BANNER-ALTO2
A+ A A-

CAGLIARI – Decisa, sicura di sé, ostinata e battagliera, (ormai ex) «donna forte» del PD sardo. Non molti anni fa, ma sembrano altri tempi quando Francesca Barracciu, trionfatrice delle

 

primarie che avrebbero dovuto innalzarla nel 2014 alla presidenza della Regione Sardegna, dopo mesi di resistenza rinunciò in favore di Francesco Pigliaru. «Mi sono addormentata come candidata alla presidenza della Regione e mi sono svegliata al mattino dopo con l’avviso di garanzia».

Sottinteso: giustizia a orologeria…

Si disse che era stato Luca Lotti a chiamarla e a suggerirle che con quell’avviso di garanzia per peculato sulle spalle, il partito non poteva rischiare.

Pigliaru infatti riuscì a sconfiggere il centro destra e lei fu «risarcita» con la nomina a sottosegretario ai beni culturali (governo Renzi): «Un avviso di garanzia non è una condanna».

La carriera

Voti, gaffes e ancora voti, sempre nella «ditta»: PCI-PDS-DS –PD. Laureata in filosofia, da sempre in politica.

Un cursus folgorante. Consigliere comunale e poi sindaco del suo paese, Sorgono; consigliere regionale, segretario regionale del PD, candidata al parlamento europeo nel collegio Sicilia-Sardegna, prima dei non eletti ma con oltre 110 mila voti personali. È riuscita comunque a diventare anche europarlamentare quando Rosario Crocetta, eletto governatore della Sicilia, dovette lasciare il seggio di Strasburgo.

Poi con il procedere dell’inchiesta sulle «spese pazze» dei consiglieri regionali della Sardegna – quasi 100 indagati e più di 60 finora a processo – le dimissioni a catena: dal parlamento europeo, da sottosegretario, «apprezzate ma non sollecitate» (ipse dixit) da Renzi.

Uscirò a testa alta da questa storia»

«Uscirò a testa alta da questa storia». Francesca Barracciu, 51 anni, non ha mai perduto sicurezza di sé, neanche di fronte a qualche gaffe temeraria con annessa brutta figura. Come quando a un convegno confuse due Satta celebri scrittori (Sebastiano, il grande poeta della Barbagia di fine Ottocento) e il contemporaneo Salvatore («Il giorno del giudizio»…) e se la cavò con un «è stata una leggerezza del mio staff». O quando affrontò con foga sul web Alessandro Gassman che replicando a un «Chiarirò tutto» l’aveva fulminata: «Intanto che chiarisce, perché non lascia la poltrona (di sottosegretario) pagata da noi?». E lei, sanguigna, ribadì: «Chiarirò, lei intanto che impara a fare l’attore, può evitare di far pagare il biglietto cinema per i suoi film?».

Dopo la condanna

Ora si affida a un altro Satta, l’avvocato Franco Luigi, meritata fama di miglior penalista sardo e confida nell’appello. Dopo la condanna, andando via dal tribunale, si lascia un po’ andare: «Questa cosa mi ha rafforzato molto… penso di essere diventata una persona migliore». Ma non più la stessa: «Sono stati anni molto duri … sono un po’ scossa… sono stata travolta, e politicamente lasciata in solitudine

Da Il Corriere di Alberto Pinna

Pubblicato in Italia

Era maggio 2014 quando il consigliere comunale di Lamezia Terme, Raffaele Mazzei, venne arrestato nella sua qualità di commercialista dai finanzieri del gruppo di Lamezia guidati dal colonnello Fabio Bianco.

 

Il professionista era stato accusato di peculato per un importo di 2 milioni e mezzo e di alcuni reati tributari.

I finanzieri di Lamezia al tempo hanno eseguito anche il sequestro di beni.

Mazzei è recentemente passato all'Udc dopo essere stato eletto nel Pdl e poi avere aderito al Nuovo centrodestra.

Le indagini avevano mostrato alcune irregolarità compiute da Mazzei, tra il 2008 ed il 2012, in qualità è stato commissario liquidatore della società.

 

Ieri il gup di Lamezia, Francesco Aragona, al termine del processo con il rito abbreviato nei confronti del commercialista , Raffaele Mazzei, 47 anni, lo ha condannato a quattro anni di carcere, al risarcimento alla parte civile di 2 milioni e 400 mila euro, ed alla interdizione perpetua dall’ufficio di componente della commissione tributaria.

 

Disposta anche la confisca dei beni in sequestro preventivo dal valore di 110 mila euro (in qualità di legale rappresentante della Cep srl, Jcube srl nonché della Capannelle 2000).

Mazzei (che all’epoca dell’arresto era consigliere comunale e per questa vicenda si dimise, in passato era stato anche vicesindaco) in qualità di commissario liquidatore della cooperativa edilizia romana Capannelle 2000, sulla base delle indagini del Gruppo della Guardia di finanza di Lamezia, avrebbe prosciugato le casse della cooperativa edilizia romana Capannelle 2000 in qualità di commissario liquidatore anche quando il suo mandato (che gli era stato conferito dal ministero dello Sviluppo Economico) era scaduto nel 2008.

Secondo le accuse, mediante cene, pranzi, soggiorni in hotel, regali, rimborsi chilometri, incarichi legali e di consulenza fiscale, fatture per operazioni inesistenti attraverso società a lui riconducibili e con un’altra società romana, nonchè per l’assunzione di sette collaboratori nel momento in cui la cooperativa avrebbe cessato la sua attività, avrebbe svuotato le casse della cooperativa con un ammanco di 2.485.945 euro.

Pubblicato in Lamezia Terme

Era il 14 ottobre 2013 quando la Guardia di Finanza di Cosenza eseguiva il provvedimen to di arresti domiciliari a carico di Mimmo Barile, ex capogruppo del PDL nel Consiglio provinciale di Cosenza , ed ex presidente della Field, ente in house della Regione Calabria che si occupava di innovazione.

Barile, si è appropriato di mezzo milione di euro dei fondi della Field, per saldare i fornitori delle sue aziende, tra cui due hotel di Cosenza.

Il buco era stato scoperto e denunciato dal presidente del collegio dei revisori, Maurizio De Filippo.

A giugno del 2014 l'ex presidente di Field, davanti al gip di Catanzaro, ha chiesto di poter patteggiare la pena a quattro anni di reclusione.

Ma l'imputato, pur in regime di detenzione domiciliare, ha poi proposto attraverso i suoi legali – gli avvocato Roberto Le Pera e Giancarlo Pittelli – ricorso in Cassazione.

Ora la suprema corte ha reso definitiva una condanna per la quale Barile ha già scontato due anni e quattro mesi sia pure ai domiciliari.

Nei prossimi mesi sarà il tribunale di sorveglianza a stabilire come Barile dovrà scontare il residuo della pena.

Le indagini comunque continuano, perchè si ipotizza che all'interno della Field ci siano stati altri usi impropri dei fondi pubblici. Monitorati, in particolare, alcuni viaggi all'estero.

Pubblicato in Cosenza
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy