Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dei Fratelli d’Italia sul gazebo per il NO ad Amantea .
“A poche settimane dal referendum sulle riforme costituzionali volute dal governo Renzi, Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale,
domenica 20 Novembre dalle ore 17 alle ore 20, sarà in Piazza Commercio ad Amantea per illustrare le ragioni del NO.
Siamo decisamente contrari a un progetto di riforma che non solo non risolve nessuno dei problemi del Paese, né in termini di efficienza né di contenimento dei costi, ma per di più rischia di produrre un deficit di democrazia: infatti il combinato disposto con la legge elettorale rischia di consegnare a un partito che rappresenterebbe una ristretta minoranza di italiani il controllo dell'esecutivo e degli organi di garanzia.
E’ inutile nascondere che il referendum ha anche una valenza politica, lo ha voluto Renzi, oggi lo vogliono gli Italiani che votando NO faranno capire a chi ci governa che è stanco di essere preso in giro da bugiardi lobbisti, sempre pronti a mettere in atto complotti di palazzo a difesa dei loro privilegi, il tutto a danno dei cittadini italiani.
Il voto del 4 dicembre deve rappresentare una svolta, il premier Renzi, capo del governo che non è mai stato eletto attraverso una consultazione, dovrà dimettersi difronte al segnale che con il No gli invieranno gli italiani.
Con questa iniziativa confermiamo un No “ragionato” all'ennesima finta riforma di Renzi che non affronta i nodi centrali del sistema italiano.
Come già sta facendo da mesi in tutto il territorio nazionale, anche Amantea avrà la sua tappa del gazebo informativo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, poiché riteniamo indispensabile la presenza sul territorio, punto cardine del modo di fare politica del nostro partito.
L’occasione infatti, ci offre l’opportunità di spiegare le ragioni del NO dal nostro punto di vista, informare i cittadini bombardati dalla pubblicità ingannevole del governo, e allo stesso tempo ci pone nella condizione di poter ascoltare il parere dei cittadini per recepire le reali esigenze delle comunità.
È un dovere che cerchiamo di assolvere quotidianamente portando avanti le campagne nazionali così come iniziative connesse a questioni più propriamente locali.
In riferimento al mio precedente articolo circa le luminarie e la loro installazione, senza polemica alcuna, ritengo fare ulteriori precisazioni:
le norme da me citate, (D.M. n. 37 del 22 gennaio 2008 "Regolamento concernente l'attuazione dell'art.11 - quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici) - (Legge n.186 dell'1 marzo 1968 "Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici) sono inerenti soprattutto alle società/ditte/aziende produttrici e installatrici delle luci, le quali devono attenersi scrupolosamente a dette norme, al fine di evitare rischi per la pubblica incolumità. Queste riguardano anche i normali apparecchi elettrici – fili – prese ecc…. messe sul mercato e cui sono facciamo largo uso.
Da ritenersi eventualmente interessante circa l’installazione delle luminarie, è sicuramente l’art. 110 Regio Decreto 06.05.1940 nr. 635 (Regolamento per l'esecuzione del Testo Unico 18.06.1931 delle Leggi di Pubblica Sicurezza nr. 773) e ss.mm il quale recita
- 1.…..E’ soggetta alla licenza contemplata dall'art. 57 della Legge la costruzionediimpianti provvisori elettrici per straordinarie illuminazioni pubbliche, in occasione di festività civili o religiose o in qualsiasi altra contingenza.
- 2.La licenza non può essere rilasciata a chi nondimostrila propria capacità tecnica, con qualunque mezzo ritenuto idoneo dall'autorità di pubblica sicurezza.
- 3.Gli spari, le esplosioni e le accensioni diverse da quellecontemplateal primo comma del presente articolo non possono compiersi che in luogo sufficientemente lontano dalla folla, in modo da prevenire danni o infortuni.
- l'assistenza della forza pubblica …….
