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La ’ndrangheta “è classe dirigente” e se si guarda alle indagini che si stanno facendo nel Centro e nel Nord Italia “emerge sempre di più che ci sono dei soggetti vicini alla ’ndrangheta che gestiscono la cosa pubblica”, afferma Nicola Gratteri nell’intervista a “Presadiretta”.

E sul livello di pericolosità della ’ndrangheta nelle province di Catanzaro, di Cosenza, di Crotone e Vibo Valentia, il magistrato sottolinea: “Il nostro lavoro è quello di fare indagini a tutto tondo.

Il senso della paura e del limite l’ho vinto da tanti anni.

Con la morte ci ho discusso trent’anni fa. Bisogna ragionare con la paura, bisogna controllare la paura, non farsi prendere dal panico. Penso di poter fare tante cose importanti, tante cose belle, con l’aiuto dei miei ragazzi, dei miei colleghi che sono meravigliosi”.

Gratteri parla dei meccanismi veri del potere, delle camere “non istituzionali”, camere che non sono trasparenti in cui si decidono le cose. Traccia un racconto dell’ingresso massiccio della ’ndrangheta dentro la Massoneria.

“La ’ndrangheta ha potuto fare il grande salto di qualità perché è in contatto con medici, ingegneri, avvocati, professionisti. In alcune logge massoniche deviate – prosegue Gratteri – c’erano tre incappucciati e tra questi, ci dice un collaboratore di giustizia, anche dei magistrati.

Questo grande salto di qualità ha consentito alla ’ndrangheta di entrare nella stanza dei bottoni, l’obiettivo non è più solo vincere l’appalto ma indicare se l’opera deve essere costruita e dove deve essere costruita. La politica è debole e così la ’ndrangheta è diventata classe dirigente”. (agi)

Mai successo nella storia della nostra città di essere due volte nello stesso giorno in televisione.

La prima stamattina a Mezzogiorno in famiglia nella sfida con Bienno il paesino di 3500 abitanti della val Camonica( nella foto)

Un paesino sconosciuto a tutti gli amanteani prima di questa occasione.

Non è andata bene.

Eppure eravamo andati in forze , ben allenati e ben rappresentati.

Stasera alle 21.45, invece, saremo su Raitre nella puntata di “Presa Diretta la trasmissione di Riccardo Iacona che si occuperà dell’inquinamento del fiume Oliva e della sua mancata bonifica.

E’ una puntata al titolo bellissimo “Salviamo il mare” che poi è un lungo viaggio in giro per il Mediterraneo per raccontare che i nostri mari sono malati e hanno bisogno di essere curati.

Ma una troupe della Rai al seguito dell’inviata Elena Stramentinoli ha indagato anche sullo stato di salute del Tirreno cosentino scoprendo le carenze dei nostri depuratori e l’esistenza di aree contaminate che influiscono sullo stato di salute del mare.

Disastri ambientali come quello dell’Oliva che dopo oltre dieci anni di indagini, numerosi carotaggi ed analisi non è stata ancora bonificata.

Stando alle anticipazioni l'inviata Elena Stramentinoli affronterà il caso dei tonnetti alletterati pescati al largo di Fiumefreddo e rinvenuti a giudizio di un laboratorio privato con un'elevata concentrazione di Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) e Policlorobifenili (Pcb) nelle lische.

In tutti noi la speranza di saperne di più ed in particolare di sapere la verità.

Quella che spesso viene celata o riservata a pochi, troppo pochi.

Probabilmente si saprà anche di altre indagini sul pescato del Tirreno cosentino , sembra condotte sempre da laboratori privati anziché da quelli pubblici, istituzionalmente deputati a tanti quasi che non fossero attendibili

Speriamo che vada meglio di Mezzogiorno in famiglia.

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