
La storia comincia con la emanazione del decreto sindacale n 11222 del 30 giugno 2015 avente ad oggetto “ Decreto di nomina componenti Ufficio di Staff”.
Nel decreto si legge che con deliberazione della Giunta municipale n 132 del 30.6.2015, dichiarata immediatamente eseguibile, è stato modificato l’Ufficio di Staff, prevedendo un posto di istruttore che coadiuva il sindaco nell’attività di controllo relativamente ai servizi tecnici manutentivi della frazione Campora San Giovanni.
Nel posto è stato assegnato il sig Davide Viola già componente del consiglio di Frazione, poi dimissionario perché candidato quale consigliere comunale, seppur non eletto, nella lista del sindaco Sabatino.
Il sig Viola sta già operando nella frazione Campora SG all’uopo utilizzando un automezzo comunale.
A giustificazione del decreto viene richiamato l’art 90 del dlgs 267 del 2000 il quale al titolo “Uffici di supporto agli organi di direzione politica”, in sintesi, recita che: “Il regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi può prevedere la costituzione di uffici posti alle dirette dipendenze del sindaco, del presidente della provincia, della giunta o degliassessori, per l'esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo loro attribuite dalla legge, costituiti da dipendenti dell'ente, ovvero, da collaboratori assunti con contratto a tempo determinato , i quali, se dipendenti da una pubblica amministrazione, sono collocati in aspettativa senza assegni ed ai quali se assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato si applica il contratto collettivo nazionale di lavoro del personale degli enti locali”.
Dalla lettura di tale articolo i dubbi sulla legittimità della nomina.
Nel decreto si legge,infatti, che le dette attribuzioni sono svolte in modo volontario e gratuito.
Tra l’altro la delibera 132 non è stato nemmeno pubblicata per quanto dichiarata immediatamente esecutiva
Né risultano i titoli di studio e le qualificazioni professionali dai quali risulti la competenza dello stesso sig Viola all’esercizio delle competenze afferitegli.
Consta infine che la opposizione si accinga a chiedere l’autoannullamento del decreto in primis per contrasto alla invocata normativa
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Primo Piano
Non demorde il comune di Amantea quando si tratta di rispettare i fruitori del servizio idrico cittadino facendo loro risparmiare somme rilevanti ad essi stessi addebitati dallo stesso comune.
In sostanza il comune di Amantea il15 giugno 2011 iniziava un contenzioso con la Sorical per l’accertamento delle somme illegittimamente calcolate ed addebitate allo stesso ente .
Purtroppo l’adito tribunale di Paola con ordinanza del 19.5.2015 ha dichiarato sussistente la giurisdizione del giudice ordinario ma nel contempo la propria incompetenza territoriale assegnando al comune di Amantea il termine di tre mesi per la riassunzione della causa presso il tribunale di Catanzaro.
Per questo la giunta con recente delibera ha disposto la riassunzione del giudizio presso Catanzaro ma confermando il medesimo avvocato iniziale.
Vicenda è afferente alle tariffe relative agli anni 2004-2011 applicate dalla Sorical giusta delibera della Giunta regionale calabra n 91 del 2.2.2005
Una delibera illegittima atteso che nella questione è intervenuta più volte la Corte Costituzionale, massimo organo di controllo nel nostro Paese, con diverse sentenze (n.246 del 24/07/2009, n.29 del 4/02/2010, n.142 del 23/04/2010, n.67 del 12/04/2013) ribadendo che la competenza dello Stato nella determinazione delle tariffe idriche è “esclusiva” e che tale attività “è preclusa alle Regioni” (sentenza n.142/2010).
Peraltro in sede di conversione delle tariffe da lire in euro venne fatto un arrotondamento che avrebbe determinato un aumento del 3,2678% per l’acqua fornita per sollevamento.
