
Scrive Francesco Gagliardi:
“Il 5 giugno si è votato in 1342 Comuni e 7 capoluoghi di Regione. Sono stati chiamati alle urne 15 milioni di elettori.
Hanno votato soltanto il 62% degli aventi diritto al voto.
E come era prevedibile questo primo turno ci ha consegnato una Italia divisa, spaccata, frantumata, disorientata, sgarrupata direi.
Nessun sindaco delle grandi città è stato eletto al primo turno.
Fanno eccezione le città di Cagliari, Salerno e la nostra amata Cosenza.
Nella nostra città l’ex Sindaco Mario Occhiuto, defenestrato dalla sua stessa maggioranza in Consiglio Comunale alcuni mesi fa, ha ottenuto una vittoria schiacciante umiliando i suoi avversari politici che per anni saranno costretti a leccarsi le ferite.
I voltagabbana, i traditori, i saltimbanco, i poltronieri sono stati zittiti e messi alla berlina dagli elettori cosentini che fessi non sono.
A Roma ha prevalso il Movimento 5 Stelle.
A Milano i candidati del centro sinistra e del centro destra.
A Napoli si è imposto il Sindaco uscente De Magistris.
Il candidato del Pd non è riuscito a superare neppure la soglia del primo turno.
I brogli elettorali delle primarie e le lotte interne non hanno evidentemente giovato alla candidata Sindaco Sig.ra Valente.
Anche a Bologna il sindaco uscente del Pd Merola non è riuscito a farsi eleggere al primo turno come fece 5 anni fa.
Chi realmente ha vinto?
Chi davvero ha perso?
Secondo il teatrino della politica hanno vinto tutti, nessuno ha perso.
Un dato è certo: a Roma il Movimento 5 Stelle ha triplicato i suoi voti, il Pd è crollato ovunque, Forza Italia si è liquefatta.
Le periferie delle grandi città hanno cambiato colore bocciando il Pd perdendole tutte.
Ormai è chiaro:il Pd di Renzi ha seri problemi Cosa succederà fra 15 giorni?
Le sorprese non mancheranno. Il 19 giugno, al ballottaggio, ne vedremo delle belle.
La riflessione vera si farà fra 15 giorni.
Ma veniamo alla nostra Cosenza.
A Cosenza non ha pagato la scelta di defenestrare il Sindaco in carica a soli tre mesi dalla scadenza naturale del suo mandato, non ha pagato la scelta del candidato del Pd Guccione, ritenuto dagli elettori cosentini come un ripiego dopo il gran rifiuto di Lucio Presta imposto da Renzi e non ha pagato neppure la scelta del Pd di correre in questa tornata elettorale insieme agli scissionisti di Forza Italia, Verdini in particolare.
Il Pd, puntando su Guccione, aveva fatto illudere i vari candidati consiglieri comunali nelle liste elettorali, che avrebbe vinto addirittura al primo turno vantando la strana alleanza e il sostegno degli ex berlusconiani.
Era sceso a Cosenza lo stesso Verdini e si era fatto fotografare insieme all’ex consigliere regionale di Forza Italia Morrone e all’ex Assessore Regionale Giacomo Mancini Junior. (vedi foto)
Il risultato che i due hanno ottenuto è stato un vero disastro. Il partito di Verdini ha fatto flop dappertutto.
Non ha portato nessun voto. In nessun comune è stato determinante e si è visto finalmente che il peso elettorale è vicino allo zero.
Non si sono ancora finiti di contare i voti che subito sono iniziate le discussioni e le accuse.
Una cosa è certa: il Pd non ha ottenuto un buon risultato, c’è stato un evidente arretramento ovunque.
E Renzi da la colpa agli altri che non sanno fare squadra. I dirigenti del suo partito, invece, danno la colpa alle alleanze strane e stravaganti.
C’è un proverbio calabrese un po’ volgare che dice: - A scusa du piritaru è la cammisa rutta-
Francesco Gagliardi.
Siete a chiedervi che cosa sia, vero?
Facile. Una bici elettrica, un uomo ed il suo messaggio.
Si chiama Salvo Mandarà. Armato di microfono e telecamera, sta percorrendo lo stivale in lungo e largo per raccogliere le impressioni degli italiani sui più svariati-temi ,politica, economia, cultura, informazione
Salvo è un ingegnere siciliano che vive in Lombardia.
