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chiesa san beneSi è tenuto oggi pomeriggio nelle stanze del Convento dei Frati Cappuccini ad Amantea un incontro della Azione cattolica cittadina con le Famiglie.

Un momento molto partecipato nel quale Padre Ilario e Nicola Gaudio hanno fatto riflettere, i molti genitori presenti, sull’importanza della Famiglia nel ruolo educativo dei propri figli, perché spesso i nostri figli imparano da ciò che noi facciamo e non da quello che diciamo.

Un incontro dove si è anche parlato del ruolo della chiesa ad Amantea, e su quali siano le problematiche e le sue possibili soluzioni, sulla importanza della messa domenicale intesa come mezzo di comunicazione della parola del signore, sulla educazione Cattolica e Sociale che ogni genitore cristiano ha l’obbligo insegnare ai propri figli.

Tra le varie domande, una ha suscitato diverse riflessioni tra i presenti, ovvero “se il mondo che lasciamo ai nostri figli sia migliore rispetto a quello da noi avuto” e cosa possiamo fare noi, per migliorarlo ogni giorno.

In un momento molto triste, a livello sociale ed educativo, nazionale e locale, si ha il bisogno di una scossa, di un forte sussulto, che arrivi ai nostri cuori ed alle nostre menti, magari la chiesa italiana e cittadina può giocare un ruolo molto importante, che si stia riscoprendo uno dei valori cardini della cultura ed educazione italiana? In cuor nostro speriamo di si.

Pubblicato in Primo Piano

Papa Fran cesco così ha detto :” Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a co me la Chie sa possa rendere più evidente la sua missio ne di esse re testimo ne della Misericordia.

È un cammino che inizia con una conversione spirituale.

Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio”

Un Anno Santo anticipato ed espressamente voluto da Papa Francesco che ne ha evidentemente avvertito la urgenza e la necessità.

Un evento perché i cristiani riflettano sui comportamenti avuti

Un evento che stimola alla remissione dei peccati e delle pene per i peccati, alla conversione ed alla penitenza sacramentale.

Una occasione per ottenere l'indulgenza giubilare?

Già, ma come si ottiene?

Basta pentirsi ed accostarsi al sacramento della Penitenza.

 

Poi va compiuto un pellegrinaggio in una delle grandi Basiliche giubilari, a Roma, in Terra Santa e nelle Chiese designate in ogni diocesi. Quando si compie questo pellegrinaggio si deve partecipare alla Messa, oppure ad un'altra preghiera: Lodi, Vespri, Via Crucis, Rosario, Adorazione o preghiera personale concluse col "Padre nostro", la Professione di fede, la Preghiera a Maria.

In terzo luogo, ci si deve impegnare in opere di carità e penitenza che esprimano la conversione del cuore.

Per facilitare i cristiani nella diocesi di Cosenza-Bisignano saranno aperte 12 porte sante, tra cui Amantea

Eccovi l’elenco totale:

Oltre alla Cattedrale di Cosenza

SS Crocifisso della Riforma in Cosenza (Forania Urbana I),

Santuario Madonna della Serra (Forania Urbana II),

Basilica San Francesco di Paola in Paola,

Chiesa San Bernardino in Amantea (Forania Marina),

Santuario San Francesco di Paola in Paterno

Chiesa San Giuseppe in Scigliano (Forania Savuto),

Santuario Madonna della Catena in Laurignano

Santuario Diocesano Santa Maria in Mendicino (Forania Serre),

Concattedrale di Bisignano

Santuario Beato Angelo in Acri (Forania Cratense)

Abbazia florense di San Giovanni in Fiore (Forania Silana).

La porta della Chiesa San Bernardino in Amantea sarà aperta lunedì 14 dicembre ore 18.00

grottaTutto è oramai pronto per l’undicesima edizione di “Racconti e desideri: storie di sogni e realtà”, il particolare evento culturale organizzato dall’associazione CP Produzioni con il supporto dell’amministrazione comunale di Amantea. Rispetto al recente passato tutto è stato traslato nel mese di novembre.

 

L’appuntamento, infatti, è fissato per sabato 21 a partire dalle ore 18.30 presso il complesso conventuale di San Bernardino.

 

«Come di consueto – spiegano gli organizzatori – sarà una serata da trascorrere sul filo delle emozioni. Davanti l’altare, trasformato in una sorta di macchina del tempo, racconteremo le storie di alcuni amanteani, che con il loro agire quotidiano, si sono tramutati in esempio per l’intera comunità.

Non mancheranno di certo le soprese. A distanza di trenta anni dalla morte, celebreremo la figura di don Giulio Spada, il sacerdote che più di ogni altro ha saputo aprire le porte della sua chiesa, facendo in modo che per tanti giovani l’oratorio diventasse luogo di confronto e di crescita.

Un percorso che ha segnato il cammino di un’intera generazione. Proseguendo nel solco della tradizione verranno premiati anche i quattro migliori studenti delle scuole superiori presenti ad Amantea. Un riconoscimento che vuol essere un incitamento ad andare avanti, dando concretezza alle singole aspettative».