Si ha quindi fiducia in un esito positivo e quindi nel ritorno di somme consistenti a favore del bilancio comunale
La cittadinanza ne è convinta ed in attesa della pronuncia favorevole si appresta a chiedere al comune il ristorno delle somme pagate in più allo stesso ente.
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Cronaca
Ennesimo furto ad Amantea. Ad essere derubata una famiglia abitante in Via Torino.
E’ la seconda volta in pochi giorni che avvengono furti in questa via ai margini dell’abitato amanteano, delimitata, da un lato dal rilevato del torrente Santa Maria che nasconde i fabbricati alla vista delle abitazioni.
Ed ancora una volta la casa messa sottosopra alla ricerca di soldi ed i preziosi.
Le porte interne divelte da attrezzi che le hanno forzate.
La porta esterna perfettamente intatta. I ladri, infatti, sono entrati da una finestrella al piano terra; una finestrella nascosta alla vista della strada e quindi inavvertibile.
Nel palazzo nessuno era presente.
La proprietaria ha lasciato l’alloggio intorno alle 15.00 senza notare niente di strano ed al ritorno, intorno alla 19.00 ha trovato la sgradita sorpresa. Le è stato rubato tutto quanto possibile .
E’ forte l’amarezza che le si avverte nella voce ,oltre che negli occhi, quando ci dice che” E’ la seconda volta in poco tempo che rubano nella mia casa. La volta scorsa avevano portato via tutto. Ed ora hanno messo la casa sottosopra aprendo tutti i cassetti fino a quando hanno trovato quei pochi risparmi che avevo in casa e quel poco di oro che faticosamente avevo comprato od avuto in regalo”
Poi l’amara constatazione che “ Nessuna telecamera ha colto le immagini dei ladri, né privata perché non funzionante, né pubblica. Mi chiedo a che cosa servano e per che cosa sono stati spesi tanti soldi?“
Si illude, in sostanza, chi pensa che il sistema di controllo realizzato dal comune sia utile in questi casi
Eppure, a parte qualche possibile basista, pronto a segnalare la eventuale presenza o meno dei residenti, o come il precedente nella stessa zona la assenza per la partecipazione alle prime comunioni, è anche possibile che i furti siano compiuti da gente che viene da fuori. E da fuori si arriva solo con le auto. Allora perché con controllare le telecamere nei giorni dei furti per verificare le targhe della auto che arrivano in città e che si muovono nei pressi delle abitazioni interessate ai furti.
E’ fortemente improbabile che i ladri infatti si muovano a piedi con il rischio di essere conosciuti se Amanteani ed identificati se di altri comune. Perchè non provare? Che cosa costa?
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Cronaca
Ha risposto alle domande degli inquirenti Fabio Di Lauro, 40 anni, imprenditore ed ex calciatore di origini Amantea domiciliato da diversi anni a Bellaria in provincia di Rimini.
Di Lauro è indagato nell'ambito dell'inchiesta 'Dirty Soccer', condotta dalla Dda e dalla Squadra Mobile di Catanzaro, insieme allo Sco di Roma, tesa a far luce su una serie di frodi sportive nate negli ambienti della Lega Pro, serie D ed Eccellenza.
Secondo gli investigatori Di Lauro avrebbe preso parte a una serie di combine tra le quali quella tra Torres e Pro Patria, in calendario l'11 gennaio 2015 che segnerà la disfatta della Pro Patria per 4 a zero.
L'incontro per la combine si sarebbe tenuto a Milano, in un hotel di Milano Malpensa con Di Lauro e Alberto Scarnà, poliziotto cosentino in servizio a Ravenna, che si sarebbero proposti di fare da garanti per i finanziatori, ossia Uros Milosavljeviu e un misterioso israeliano.
A combinare la disfatta della Pro Patria ci sarebbero, poi, Mauro Ulizio, considerato direttore "di fatto" della squadra, Massimiliano Carluccio, Andrea Ulizio, figlio di Mauro, giocatore della Pro Patria e Marco Tosi, allenatore della squadra.
