Occhi sempre ben puntati sul crimine organizzato e le sue trame. In questo senso, puntuale come ogni anno, sono arrivati i report dell’Unità di Informazione Finanziaria di Bankitalia, depositati in Commissione Antimafia al Senato. C’entrano, ovviamente, tanti settori. Ma alcuni sono più esposti di altri, come quello dei giochi. Qui l’UIF ha evidenziato una sostanziale contrazione delle segnalazioni di circa l’11% rispetto al 2019, attribuibile alle misure restrittive varate dal Governo per bloccare l’emergenza Covid-19. Il calo ha interessato gli operatori tradizionali dei comparti slot machine, bingo e VLT mentre nel frattempo sono andate aumentando le segnalazioni riferite al gioco online di circa il +67%.
In un momento di epocale difficoltà economica per tutti i settori, il crimine organizzato ha allargato i suoi tentacoli. Nel settore gioco questo si è tradotto in un ampliamento delle opportunità dell’esercizio abusivo ed illegale delle attività. Dall’analisi delle segnalazioni è venuto fuori che il crimine organizzato, in tutte le sue differenti componenti, si è inserito in tutte le operazioni connesse alla pandemia: 341 segnalazioni Covid lo confermano, e sono tutte negli archivi della DNA, potenzialmente collegate ad associazioni a delinquere. In tutto ciò la disciplina antiriciclaggio è stata interessata da varie modifiche, poi inserite nel Decreto Semplificazioni voluto proprio per favorire processi telematici di acquisizione della clientela.
Per quel che concerne l’operatività a distanza, l’identità è verificata su documenti, dati, informazioni ottenute da fonti affidabili ed indipendenti, al di là del riscontro del documento di riconoscimento. Si è anche assistito ad un allargamento delle forme di identità digitale consentite per identificare soggetti a distanza. Previsioni tutte da valutare positivamente in quanto consentono di operare con agevolezza nel contesto delle attuali misure restrittive e di emergenza. I rischi che esse comportano vanno mitigati con procedure e controlli, per identificare tutti gli abusi da parte di chi cerca di identificarsi sotto mentite spoglie. Il tutto per evitare che queste semplificazioni vadano ad agevolare tutti quei servizi e strumenti di pagamento volti ad ostacolare o a rendere più oneroso il tracciamento delle operazioni nell’ambito di indagini finanziarie o investigative.
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