Occorre ribadirlo! I piccoli comuni devono consorziarsi .E soprattutto non possono assumersi servizi consortili come ha fatto Nocera Terinese con l’impianto di depurazione che serve anche Belmonte Calabro, Amantea e Falerna, oltre che Nocera stessa.
Già da mesi il comune di Amantea si è gravato dei costi della manutenzione di pompe di sollevamento pur ubicate nel comune di Nocera Terinese, superando i suoi confini territoriali , alla faccia dell’autarchia del comune nocerese.
Ed oggi fa ben di più. Oggi evita un grave danno ambientale ! Non del proprio territorio, ma del Tirreno Catanzarese!
Dimostrazione dell’alto senso di responsabilità di Amantea e dell’alta efficienza dei suoi tecnici.
Ne parla il comunicato stampa di oggi 20 gennaio dal titolo: “Gli operai del comune di Amantea intervengono sul depuratore di Nocera Terinese”
Scrive il comune “ Il pronto intervento del settore manutentivo del comune di Amantea, di supporto a quello di Nocera Terinese, ha evitato l’insorgere di una vera e propria emergenza ambientale”.
Ma ecco cosa era successo.
” Durante la scorsa notte alcuni ignoti si sono introdotti furtivamente nell’area che accoglie il mega depuratore di Nocera Terinese che, oltre a servire il centro costiero della provincia di Catanzaro, “ripulisce” anche i liquami di Belmonte Calabro e Amantea, consentendo di immettere nel Tirreno acqua pulita e cristallina al 100 per cento.
I malviventi, dopo aver forzato l’ingresso di alcuni locali, hanno asportato i cavi in rame che consentono alle apparecchiature tecniche di gestire i diversi cicli di depurazione.
Ciò ha portato al malfunzionamento del sistema elettrico che, a sua volta, avrebbe potuto causare la tracimazione dei liquami contenuti nelle vasche, con gravi conseguenze per i terreni circostanti e per l’inquinamento che si sarebbe venuto a generare.
Per non parlare poi del fiume di melma che sarebbe potuto arrivare a mare”.
E qui la questione diventa straordinaria . Continua la nota stampa affermando che :
“Il sindaco di Nocera Terinese, Gaspare Rocca, facendo leva sui rapporti di buon vicinato che intercorrono con Amantea, ha prontamente allertato il primo cittadino Monica Sabatino che, senza esitazione alcuna, ha messo a conoscenza della questione l’assessore all’ambiente Antonio Rubino ed il dirigente dell’ufficio tecnico manutentivo Domenico Pileggi.”
Confermiamo a tal punto l’alto senso di responsabilità del sindaco di Nocera che non abdicando al proprio ruolo, anzi consapevole delle sue difficoltà, ha chiesto soccorso ad Amantea , e del coerente alto senso di responsabilità del comune di Amantea che interviene senza ritardi quasi come se l’impianto di depurazione fosse suo od almeno nel suo territorio.
E confermiamo altresì l’alta efficienza dei tecnici di Amantea.
Recita il comunicato stampa, infatti, che:
“La situazione è apparsa agli occhi degli esperti quanto mai critica, tanto che in pochissimo tempo gli addetti dell’ente municipale nepetino, coordinati da Rocco Cima, ed un gruppo di volontari della Protezione civile, diretti da Salvatore Socievole, hanno raggiunto l’area del depuratore con un gruppo elettrogeno capace di velocizzare il ripristino dei macchinari e supportando così l’intervento del personale specializzato che opera in loco e che ha mostrato in diverse occasioni la propria professionalità.
Mai scelta si è rivelata più azzeccata.
Bypassando la tradizionale alimentazione elettrica, infatti, il depuratore e le idrovore sono tornati in funzione con una configurazione minima che ha consentito il mantenimento del livello dei liquami nelle vasche, evitando così ogni possibile rischio.
L’adozione di tale strategia ha consentito ai tecnici di ripristinare con la dovuta calma il quadro comandi, ricollocando i cavi in rame che sono stati trafugati”.
E non ci si è fermati a tanto.
I tecnici del comune di Amantea hanno relazionato all’amministrazione comunale sul danno occorso.
Si legge sulla nota che :
“Secondo una prima quanto sommaria ricognizione l’ammontare del danno, furto compreso, dovrebbe attestarsi intorno ai 50 mila euro”.
E non basta , sempre confermando l’alto senso di responsabilità del comune di Amantea il comunicato evidenzia che :
“Dell’accaduto sono state prontamente allertate le forze dell’ordine, in primis i Carabinieri, che hanno avviato le indagini sul territorio monitorando le realtà criminali che sono solite compiere questo tipo di furto”.
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I profughi scacciati dalla Libia di Gheddafi e che dopo essere giunti in Italia vennero distribuiti un po’ dappertutto compreso Amantea erano già un ricordo.
Ma il mondo continua a girare alla rovescia .
Dopo la Libia, eccola Siria, l’Egitto, e via di seguito.
E quello che era sembrato un esodo biblico oggi appare una quisquilia rispetto a quello che è oggi in atto.
Si fugge dalle proprie patrie per cercarne una nuova ed ormai tutti sognano l’Europa( l’America è lontana).
Ed all’Italia il compito di ospitarli, di assisterli, di capire se siano ascrivibili tra quelli che possono vantare il diritto a restare.
Ieri sera le telefonate si sono intrecciate tra la Prefettura, la protezione civile, le Forze dell’ordine, le imprese private, le cooperative, i comuni.
Il primo risultato è che stamattina sono stati viaggiare verso Amantea tre pullman.
Se ne sono fermati solo 2 e circa 110 persone, per lo più Siriani ed Egiziani, sono ospiti dell’amministrazione comunale ed allocati nella palestra della Scuola media del capoluogo.
Ovviamente si tratta di una soluzione approssimativa anche se abbiamo visto una imponente organizzazione di Forze dell’Ordine , di protezione civile e di personale dell’ente comune, in attesa di una soluzione più confacente quale quella alberghiera.
Tra le Forze dell’Ordine i carabinieri di Amantea e quelli di Paola guidati dal tenente Paolo Zupi( sul tardi è arrivato anche il capitano Luca Acquotti) ed il comandante Emilio Caruso della PM di Amantea , oltre ad una notevole quantità di Carabinieri e Vigili Urbani.
Presente il responsabile della Protezione Civile di Amantea Salvatore Socievole con diversi unità addette al servizio.
Presente Rocco Cima che ha coordinato il numeroso personale delle cooperative che hanno allestito in tempo record alcune tende ed alcuni bagni chimici.
I profughi giunti sono nella gran parte giovani tra i 20 ed i 30 anni
Non ci sono né donne, né bambini
Tutti i 110 profughi sono al momento seduti sul parquet della palestra della Scuola Media di Via E Noto in attesa di essere rifocillati di essere poi trasferiti appena possibile in altra struttura più acconcia.
Perplessa la città
Forti e negative le reazioni del vicinato, preoccupato della presenza dei profughi
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