Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota dell’ amministrazione comunale:
“L’Emodialisi manterrà il terzo turno
Carissime cittadine e carissimi cittadini,
ci teniamo a comunicarvi che l’Emodialisi del Poliambulatorio manterrà i tre turni – antimeridiani e pomeridiano - e che il settore non subirà alcun depotenziamento, né in termini di servizi né per ciò che concerne il personale.
Grazie all’interessamento dell’Onorevole Enza Bruno Bossio ed alla sensibilità del Direttore Generale verso le istanze che provengono dal nostro territorio, infatti, è stato scongiurato il rischio della riduzione temporanea delle turnazioni.
Auspichiamo che tale notizia chiuda definitivamente i tentativi di speculazione politica attraverso la diffusione di informazioni non veritiere e di allarmismi che non hanno altro obiettivo se non quello di destabilizzare il personale e di intimorire i pazienti.
Il Poliambulatorio cittadino è al centro delle attenzioni della politica regionale – non a caso il Presidente Oliverio ha voluto concordare con noi un incontro per fare il punto della situazione nei prossimi giorni – e della programmazione sanitaria provinciale.
In tal senso, sarà convocato a breve il tavolo tecnico che definirà l’iter per giungere il prima possibile alla firma della convenzione della Casa della Salute di Amantea.
Ed in tale quadro, nella mattinata di lunedì 19 febbraio, abbiamo con piacere accompagnato la neo Direttrice del Distretto Angela Riccetti nella sua prima visita ufficiale al Poliambulatorio cittadino.
La stessa Direttrice – della quale abbiamo sin da subito apprezzato le qualità umane e professionali – ha più volte sottolineato che il Poliambulatorio sarà al centro della sua azione di management.
L’incontro è stato, inoltre, utile per fare un primo punto su alcune delle questioni sollevate negli ultimi mesi.
Nei prossimi giorni torneremo a riunirci con lei per affrontare più dettagliatamente i termini del potenziamento della struttura.
Con i più cari saluti L’Amministrazione comunale
Hanno lavorato per più giorni gli operai delle cooperative sotto il coordinamento del responsabile del comune .
Ed i risultati sembra siano arrivati.
Le foto sembrerebbero dimostrarlo.
Mai visto il ponte così pulito, da anni.
Anzi un po’ di spazzola di ferro, di carta vetrata e di raschietto hanno fatto venire alla luce il minio antiruggine che si trovava nascosto dallo splendido azzurro che aveva colorato e dato la sua identificazione al ponte.
Ora per una strana scelta non si sa di chi il ponte viene intestato a San Francesco di Paola.
Una scelta felice visto che il ponte, per le condizioni in cui versa, ha bisogno di un taumaturgo.
Abbiamo sentito dire che si tratta del ponte su cui San Francesco si tolse i calzari scuotendoli per togliersi la polvere proprio per non avere alcun rapporto con Amantea
Roba da ignoranti e per giunta in malafede.
Il ponte azzurro al tempo di San Francesco non esisteva.
Basta guardare la stampa del Pacichelli per capire che al tempo, semmai, esisteva solo l’altro ponte , quello che iniziava dalla attuale Casa Buffone.
Al più San Francesco di Paola può essere invocato soltanto perché la sua chiesa era posta proprio all’ingresso della antica Amantea.
Una chiesa che ormai non esiste più.
Anzi non resta più manco una pietra.
Tutti sanno che la normativa che regola le condizioni di propaganda elettorale tramite affissione sancisce che i manifesti elettorali devono essere affissi esclusivamente entro gli spazi pubblicitari che ogni comune è tenuto ad allestire, nell'ottica di una regolamentazione dell'attività di propaganda politica.
Tuttavia, soprattutto durante il periodo di campagna elettorale, molti candidati ricorrono alla pratica delle «affissioni abusive», imbrattando qualsiasi superficie possibile
Una norma che in ogni elezione viene dimenticata.
I giudici della Corte costituzionale hanno inoltre precisato che l'affissione di pubblicità elettorale al di fuori degli spazi consentiti può dar luogo sia alla commissione del reato di cui all'articolo 8, terzo comma, della legge n. 212 del 1956, del quale risponde il solo autore della violazione, sia all'illecito amministrativo previsto dai regolamenti comunali, del quale può essere chiamato a rispondere sia l'autore della violazione sia il committente della pubblicità.
La reiterata inosservanza della legge ha portato il Parlamento nel corso di molte legislature, dal 1996 ad oggi, ad approvare disposizioni volte a condonare le esorbitanti sanzioni pecuniarie corrisposte ai partiti politici e alle liste elettorali, nonché alle ditte appaltatrici che si sono fatte carico delle affissioni.
Da ultimo, l'articolo 42-bis del decreto-legge n. 207 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 14 del 2009, prevede una sanatoria generalizzata per tutte «Le violazioni ripetute e continuate delle norme in materia di affissioni e pubblicità commesse nel periodo compreso dal 1o gennaio 2005 fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, mediante affissioni di manifesti politici ovvero di striscioni e mezzi similari (...)».
Una vicenda universale affrontata solo da Report e da Le iene
Durante uno di questi servizi il rappresentante della maggiore agenzia di affissioni di Milano descrive le reali modalità di gestione delle campagne elettorali sulle strade della capitale, affermando esplicitamente che: «Il mio consiglio spassionato da tecnico è andare "in abusiva", solo "in abusiva"!
Il comune non riesce a starci dietro. Chiude un occhio (...).
Il comune lo sa che siamo noi a devastare la città.
Insomma nessun problema , quando arrivano le multe nessuno le paga perché subito dopo le elezioni scattano i condoni e sanatorie».
L’unica possibilità è quella di sterilizzare i manifesti coprendoli e dichiarandoli illecitamente affissi.
Noi preferiamo darne notizia.
Lo abbiamo fatto anche in passato e siamo stati contestati dai politici che hanno detto di essere ignari ed incolpevoli!
Qualcuno ci ha detto: “Così fan tutti!”