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Si chiamava Francesco Bruni il giovane che stanotte si è gettato dal ponte Mazzotta

Erano circa le tre di stanotte quando i Carabinieri hanno visto una autovettura abbandonata lasciata aperta ed accesa su un lato della carreggiata che attraversa il ponte che collega Amantea con Lago.

Un ritrovamento che non lasciava presagire nulla di buono.

E così i Carabinieri hanno chiamato i Vigili del Fuoco di Paola che sono immediatamente intervenuti

I Vigili del Fuoco sono scesi alla base del ponte raggiungibile da una stradetta e lì, alla base del ponte quaranta metri sotto hanno scoperto il corpo senza vita di un giovane 35enne del posto.

Subito dopo il ritrovamento sono stati avvisati i sanitari del 118 di Amantea che non hanno potuto far altro che constatare il decesso del giovane.

Il cadavere del giovane è stato portato all’obitorio dell’ospedale di Cetraro per le indagini del caso che potranno essere disposte dal giudici.

Certa la possibilità che si possa trattare di un suicidio.

Ma non viene esclusa nessuna altra ipotesi.

Gli investigatori stanno cercando di scoprire le ragioni che hanno spinto il giovane Bruni ad un fatto così grave.

Voci liberamente colte parlano di un momento difficile che il giovane stava attraversando.

A noi una cosa appare certa ed è la dirompente solitudine del giovane che non sembra abbia trovato chi potesse aiuterlo.

Riposi in pace.

Pubblicato in Primo Piano

Che il mare amanteano sia sorprendentemente ricco, al punto da meritare un museo del mare che nessuna amministrazione ha mai capito quanto sia importante per la storia locale e per il turismo, è cosa ormai risaputa.

E questa ricchezza imporrebbe ben altro rispetto del mare da parte di tutti e non solo quello solo suggerito da alcuni ambientalisti del dire( non si offendano, per carità!)

Tante le rarità; dal corallo, anche nero, alla Dendrophyllia ramea, alla straordinaria e minacciata Charonia lampas .

L’ultima sorpresa è stata la pesca di un rarissimo Polpo Palla, quello nella foto.

La foto ci è stata offerta dal dr Franco Gaudio, noto esperto amanteano laureato in scienze della maricoltura, pesca e igiene dei prodotti ittici, che ne è venuto in possesso perché interessato dal pescatore del rarissimo polpo

Il dr Gaudio ha provveduto alla conservazione in alcool dell’ottopode pelagico e ci ha dichiarato :” È una specie molto rara e le segnalazioni della sua presenza nel mediterraneo sono molto sporadiche. Si tratta quindi di un rinvenimento che farebbe invidia a tutti i musei”.

Alla identificazione ha anche contribuito il dr Mario Miglietta veterinario residente in Amantea.

A posteriori la foto è stata inviata anche al nostro amico dr Simone Pietro Canese scienziato dell’ Ispra ( lo scopritore del corallo nero del Tirreno calabrese) che si è complimentato per la avvenuta conservazione in alcool a cura del dr Gaudio: “ Ciao Giuseppe, complimenti  sembra che avete raccolto una rarissima Ocythoe tubercolata, di questo animale si sa veramente pochissimo, avete fatto bene a conservarlo in alcool. Un carissimo saluto”

La famiglia “Ocythoidae” comprende la sola specie Ocythoe tuberculata, conosciuta anche con il nome di Football octopus. È un dell’ottopode pelagico che durante le ore notturne può raggiungere anche la superficie. È una specie cosmopolita dei mari temperati e tropicali presenti soprattutto nell’emisfero settentrionale. Nei nostri mari questa specie è ritenuta rara anche se in realtà la sua comparsa ha un andamento stagionale tanto che si sono avute diverse segnalazioni di catture nello stesso ambiente ed in un breve spazio di tempo.

Ed infatti tale mollusco è stato pescato negli ultimi venti anni una volta all’isola d’Elba ( 1984) ed un paio di volte nel mare di Salerno( 2011).

Il nostro amico e bravissimo pescatore Vincenzo( cenzino) Giambra, che abbiamo sentito, ci ha riferito di aver anche lui pescato qualche anno addietro per due volte uno di questi rarissimi esemplari.

Sarebbero quindi almeno 2 i rinvenimenti di questo raro mollusco nel solo mare di Amantea.

L'Ocythoe è una specie pelagica che vive tra la superficie e i 200 m di profondità e poco si sa della sua biologia e abitudini.

Ed infatti la sua pesca è avvenuta al largo di Amantea in corrispondenza dell’area detta “ i sbunnati”, cioè dove finisce la prima zona continentale per poi sprofondare .

Tra le sue particolarità, anche il metodo riproduttivo: la femmina produce un gran numero di piccole uova (fino a 100.000) che non abbandona, ma tiene in incubazione nel suo lungo ovidotto fino alla schiusa delle larve

Si tratta di una specie dal marcato dimorfismo tra il maschio e la femmina

La femmina, infatti, di dimensioni maggiori, può raggiungere la lunghezza di un metro, a differenza del maschio che raggiunge la lunghezza di 10 cm circa.

L’ esemplare pescato ad Amantea misurava oltre 50 cm.

Inoltre le femmine sono i soli cefalopodi muniti di una vera vescica natatoria (tipica invece dei pesci) e a ciò si deve probabilmente il popolare nome di polpo palla dato alla specie.

News

Ed ecco gli artefici della straordinaria pesca.

Si tratta di "capitan Totanic", proprio a bordo della "Totanic" condotta da Gianluca Bossio e con "primo assistente"  Francesco Bruni.

Due pescatori dilettanti di notevole esperienza e di alta professionalità!

Nei prossimi giorni il racconto della pesca.

Giuseppe Marchese

Pubblicato in Italia
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