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Incredibile. È successo ad Anna Cevasco di 75 anni.

È successo alle 10.30 a Sant'Alberto di Bargagli, nell'entroterra di Genova.

 

Tragedia a Bargagli, dove questa mattina la 75enne Anna Cevasco è mortainvestita dalla sua stessa automobile.

La donna, Anna Cevasco, dopo essere salita in auto per andare a fare delle commissioni, è scesa perché aveva dimenticato qualcosa in casa ma al momento di tornare verso l'auto è stata travolta e uccisa dalla macchina scivolata in discesa.

 

L'allarme è stato lanciato da alcuni vicini di casa.

Sul caso indagano i carabinieri di Bargagli, ma da quanto finora trapelato la dinamica è abbastanza chiara: la donna avrebbe parcheggiato la sua auto in cima a una strada, in discesa, dimenticandosi però di azionare il freno a mano.

 

L'auto si è dunque messa in movimento da sola, travolgendo la pensionata e uccidendola sul colpo.

Quando i medici del 118 sono arrivati per la donna non c'era niente da fare.

Pubblicato in Italia

Questa la nota di Francesco Gagliardi

Vasto. Il primo luglio del 2016 un ragazzo di appena 21 anni che viaggiava ad alta velocità e che non si era neppure fermato al semaforo rosso aveva investito una giovane donna che si era da poco sposata uccidendola quasi sul colpo.

Inutile il soccorso e il trasporto all’ospedale.

L’investitore non fece neppure un giorno di galera.

Era ancora libero di circolare liberamente, di andare al bar, di andare al cinema e al campo sportivo, di godersi la vita, in attesa del processo.

Il marito della donna, una bellissima ragazza di nome Roberta, non ha retto al dolore causatogli e vedendo il ragazzo scorazzare felice e contento per le vie del paese, senza alcun rimorso per aver causato la morte di una fanciulla, gli ha fatto perdere la testa.

E così l’altro giorno ha aspettato che il ragazzo uscisse da un bar e gli ha esploso alcuni colpi di pistola uccidendolo.

Ha voluto così vendicarsi senza aspettare il giudizio finale della Magistratura italiana, troppo lenta anche in questi tristi casi.

Dopo aver commesso l’omicidio l’uomo si è recato a visitare per l’ultima volta, cosa che faceva immancabilmente ogni santo giorno, la tomba della moglie deponendo sul marmo la pistola e dandole l’ultimo saluto:- Giustizia è fatta -.

Non voglio minimamente giustificare l’atto compiuto dall’uomo che evidentemente non ha saputo vincere il dolore per la grave perdita della cara mogliettina.

Non si uccide per vendetta.

Si viene sempre meno al 5° comandamento che dice:- Non uccidere -.

Però lasciare ancora impunito e completamente libero uno che ha ucciso e che a distanza di 7 mesi è rimasto ancora a piede libero non è una bella cosa.

Il ritardo dei processi a volte porta a questi tristi episodi .

I danneggiati si fanno giustizia da soli, sbagliando.

Pubblicato in Italia

giggino

Sembra proprio che la morte abbia una predilezione per le feste di compleanno.

No, non si tratta della trama di un film horror-demenziale americano in cui uno scheletro incappucciato viene a spegnere le candeline con la falce. Secondo una ricerca effettuata da Jean-Claude Schmitt, la festa di compleanno così come la si festeggia oggi si diffuse molto tardi, prima negli ambienti aristocratici dell’epoca moderna, poi nella borghesia del XIX secolo e infine, ma non prima del XX secolo negli ambienti popolari. Questo sarebbe già un buon motivo per non festeggiare il giorno della propria nascita.  

I primi a celebrare tale usanza furono gli antichi Egizi, che erano soliti omaggiare il faraone preparando per lui un banchetto pieno di ogni sorta di prelibatezze.

In Mesopotamia ed in Egitto si riteneva importante registrare il giorno della propria nascita poiché era essenziale per realizzare l'oroscopo. Popoli antichi come i Greci, i Romani ed i Persiani festeggiavano esclusivamente in occasione del compleanno di re, divinità e persone nobili. Nel calendario romano si festeggiava il giorno della nascita degli imperatori, nonché di particolari eventi importanti, come il Natalis Romae (il 21 aprile a commemorare la fondazione dell'Urbe), ed anche delle divinità.

 

I primi cristiani non festeggiavano il compleanno, perché la ritenevano un pratica pagana. Origene di Alessandria, definiva il compleanno un peccato d'orgoglio; mentre Sant'Agostino, lo sostituì con la festa dei Santi. Anche i musulmani, i buddisti e i taoisti rifiutano di festeggiare il compleanno per diversi motivi.

Il movimento "new age", inoltre, contesta l'aritmetica del calendario del compleanno, poiché lo considera una mera convenzione che non riflette in alcun modo quelle che sono le evoluzioni personali interiori, le uniche meritevoli di essere davvero celebrate. L'approssimarsi di alcune date di compleanno può suscitare una qualche forma di angoscia. È il caso dei compleanni che inducono a pensare a progetti falliti o a un senso di incompiutezza della propria vita. Tuttavia, oltre alle morti causate da malattie, non sono neppure rari i casi di persone che passano a miglior vita in corrispondenza del loro anniversario di nascita. William Shakespeare, soltanto per citarne uno, morì il giorno del suo compleanno per cause ignote. 

 

Il compleanno porta sempre con sé un velo di malinconia... è il giorno che rammenta il veloce scorrere del tempo...la frenesia della vita...il dover sempre rincorrere qualcosa...
Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai.
Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo.
Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature.
Eri con me, e non ero con te. S. Agostino

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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