Su questa e altre vicende ieri Di Lauro ha risposto alle domande degli inquirenti
Di Lauro, ha offerto la sua versione dei fatti che gli vengono contestati.
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Comunicati - Sport - Giudiziaria
Sono le sette di stamattina 30 giugno e , ad est di Amantea, si nota un fumo densissimo.
La vicina mi chiede se stia bruciando qualche casa del centro storico
La tranquillizzo. Dal mio balcone, un piano più sopra il suo, si vede che l’incendio è dietro la collina del castello, dalla parte del fiume Catocastro
La prova è nelle vampoglie che riempiono l’aria e che spinte dalla brezza mattutina cadono su tutta Amantea nord riempiendo terrazzi, posandosi sulle auto, sulle strade, sporcando i panni stesi ad asciugare ed entrando dai balconi aperti.
Il fuoco è iniziato di buon mattino dietro il vecchio mattatoio ed ha cominciato a risalire la collina.
Non vediamo Vigili del Fuoco o la mitica Protezione civile amanteana che un tempo era sempre pronta per tali occasioni.
Nel corso della mattinata, poi, il fuoco arriva sul pianoro del castello per riscendere sul versante ad ovest.
Ovviamente, si tratta di un incendio casuale quale quello che origina dall’incontro tra l’erba secca e l’accendino che gli da fuoco, magari sorretto da un po’ di benzina
Ovviamente il piromane è una persona civile che ha pensato bene di dare fuoco il 30 giugno prima che arrivino i turisti e proprio per non dare lì’impressione di una città senza regole.
Volete sapere chi è stato a dar fuoco? Non lo sappiamo, ma anche se qualcuno lo avesse visto ad Amantea nessuno denuncia.
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Politica
“ Non ho un lavoro! Da tre anni campo con una indennità insufficiente alle esigenze della mia famiglia! E’ arrivata la bolletta dell’acqua ma non la pagherò! Non la posso pagare!” E’ il discorso serio, fattomi all’improvviso da un amico che mi incontra per caso in un supermercato.
“ Che le paghino quelli che hanno un lavoro, quelli a cui “danno” un lavoro. Perché è chiaro che qui in Amantea ormai lavorano solo i raccomandati! Non chi come me ha voglia e bisogno di lavorare!”
Insomma , un grido di dolore. Non unico, anzi!
E così è certo che molti non pagano perché non possono pagare. Proprio per questo aveva suggerito al sindaco di trasformare i debiti verso il comune in lavoro. Ma non sono stato ascoltato
Il risultato è stato ed è terribile
Quello che non viene pagato diventa un credito inesigibile che viene trasferito ai figli ed ai nipoti.
Ma, stando a quello che si riesce a sapere dall’esterno, la maggior parte di questi crediti inesigibili appartengono a gente che può pagare
Ed è anche per questo che sono nati i canoni rilevanti ed inaccettabili.
Ma andiamo alle bollette dei consumi
Bene o male chi ha mandato al comune il consumo al 31 dicembre 2013 si è visto tassare per quel consumo denunciato
Ma senza nessun controllo! In sostanza se uno ha inviato un consumo inferiore è stato raggiunto da un importo più basso del reale.
Se uno, invece, non ha inviato il consumo oggi si vede tassato per cifre “ad muzzum”.
La maggior parte dei cittadini, infatti, si trova bollette con consumi maggiori di quelli reali.
In sostanza gli viene chiesto non il consumo del 2013, ma anche quello del 2014 ed in taluni casi anche quello dei sei mesi del 2015.
E’ facile cioè intravvedere che le prossime bollette del 2014 e del 2015 daranno un importo inferiore a quello del 2013 ed in questa previsione potrebbero essere aumentati i canoni od il costo a mc.