Oltre ad appositi Regolamenti Comunali e/o di Polizia Municipale emanati. In merito basta fare un “giro sul web (confronta Regolamento Comunale (Comune di Masate) 16-1-2003 Art. 64 Regolamentto di Polizia Municipale)
LUMINARIE SALERNO
In merito alla riflessione effettuata nelle note del mio precedente articolo da parte della redazione di Tirreno New, preciso senza polemica alcuna:
Le luminarie di Salerno se ben ricordo, vengono installate sulla base di un regolamento Comunale o Bando pubblico, cui tutti possono partecipare presentando apposita domanda in bollo con annessi progetti inerenti i soggetti realizzati a da realizzare. Una volta che questi vengono visionati da apposita commissione (o per come previsto dal bando) vengono autorizzati sul suolo pubblico. Inoltre, qualora sia l’Ente locale (cosa che non avviene) a installare le luminarie, anche questi deve attenersi al regolamento utilizzando società/ditte/aziende del settore regolarmente idonee, le quali una volta ottenuta l’assegnazione all’installazione devono presentare apposita domanda all’Ente locale per ottenere anch’esse le autorizzazioni previste, prestando altresì attenzione all’ottenimento delle autorizzazioni qualora le luminarie vengano installate in zone sottoposte a vincoli paesaggistici e storici. Sperando di fare cosa gradita, invio.
Amantea 17.11.2016 Cav. Giovanni LISCOTTI
Il Natale è gioia.
Ma insieme è armonia, colore, luci.
Parliamo di luminarie che più che fare luce fanno arredo.
In casa si illuminano gli alberi di Natale, ma molte famiglie illuminano anche i balconi.
In molti paesi nel mondo,ed in particolare negli USA, si illuminano le facciate delle case e delle ville ma anche i giardini.
Anche le amministrazioni partecipano a questa festa di luci e di colori arredando le principali strade pubbliche.
Poi, ad Amantea, si notano le luminarie del Mediterraneo Hotel e di qualche altro esercizio commerciale, in particolare su strade commerciali non servite dalle luminarie comunali.
Fino all’anno scorso uno di questi era M2 di Maurizio ed Antonio Motolese sulla SS18.
Quest’anno lo abbiamo visto far porre da ditta specializzata le “sue” belle luminarie offerte alla città , ai suoi clienti ed agli ospiti di passaggio.
Proprio per questo aveva utilizzato un palo della pubblica illuminazione facendo partire da esso una raggiera di fili di luce che avrebbero offerto uno scenario suggestivo.
Ora sono stati tolti. Ovvia la domanda: “Maurizio che cosa è successo?”
“ Appena pronto l’impianto è arrivato un vigile urbano che mi ha chiesto la autorizzazione. Ovvia la mia sorpresa.
Ma come per fare allegria, per fare gioia, per fare Natale a spese mie sia pure attraversando la strada ma ad una altezza ben superiore ai 4 metri previsti dalla legge, occorreva una autorizzazione, magari con una domanda in bollo ed il progetto dell’impianto, la relazione tecnica ed illustrativa, il verbale di collaudo, eccetera?.
E poi occorreva andare al comune, fare la fila davanti ad un ufficio che non conoscevamo, davanti ad un funzionario che non era nemmeno in grado (come il vigile stesso) di dirci in base a quale norma ci veniva chiesta questa autorizzazione?
Ed ancora mi chiesi se anche gli altri che avevano posto i fili sulla via pubblica avevano chiesto la autorizzazione. Sono andato a vedere sul sito del comune se erano state mai rilasciate similari autorizzazioni ma non ne ho trovato nessuna”.
“Ed allora?” insisto.
“Allora mi sono arrabbiato. Ma come mi dicono che ad alcuni fanno attaccare le luminarie “private” alla luce del comune ed io che pago la ditta, pago la luce, contribuisco a fare bella la mia città, vengo “oltraggiato” da una burocrazia inaccettabile.
Mi è sembrata una vessazione. E così ho chiamato la ditta e fatto togliere le luminarie”.
“Ma se il comune emanasse un regolamento, lo ponesse sul sito, vi informasse uno per uno, anzi vi invitasse uno per uno a fare bella Amantea , eliminasse radicalmente la burocrazia facendo solo accedere i propri tecnici per accertare il rispetto delle norme di sicurezza, senza fare figli e figliastri, tu che faresti ?”
“Amico mio stai sognando. Sarebbe un miracolo. Ma se davvero il comune aiutasse i commercianti, tutti noi, ne sono certo, saremmo pronti a contribuire a rendere sempre più accogliente la nostra città”.