Egli dopo aver scelto di abbandonare il proprio lavoro, ben remunerato, in una multinazionale, ha deciso di impegnarsi a tempo pieno in quello che fino ad allora era un hobby ,ovvero fare informazione libera , indipendente, senza padroni.
Salvo, ideatore del canale web Salvo5puntozero, sta interpretando il PECOGLIONI TOUR ITALIA , nelle principali 100 città d’ Italia a bordo di una bicicletta elettrica, con l’auspicio di :“fare qualcosa di più di quello che ho fatto finora per contribuire al risveglio collettivo, a partire da me stesso, per fare questo devo andare in mezzo alle persone”.
Quale è il suo obiettivo?
Semplice .Risvegliare le coscienze. “Non sarà un tour elettorale, vorrei dare una scossa alle persone che si avvicinano a questa iniziativa e far capire loro che siamo tutti vittime di una manipolazione dal punto di vista mediatico da decenni e decenni”.
Stamattina è partito da Scalea e nel pomeriggio arriverà ad Amantea
Mandarà è certo che “il sistema” andrebbe quanto meno rivisto: “Siamo sicuri che le tasse siano veramente necessarie per i servizi ai cittadini come ci viene detto tutti i giorni dai media?”.
Qualche dubbio la gente lo ha sul termine “Pecoglione” .
Ma lui dice che la parola “Pecoglione” non contiene nulla di offensivo: “Siamo tutti quanti pecoglioni perché siamo schiavizzati dal regime.”
Ed è per questo che fa un tour per tutta l’Italia con una bicicletta elettrica; poi spiega “Vorrei fare qualcosa di più di quello che ho fatto finora per contribuire al risveglio collettivo, a partire da me stesso, e per fare questo devo andare in mezzo alle persone”.
Impossibile non ringraziare il tenente di Vascello Antonello RAGADALE, figliolo dell’amico maresciallo Rocco Ragadale, che ha prestato servizio proprio presso la Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina come Capo servizio operativo.
Il comandante Ragadale ha intercettato e soccorso nel Canale di Sicilia, nel Mar Mediterraneo un barcone con a bordo 360 migranti.
Si tratta di 255 uomini, 65 donne e 40 minori di nazionalità siriana, egiziana, sudanese, eritrea e somala
I profughi sono stati tratti a bordo del pattugliatore della Guardia Costiera CP904 “Fiorillo”, al comando del T.V. (CP).
Sono arrivati in data odierna al porto di Vibo Valentia Marina
Le operazioni di accoglienza, coordinate dalla Prefettura di Vibo Valentia, procederanno con l’identificazione e il foto segnalamento dei migranti, prima di trasferirli nei centri d’accoglienza individuati dalla direzione centrale dei servizi civili per l’ immigrazione e l’asilo.
Il Pattugliatore CP 904 “Michele FIORILLO”, ha percorso oltre 21.000 miglia nautiche in attività di sorveglianza marittima volta al controllo di flussi migratori provenienti dal Nord Africa nell’ambito del dispositivo aeronavale congiunto “Operazione TRITON” sotto l’egida FRONTEX nel Canale di Sicilia sotto la Dipendenza Operativa del Terzo Reparto del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, portando a termine ben 65 missioni di soccorso che hanno consentito di prestare assistenza a 13.100 migranti alla deriva.
Al Pattugliatore CP 904, in linea dal marzo del 2003, una delle sei Navi della Guardia Costiera Italiana, della lunghezza di 53 metri, larghezza 7 metri e con 38 militari di equipaggio, in forza alla Sesta Squadriglia della Guardia Costiera di Messina, dipendente gerarchicamente dalla Direzione Marittima di Catania, è stato assegnato il nome del Capitano di Porto (CP) Michele FIORILLO, Medaglia d’Oro al Valor di Marina alla Memoria, che il 6 luglio 1966, Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marina di Carrara, durante una burrasca che colpì la costa toscana, intervenne con un battello per prestare soccorso ad un bagnante in pericolo di annegamento. Purtroppo, il piccolo battello durante le operazioni di soccorso si ribaltò e il Capitano FIORILLO con profondo altruismo si prodigò per portare in salvo i suoi uomini per poi perdere la propria vita sulla scogliera di Massa.