La cosa strana è che la gente si lamenta al bar e soprattutto non sa a chi addebitare le responsabilità
Ed ancora più strano è che i politici di maggioranza non parlano per acquiescenza e quelli di minoranza per ignavia
Non resta che l’autodifesa. Allora controllate il consumo ad oggi e valutate se quello addebitatovi è compatibile con la lettura attuale. Se lo è pagate, se non lo è contestate.
Quello che succede comunque è inaccettabile.
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Cronaca
Il 27 novembre 2013 notiziavamo che “Amantea perde l’ultimo ufficio statale” E ci chiedevamo chi dovessimo ringraziare.
Ricordavamo ancora che restavano 34 sedi di Giudici di Pace tra cui comuni anche piccolissimi come Campana 1916 abitanti, San Sosti 2169 abitanti, Borgia 7521 abitanti, Bianco con 4212 abitanti, Caulonia con 7060 abitanti, Stilo con 2654 abitanti, Cinquefrondi con 6453 abitanti, eccetera, e che erano pochissime le vecchie sedi che avrebbero chiuso solo perché i comuni non avevano fatto domanda. Tra questi Amantea che pure ha una sede specifica.
Ovviamente ci chiedevamo :”Chi dobbiamo ringraziare se Amantea perde questo ultimo ufficio statale? “ E perché nemmeno gli avvocati protestassero.
Ora il quadro è cambiato. Sul tirreno c’erano le sedi di Scalea, Belvedere Marittimo, Cetraro, Paola ed Amantea.
Poi il decreto del 10 novembre 2014 ha lasciato aperto soltanto l'ufficio del giudice di pace di Paola sopprimendo tutti gli altri.
A Scalea ,però, grazie all'intervento dei sindaci dei Comuni interessati è stato man tenuto aperto l’ufficio. I dieci i comuni di: Aieta, Grisolia, Orsomarso, Praia a Mare, Santa Domenica Talao, Santa Maria del Cedro, San Nicola Arcella, Tortora, Verbicaro e Scalea garantiranno la sede , la pulizia ed i tre dipendenti ( due per 36 ore settimanali e uno per 18)
Ed il 3 luglio i comuni di Belvedere Marittimo, Buonvicino, Bonifati, Maierà, Diamante e Sangineto tenteranno di riaprire l’Ufficio del giudice di pace.
La legge milleproroghe ha previsto, infatti, per i Comuni l' opportunità di chiedere, entro il 31 luglio, la riapertura degli Uffici del giudice di pace soppressi.
Perché non salvare l’ultimo ufficio statale di Amantea chiamando a concorrere alle spese i comuni di Aiello Calabro, Cleto, Serra d’Aiello, San Pietro in Amantea, Lago, Belmonte Calabro, Longobardi e Fiumefreddo Bruzio ed approfittando che non ci sono nemmeno costi di fitto visto che la sede è statale e va solo manutenzionata ?
Lo chiediamo ai politici di maggioranza e di minoranza, sospettando che non avremo risposta.
Forse perché……
E poi, perché non provare? Vi immaginate che bel “Film movie” ci verrebbe alla inaugurazione?
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Economia - Ambiente - Eventi
Si svolgerà il prossimo 3 luglio alle ore 18 presso la terrazza del Mediterraneo Palace Hotel la presentazione del marchio d'area “Antica Temesa”.
Si tratta di un progetto quanto mai ambizioso che coinvolge i comuni di Amantea (ente capofila), Belmonte Calabro, Serra d’Aiello, Lago ed Aiello Calabro allo scopo di promuovere dal punto di vista turistico il territorio. Nello specifico verrà presentato il logo del marchio d’area e la campagna advertising che sarà veicolata sui media nazionali, ma anche sugli organi locali e su quelli specializzati. L’intento è coinvolgere tutti gli operatori turistici del territorio.
