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Senza potere non siamo nessuno!

Forse questa la ragione della “arrabbiatura” di Nazzareno Salerno e di Fausto Orsomarso che si sono autosospesi dal Nuovo Centrodestra.

O forse la non accettazione delle decisioni di Palazzo Chigi che in polemica con la giunta calabrese attuale nomina a commissario per il Piano di rientro della Sanità in Calabria l’attuale sub commissario Luciano Pezzi, già generale della Guardia di Finanza.

Ora forse per Nazzareno Salerno e di Fausto Orsomarso già assessore regionale e il vicecapogruppo in Consiglio sembra si apra la via di Forza Italia.

Questa la dichiarazione del Governo: "Per consentire l’ attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, il Consiglio dei ministri ha conferito al Generale della Guardia di finanza Luciano Pezzi, già sub-Commissario, l’incarico di Commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro. L’incarico è conferito a seguito delle dimissioni dell’ex Presidente della Regione e avrà validità fino all’insediamento del nuovo Presidente".

Ed ecco la dichiarazione di Pezzi: «Continuerò a lavorare con la serenità, l’equilibrio ed il buon senso che deriva dall’esperienza di vita ma con la determinazione che deriva dalla pregressa esperienza professionale. Avrò bisogno dell’aiuto di molti ed ascolterò tutti, pur nel breve periodo del mandato, nell’intento di riaffermare, unitamente a tantissimi operatori del sistema sanitario i valori supremi della legalità e di continuare il lavoro per migliorare la sanità calabrese».

Nessuna dichiarazione di Antonella Stasi che appena una settimana aveva chiesto ufficialmente al Governo la rimozione del Generale Pezzi dall'incarico di sub-commissario spiegando: "Il sub-commissario Pezzi non si risparmia nell'esprimere giudizi di grave disvalore nei confronti della capacità politica e operativa degli organi e delle strutture regionali, fino a scendere ad apprezzamenti e considerazioni di natura personale e professionale di assoluta intollerabilità".

Parla invece Dalila Nesci la quale ricorda che : “Nei giorni scorsi avevo scritto: «Memorizzate quest’uomo. Gli Scopelliti’s lo vogliono cacciare perché ha impedito le loro porcate nella sanità». Pezzi è una persona per bene, seria e competente. Oltretutto non ha costi aggiuntivi, il che non è poco. La giunta regionale degli Scopelliti’s ne aveva chiesto al governo la rimozione dall’incarico di sub-commissario per il Rientro, perché scomodo e mai complice. Avevo spiegato in dettaglio i motivi di questa mossa degli Scopelliti’s, le cui porcherie Pezzi ha sempre ostacolato, da vero uomo delle istituzioni.

E poi conclude.

“ Con la nomina di Pezzi inizia un nuovo capitolo per la sanità calabrese e finisce per sempre l’era dei servitori bavosi di Peppe Dj. A noi M5S il merito, e datecelo, di aver fatto un casino enorme, a partire dalle nomine e dal tentativo di estromettere Pezzi, per riportare il rigore delle regole nella gestione della sanità calabrese. Che, si ricorda, resta il primo problema di cui occuparsi”.