 

«Chiaramente – concludono i promotori del progetto istituzionalizzato nel 2010 dall’ente municipale – non mancherà il giusto tributo alle eccellenze nepetine che si sono distinte nell’arco dell’anno. È un evento da vivere insieme, ma soprattutto da portarsi nel cuore. Esprimiamo il nostro più sentito ringraziamento a padre Francesco Celestino che, ancora una volta e senza alcun condizionamento, ha aperto le porte del convento per fare in modo che questa idea si trasformasse in realtà. E grazie anche alle aziende e agli enti che hanno reso possibile le varie fasi organizzative della kermesse. Per essere sempre informati è sufficiente cliccare sulla pagina Facebook “Racconti e desideri – storie di sogni e realtà”».

chiesaUn incontro nel nome della fede tra le comunità cristiane di Amantea e Dipignano avrà luogo nel corso della giornata di domenica presso il complesso conventuale di San Bernardino da Siena.

Il progetto, portato avanti con il coinvolgimento delle amministrazioni comunali dei due centri, rientra nell’ambito delle attività programmate dall'associazione “I Volontari della Fonte”, finalizzate agli scambi culturali ed alla divulgazione del culto della Madonna della Catena di Laurignano. L’intento dei fedeli consiste nel diffondere la conoscenza dei luoghi sacri di Laurignano, dove nel 1301 è stata vista l'Immagine della Madonna. La giornata amanteana inizierà con l’incontro fra i volontari dell’associazione, il sindaco di Dipignano Guglielmo Guzzo ed il primo cittadino di Amantea Monica Sabatino.

«Questo momento di confronto e di preghiera – spiega lo stesso Guzzo – vuole avviare un percorso comune tra le due città, percorrendo tutti insieme la strada della fede e della devozione. Ringrazio l’amministrazione per la sensibilità mostrata e per l’accoglienza che certamente ci riserverà».

I pellegrini, dopo la preghiera e la funzione liturgica visiteranno le attività commerciali della città, entrando così in contatto con la realtà locale, conoscendo così usi, tradizioni e costumi.

«Siamo molto felici – ha spiegato l’assessore Antonio Rubino – di aver costruito le fondamenta per dare seguito a questo incontro. Amantea è un comune dalla spiccata vocazione cristiana e le chiese presenti sul territorio non sono soltanto dei luoghi di culto, ma delle vere e proprie opere d’arte che meritano di essere visitate ed apprezzate. Questa esperienza pone le basi per uno sviluppo più organico di un progetto di turismo religioso che consentirà ad Amantea di diventare non solo meta finale, ma anche luogo di ripartenza nella programmazione di pacchetti ad hoc. Sfruttando anche la capacità ricettiva offerta dal territorio. Una possibilità che vedrà impegnata tutta la giunta».

Il delegato alla comunicazione Giusi Osso parteciperà in prima persona all’evento, consegnando alla delegazione di Dipignano un dono simbolico a nome dell’intera comunità

Nota comune di Amantea.

Pubblicato in Calabria

Racconta una vecchia leggenda messa in piedi chissà da chi, e certamente contraria alla immagine di Amantea e della sua gente, che in una data imprecisata , e comunque prima del suo allontanamento per la Francia, Padre Francesco da Paola, uscendo da Amantea, sul ponte sul Catocastro , si sarebbe tolto i calzari e li abbia scossi per togliersi la terra e la polvere di Amantea , quasi che volesse evitare qualsiasi anche impalpabile rapporto con una città ed un popolo.

 

Siamo in grado di smentire le vecchie dicerie di contrasti tra san Francesco di Paola ed Amantea, così contribuendo a scrivere la vera storia che ben oltre le leggende o le dicerie popolari.

Lui, uomo di carità ed amore !

Dal dibattito svoltosi ieri l’altro è emerso, invece, il grande amore di Amantea per san Francesco di Paola

Un dibattito partecipatissimo, svoltosi ieri 10 gennaio nella sala del convento di San Bernardino, promosso dall’associazione Prospettive, presenti il Presidente dell’Associazione Prospettive dr Aldo Andreani, Padre Francesco Celestino , custode dei Minori Conventuali di Amantea, e padre Rocco Benvenuto, già Correttore provinciale della provincia monastica di San Francesco di Paola, è stata confermata , per voce di padre Rocco Benvenuto, la esistenza in Amantea di un convento intitolato a san Francesco di Paola.

Possibile che possa esserci stato un rapporto così negativo tra il santo e la città e poi i frati minimi siano venuti a prendere possesso di un convento intitolato al loro santo?

Il documento è stato fornito in copia proprio da padre Rocco Benvenuto e da oggi appartiene a tutta la città e chiunque può trarne copia .

Il documento è stato affidato al prof Roberto Musì per la sua attenta traduzione ed a breve appena fornitaci ne daremo totale conoscenza.

Intanto il documento conferma quanto da noi già conosciuto e cioè che il convento venne fondato il 19 maggio 1617- due anni prima della sua canonizzazione- in quel di Catocastro , vescovo in Tropea monsignor Fabrizio Caracciolo, grazie alla munificenza di Rutilio Cavallo, gentiluomo di Amantea .