«Ricostruire il passato – spiega l’assessore al turismo Giovanni Battista Morelli – per ricercare il futuro. Compito assai difficile, soprattutto in una regione come la Calabria che non ha mai saputo sfruttare appieno i vantaggi della cooperazione e della collaborazione. Questa sorta di penisola nella penisola è sempre stata terra di opposti: mare e montagne, grandi centri metropolitani e piccoli borghi ripiegati sulle proprie tradizioni, treni ad alta velocità e locomotive che sbuffano vapore, contraddizioni ed eccellenze, pregi e difetti. Ma con la gente che riesce ad aprire immediatamente il cuore, facendo dell’ospitalità il suo punto di forza. Partendo da questo semplice presupposto, che è insito nel codice genetico di ogni calabrese, cinque amministrazioni comunali hanno deciso d’invertire questa tendenza, dando seguito alla costituzione di un marchio d’area che è espressione diretta della propria memoria. Amantea, Belmonte Calabro, Serra d’Aiello, Lago ed Aiello Calabro hanno deciso di riconoscersi in quella che direttamente o indirettamente è la propria progenitrice: l’antica città di Temesa, potente e florida, capace di attraversare i secoli, di essere nominata da Omero nell’Odissea, di essere dominata da greci e romani e di essere poi avvolta inspiegabilmente dall’oblio. Adesso è il momento della rinascita».
Oltre all’assessore Morelli, all’incontro saranno presenti il sindaco Monica Sabatino e Nicola Di Turi, giornalista del Corriere della Sera.
«L’occasione – conclude Morelli – è propizia anche per presentare agli organi di stampa ed alla collettività il programma estivo che allieterà il soggiorno di turisti e vacanzieri fino al prossimo autunno. L’esecutivo è impegnato nella rivalutazione del territorio, con lo scopo di obiettivo di restituire alla città il ruolo guida che la storia le ha assegnato in passato».
Sono invitati alla presentazione gli albergatori, i commercianti, le associazioni e le altre componenti della società civile.
Nota comune di Amantea
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Politica
Giugno 2015 ė il tredicesimo mese di questa amministrazione.
Una giunta nata sotto la luce di tanti selfie, enormi proclami e grandi ambizioni.
Una sindaca donna dalle tante speranze, dalla giovane età e dall’indole apparentemente confortante per un territorio che, invece, veniva ridotto a brandelli da cacciatori di consenso e venditori di fumo.
Una giunta che si dichiarava coraggiosa perché caratterizzata da un mix di navigatori esperti e giovani speranze.
Una maggioranza che si vantava di essere solida abbastanza per sostenere un governo forte e dalle scelte coraggiose.
A distanza di poco più di un anno, le luci sono diventate ombre, le speranze preoccupazioni, il coraggio inerzia, la giovinezza incompetenza e la solidità fragilità.
I social e le rassegne stampa di questi giorni danno risalto all' ultimo consiglio raccontando la dissociazione di Salvatore Alessandro, al quale va dato atto che, coraggiosamente, ha raccontato dall’interno le nefandezze di questa maggioranza. Decidendo di sedere, dal prossimo consiglio, sui banchi dell’opposizione.
Difficile non notare il duro attacco del nuovo consigliere di opposizione all’assessore Cannata e, da contraltare, la “paradossale” difesa del sindaco la quale lo definiva il migliore tra gli assessori di una giunta (disastrosa).
Penso che questo sia l’inizio di un’agonia di cui questa amministrazione non può non prendere atto.
Così come nella Nigger Island del romanzo “Dieci piccoli indiani”, questa maggioranza è destinata a perdere pezzi, uno dopo l’altro. E proprio come nel romanzo di Agatha Christie sono in molti (anche all’interno dello stesso gruppo) a chiedersi quando arriverà la prossima dissociazione e chi sarà il prossimo o la prossima ad uscire dal gruppo.
Francamente non mi appassiona ribadire per l’ennesima volta chi sia il colpevole di questa situazione o chi saranno le prossime figure a dissociarsi.