Pubblicato in Calabria

germanetoLa Presidente facente funzioni della Regione Antonella Stasi e l’Assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Gentile martedì prossimo, sedici settembre, alle ore undici, saranno a Germaneto di Catanzaro per visitare la nuova sede degli uffici regionali, ormai quasi ultimata nelle strutture, anche se la sua consegna ufficiale è prevista per la fine di quest’anno. L’opera finita, costa 160.500.000 euro. Vi stanno lavorando cinquantasette ditte, a vario titolo, ed undici fornitori in opera. Dal 2009 al 2011 le lavorazioni ammontavano a circa ventiquattro milioni di euro. “Grazie alla volontà determinante ed all’impegno di questa Giunta regionale – ha detto l’Assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Gentile - da agosto 2011 fino ad oggi si è arrivati a circa cento milioni di lavori eseguiti con un notevole incremento della produzione media che è passata da ottocento mila euro al mese ad oltre due milioni di media, con punte di stati di avanzamento di oltre quattro milioni al mese”. Con la consegna dell’opera, che ha la forma di una “C”, una superficie totale di centonovantamila metri quadrati e si sviluppa su dodici piani, si metterà fine ai disservizi a cui sono sottoposti i cittadini ed i rappresentanti delle istituzioni che si rivolgono alla Regione. Infatti accoglierà, oltre alla presidenza ed agli assessorati regionali, anche tutti gli uffici ed i Dipartimenti sparsi sul territorio catanzarese, con un risparmio di molti milioni di euro pagati, ogni anno, per i fitti dei locali che li ospitano. “Inoltre –ha detto Domenico Pallaria, Dirigente generale del Dipartimento “Lavori Pubblici” e responsabile unico del procedimento per la realizzazione dell’opera - si sta facendo un discorso parallelo di gestione dell’intero complesso che contempla anche la sicurezza, un fattore, questo, certo non trascurabile”. Gli uffici saranno “open space”, così gli spazi, originariamente previsti per postazioni doppie o quadruple potranno ospitare fino a dieci persone, creando, di conseguenza, un numero maggiore di postazioni di lavoro che raggiungeranno, il totale di 1842. Nel nuovo palazzo saranno ubicati la mensa, il ristorante e la caffetteria, gli asili nido, la medicheria. Sono previsti ampi spazi, per lo sportello bancario e quello postale, la biblioteca, le aree museali e le sale per conferenze modulari in grado di accogliere fino a 450 persone. Nel museo saranno collocati i reperti archeologici che sono stati ritrovati durante i lavori fatti nell’area di Germaneto. Circa sessantamila sono i metri quadrati adibiti a parcheggi, sette i corpi di fabbrica ed una piazza centrale di circa diecimila metri. Ventiquattro gli ascensori e quattordici le scale in acciaio mentre trentamila metri quadrati sono di facciate e sessantamila la superficie pavimentata. o.m.

La Fonte Della Notizia www.regione.calabria.it

Pubblicato in Calabria

I due PM, Gerardo Dominijanni e Domenico Guarascio, titolari della indagine sulla nomina di Alessandra Sarlo a direttore generale del dipartimento Controlli, hanno chiesto al GIP del Tribunale di Catanzaro il rinvio a giudizio per i tre indagati Giouseppe Scopelliti, Antonella Stasi e Domenico Tallini.

Non solo ma i pubblici ministeri hanno, anche, avanzato istanza per un incidente probatorio al quale sottoporre il presidente Scopelliti e l'assessore Tallini.

La storia è nota. Parliamo della nomina a direttore generale esterno del dipartimento Controlli di Alessandra Sarlo ex commissario dell'Asp di Vibo Valentia e moglie del magistrato Vincenzo Giglio, il giudice indagato dalla Dda milanese per aver fornito notizie riservate al consigliere regionale Franco Morelli.

La prima parte dell'indagine era finita scon un avviso di garanzia all'assessore Tallini e alla dirigente del dipartimento Personale, Rosalia Marasco.

Secondo l’accusa l'assessore e la dirigente avrebbero attestato falsamente che la Sarlo da curriculum «possedeva l'esperienza sufficiente in proporzione alla complessità dell'incarico».

Poi l'assessore sostenne che quella nomina era stata decisa «collegialmente».

E così sul registro degli indagati finì la intera giunta regionale.

Nel prosieguo della indagine la Procura nei giorni scorsi ha avanzato richiesta di archiviazione per gli altri indagati.

Secondo i magistrati Scopelliti, «amico personale della famiglia Sarlo», la Stasi «concorrente morale» del governatore e l'assessore Tallini «al fine di attribuire alla dottoressa Alessandra Sarlo la dirigenza generale del dipartimento Controlli della Regione Calabria, con delibera 381 dell'11 agosto 2011, alla luce dei curricula depositati, attestavano apoditticamente e, dunque, falsamente che nessuno dei candidati, dirigenti interni alla Regione, possedesse una “esperienza sufficiente in proporzione alla complessità” dell'incarico».

In questo modo la giunta fu tratta in errore.

Sempre secondo i PM la Sarlo, aveva un curriculum « sicuramente non superiore in riferimento alla specificità dell'incarico rispetto ai dirigenti interni alla Regione dichiarati non idonei». Ed infatti tra le parti offese i due dirigenti esclusi Luigi Bulotta e Giovanna Melania Grasso.

Non solo ma i tre indagati sarebbero responsabili anche della violazione ed elusione dell'articolo 19 comma 1 bis del decreto legislativo 165 del 2001 che recita: «L'amministrazione rende conoscibili, anche mediante pubblicazione di apposito avviso sul sito istituzionale, il numero e la tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella dotazione organica ed i criteri di scelta; acquisisce le disponibilità dei dirigenti interessati e le valuta».

Pubblicato in Reggio Calabria
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