Il convento aveva anche un dormitorio che poteva ospitare 4 o 5 frati.

Ma non basta.

Dal dibattito è emersa anche la lettera che la città di Amantea ha invito al Papa “perche si degni di aggregare Padre Francesco di Paola nel numero dei santi”

La lettera porta la data del 25 novembre 1516 e venne inviata da L’Università , ed uomini della Città dell’ Amantea

Ecco il testo:

Al Papa.

Beatissimo Padre , dell’Universale Chiesa Pastore.

Dopo aver umilmente baciati i suoi santi piedi, e la divota e la continua raccomandazione, ne conviene far certa la santità sua alquanto delle virtù, e la vita del Beato padre Francesco di Paola.

Saprà dunque questo S.Padre, per Religione, Santimonia ed infiniti miracoli, esser stato celebre, innomerabili infermi da vari morbi oppressi, e tormentati, in virtù di Dio Onnipotente, aver sanati, e liberati, esser anco entrato in un’ardente fornace, e uscitone libero, ed illeso, oltre infiniti, ed innumerevoli fatti impossibili a farsi, de’ quali tutti si rende vero testimonio, oltre la pubblica voce, e fama nelle parti nostre, e per tanto veridicamente esclamante.

Di modo che senza rossore di faccia colle ginocchie chine siamo costretti a supplicare, siccome divotamente, ed umilmente supplichiamo la santità Vostra, che per onor a così sovrano Uomo, sua religione ed ordine, e per aumento della divozione né i Cristiani, esso padre nel numero de’ Santi canonicamente, ed onorevolmente si degni aggregare.

Che di nuovo, e sempre baciando i suoi piedi, apparecchiati di continuo servire la Santità sua, facciamo fine umilmente la sua santa benedizione invocando

Della Città dell’Amantea 25 Novembre 1516

Della medesima santità Vostra

Ubbidienti e divoti

L’Università , ed uomini della Città dell’ Amantea

Può esserci mai stato un rapporto negativo tra Amantea e l’allora Beato Francesco di Paola se la città e tutta la sua gente implora il papa di santificarlo? Certamente no!

Pubblicato in Primo Piano

padreFrate Francesco Celestino, padre guardiano del complesso conventuale di San Bernardino da Siena e Custode provinciale dei Frati Minori Conventuali di Calabria ha conseguito nei giorni scorsi il dottorato in teologia. La discussione della tesi, dal titolo “L’esperienza religiosa e l’umano simbolico in Julien Ries”, ha avuto luogo presso l’Università pontificia dell’Italia Meridionale di Napoli Sezione San Tommaso D’Aquino. La commissione esaminatrice, composta dal direttore padre Eduardo Scognamiglio e dai relatori don Antonio Ascione e don Antonio Palmese, ha attribuito al frate il punteggio di centodieci e lode.

Lo studio di padre Francesco, che verrà pubblicato da qui a poco, rappresenta una pietra miliare per comprendere il pensiero e la figura del cardinale Julien Ries (1920-2013), considerato uno dei massimi studiosi della storia delle religioni.

Secondo Ries, definito da Benedetto XVI «eminente uomo di fede e servitore della Chiesa», la dimensione simbolica dell’uomo è insita nell’uomo stesso. «La capacità simbolica – afferma padre Francesco nella sua ricerca – inizia con l’iniziare stesso dell’uomo, non ci sarebbe dunque prima l’uomo e successivamente lo sviluppo della funzione simbolica. La tesi di Ries è che l’uomo è per sua natura religioso: dal momento della formazione della coscienza l’uomo è homo religiosus. Si parte dall’uomo per arrivare all’uomo. Lo scopo è ricostruire la dimensione simbolica della persona umana negli scritti di Julien Ries: colui che ha sempre cercato di testimoniare la fede in uno spirito di dialogo. Ries ci invita a ritrovare il senso del relazionare attraverso il simbolico. Recuperare la dimensione simbolica dell’uomo significa recuperare la dimensione del trascendente, perché è il simbolo stesso che riporta al trascendente. L’obiettivo è dimostrare come l’umano simbolico sia oggi la base per costruire un dialogo con le altri religioni. È un riscoprire una nuova evangelizzazione che richiama nuovi scenari e nuovi ambiti per vivere un dialogo con le religioni, come l’arte, la poesia, la danza e la musica. La visione simbolica della vita aiuta il processo di umanizzazione del mondo e dell’affermarsi dell’assoluto come garante di un possibile futuro, nel rispetto della dignità di ogni persona. Il fatto che la persona umana è strutturalmente orientata verso il divino è per Ries uno dei segni costitutivi di questa umanizzazione. Le sue ricerche hanno profondamente innovato il campo dell’indagine antropologica, suscitando un dibattito tra gli studiosi delle religioni e tra i cattolici. L’uomo si interroga, si pone delle domande di senso ed ha bisogno di un cammino educativo che faccia comprendere appieno il concetto dell’umanizzazione di Gesù. Chi segue Gesù uomo perfetto diventa anche lui più uomo. L’uomo dunque è la grammatica del dirsi divino, la sintassi della rivelazione».

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