglieri regionali indagati (8 del centrodestra, 2 del centrosinistra) ma i cui nomi non figurano ancora nel registro degli indagati.
Si sa però (forse per verificare una serie di segnalazioni) che la Guardia di finanza di Reggio Calabria abbia chiesto di acquisire tutta la documentazione relativa ai bilanci dei gruppi politici regionali della scorsa legislatura e in particolare quelli del 2007, 2008 e 2009, nell'ambito dell'inchiesta sui rimborsi gonfiati al consiglio regionale.
Si tratterebbe di una scelta obbligata , anche perché molte spese di bilancio, sotto la lente della Procura, riguarderebbero impegni assunti negli anni precedenti.
Non si esclude, quindi, che appena acquisiti i documenti ed effettuati gli approfondimenti necessari si potrà cominciare a sentire persone informate sui fatti al fine di circoscrivere il fenomeno nella sua identità, natura ed entità.
Certo che il fenomeno potrebbe estendersi anche al precedente consiglio così sottintendendo un fenomeno perdurante nel tempo forse indipendente dalla giunta al governo regionale.
Ora in Calabria non c’è più curiosità sui tipi di evidenze che saranno poste in luce(Viaggi, santini, vini pregiati, alcolici, eccetera) quanto sui consiglieri che saranno coinvolti e sugli effetti che l’indagine produrrà!
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C’è molta curiosità in calabria sui nomi dei possibili inquisiti per l’uso irregolare dei soldi pubblici da parte dei consiglieri regionali. Ed è una curiosità difficile da spegnere. Ma ancora maggiore è la curiosità sulla fantasia dei nostri politici. Cosa avranno addebitato all’erario pubblico. Saranno stati all’altezza degli altri consiglieri regionali delle varie regioni. Che gusti avranno? Anche loro ad ostriche e champagne? E così la vicenda riceve lì attenzione dei media: tutti, senza eccezione alcuna.
In attesa dei nomi ecco altre chicche.
La prima indiscrezione la porta il Quotidiano di Calabria segnalando che c’è chi ha chiesto a rimborso la spesa per un spettacolo di lap dance.
E quasi a fare da contraltare esce fuori che un consigliere regionale, spinto dal richiamo della fede, ha acquistato centinaia di “santini” e immagini sacre alla cifra di 1.200 euro.
E poi c’è addirittura il fitto di un bus per un viaggio a Chianciano per uin costo di circa 3700 euro!
E popi vini da 30 euro a bottiglia. E casse di alcolici per 780 euro.
E perfino un caffè da 0,70 centesimi.
I nomi? Niente, ancora. Trapela che tra i consiglieri che sarebbero finiti nell'occhio del ciclone ci sarebbero politici transitati nella giunta regionale, diversi capigruppo e persino alcuni neoparlamentari.
Au revoir.
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