Mi preoccupa e mi allarma la deriva scadente e approssimativa di questo governo, la mancanza di una visione strategica del futuro, l’ignorare continuamente il disastro in corso e il non imparare dagli enormi ed innumerevoli errori che, in così poco tempo, si è stati in grado di fare.
Credo sia arrivato il momento di dire: grazie sindaco, pensiamo abbia fatto abbastanza, non c’è bisogno di andare avanti.
Il mio ruolo continuerà ad essere di ferma opposizione a questa maggioranza.
Lo chiedono i miei elettori, lo esprime il territorio che ho l'onore di rappresentare, lo esige la mia coscienza che non vede lontanamente ragioni del contrario.
In consiglio continuerò a non fare sconti a chi pensa di essere Alice nel paese delle meraviglie, continuerò invece ad aspettare con piacere che altri (o altre), comincino a guardare il disastro in corso con maggiore obiettività.
Penso comunque non debba esserci per forza il bisogno di andare avanti con questo stillicidio: sindaco, spero davvero che la doccia fredda di questi giorni abbia contribuito ad aprirle gli occhi.
In un periodo storico di forti divisioni mi sembra che i cittadini e le cittadine di questo territorio siano d’accordo su una cosa in particolare: le dimissioni più auspicate da parte di tutta la cittadinanza sarebbero, semplicemente, le sue. Le aspettiamo a breve!
Amantea, 27 giugno 2015. Concetta Veltri
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Economia - Ambiente - Eventi
Si è svolta venerdì 26 giugno la prima assemblea del Partito Democratico.
Una riunione prettamente organizzativa - alla quale hanno partecipato un centinaio tra iscritti e simpatizzanti - che a dieci giorni dal congresso di Circolo ha portato a completamento la fase di strutturazione del Partito.
In apertura il Segretario Enzo Giacco ha sottolineato la gravità dei fatti contestati a conclusione delle indagini portate avanti dalla magistratura di Reggio Calabria sulla gestione dei finanziamenti ai gruppi consiliari della passata legislatura regionale.
<< Per il Pd della Calabria – ha dichiarato il segretario - e' tempo di cambiare passo, recuperando credibilità e sforzandosi di rappresentare istanze davvero sentite dalla gente >>.
Nel corso dei lavori - svoltisi alla presenza del Vice Segretario Antonio Veltri e del Tesoriere Antonio Morelli - è stata presentata la nuova Segreteria cittadina composta da: Anna Chieffa, Saverio Porzio, Teresa Bruno, Pasquale Bonavita, Lucia Groe, Tonino Chiappetta, Vincenzo Pugliano, Laura Pagliaro, Amedeo Muoio, Biagio Miraglia, Mariolina Fera, Luca Ferraro e Giuseppe Sconza Testa.
La riunione è proseguita secondo l’ordine del giorno.
Sono state comunicate le future iniziative, tra le quali: l’organizzazione della “Festa dell’Unità” (in programma nella seconda metà di luglio) che dovrà rappresentare un importante momento di riflessione e confronto su temi quali l’immigrazione e la valorizzazione dei beni archeologici, ma anche rispetto a questioni che riguardano il territorio; una serie di campagne di sensibilizzazione concernenti la tutela dell’ambiente, il senso civico e la salute pubblica; un ciclo di seminari di studio (da svolgersi nel periodo autunnale) con docenti dell’Università della Calabria.
In seguito è stato costituito il Comitato organizzatore della “Festa dell’Unità”, in programma nella seconda metà di luglio, del quale fanno parte: Massimo Boiocchi, Gennaro Perri, David Viola, Simone Vairo, Stefano Spina, Andrea Argentino, Antonio Perricone, Arturo Pucci, Emilia Di Tanna, Franca Dora Mannarino, Salvatore Amato, Francesco Guitto Ricci e Aniello Porco Gallina.
Ufficio Stampa PD Amantea 27 giugno 2015
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