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Redazione TirrenoNews

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Siamo a Chiaravalle centrale ed in pieno centro cittadino quando un ragazzo di 26 anni si avvicina ad una ragazzina di 14 di Treviso facendo espliciti apprezzamenti.

Il Luogotenente Alfredo Anselmo della locale Stazione dei Carabinieri,viene a conoscenza dell’episodio di violenza sessuale, avvia le indagini e giunge all’identificazione dell’autore.

Si tratta di P.A., classe 1987, riconosciuto dalle Forze dell’Ordine anche grazie all’identikit effettuato in caserma.

Il 26enne PA viene immediatamente arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.

L'uomo si è avvicinato alla ragazzina in pieno centro a Chiaravalle

Lamezia Terme - La guardia di finanza di Lamezia ha sequestrato beni per circa 900.000 euro. Il provvedimento, disposto dal G.i.p. del tribunale lametino, su richiesta della locale procura, è stato eseguito nei confronti di sei imprenditori, due società e una ditta individuale della zona, responsabili di truffa aggravata per il conseguimento indebito di fondi comunitari e nazionali, reati tributari e falso. L’operazione, denominata “dark ink”, era stata avviata dalle fiamme gialle nel 2011 e ha già condotto al sequestro di uno stabilimento industriale a Martirano (Cz), in cui venivano illegalmente prodotti inchiostri e “cartucce” di “toner” contraffatti, falsificando anche un noto marchio riconducibile ad una multinazionale operante nel settore. Approfondendo e completando le investigazioni i finanzieri hanno accertato che lo stabilimento, oltre a fabbricare generi contraffatti, era stato anche realizzato mediante l’indebita percezione di fondi comunitari e nazionali. Infatti, si è accertato che tale finanziamento, richiesto per oltre 1.200.000 euro e già erogato per oltre 650.000 euro, è stato ottenuto mediante l’esibizione di fatture per operazioni in tutto o in parte inesistenti, documentazione bancaria e quietanze di pagamento fittizie ed altri documenti ideologicamente o materialmente falsi. Sono, inoltre, state effettuate violazioni tributarie penalmente rilevanti, per oltre 250.000 euro.

Sulla base delle investigazioni compiute dal gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, su richiesta della locale Procura, è stato quindi emesso dal G.i.p., un decreto di sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie degli indagati, fino alla concorrenza di circa 650.000 euro, inerenti le quote del finanziamento percepite, e di circa 250.000 euro, riferiti alle violazioni in materia di Iva. I finanzieri di Lamezia Terme hanno sequestrato saldi attivi di conti correnti, quote societarie, appartamenti, terreni e altri beni immobili e mobili per un importo tale da raggiungere quelli cautelari stabiliti dall’Autorità giudiziaria, finalizzati ad assicurare il pieno recupero delle risorse finanziarie conseguite illecitamente dagli indagati.

GLI INDAGATI E LE RELATIVE ACCUSE

D’Assisi Paolo, nella sua qualità di socio accomandatario gerente della C.r.n. di D’Assisi P. & C. S.a.s., amministratore unico della Compcart A.r.l. e amministratore di fatto della Ink Power Srl Indagato per frode fiscale, falso e truffa a danno dello stato in concorso ex art. 110 c.p. con Stranges Giuseppina, Stranges Vincenzo, Talarico Giancarlo, Ciliberto Claudio, Lucchino Pasquale, Alessi Casimiro.

Stranges Giuseppina, già amministratore unico dal 30/9/2002 al 18/4/2005, della Sengreen Italia Srl, indagata per frode fiscale, falso e truffa a danno dello stato.

Stranges Vincenzo, titolare della ditta individuale (dal 7/3/2005 al 1/6/2010) tecno costruzioni e arredamenti di Stranges Vincenzo, indagato per frode fiscale, falso e truffa a danno dello stato in concorso ex art. 110 c.p. con D’Assisi Paolo.

Talarico Giancarlo, amministratore unico della promo. Store srl, indagato per indagato per frode fiscale, falso e tentata truffa a danno dello stato in concorso ex art. 110 c.p. con D’Assisi Paolo.

Ciliberto Claudio, titolare della d.i. Colorint di Ciliberto Claudio, indagato per frode fiscale, falso e tentata truffa a danno dello stato in concorso ex art. 110 c.p. con D’Assisi Paolo.

Lucchino Pasquale, presidente del consiglio di amministrazione del consorzio multimediale Co.mi.t.el. Indagato per frode fiscale, falso e tentata truffa a danno dello stato in concorso ex art. 110 c.p. con D’Assisi Paolo.

Alessi Casimiro, residente in Suisio (Bg), amministratore unico della Alessi Inchiostri Italia Srl, indagato per frode fiscale, falso e tentata truffa a danno dello stato in concorso ex art. 110 c.p. con D’Assisi Paolo

L’operazione aveva preso già visto il sequestro lo scorso marzo dello stabilimento che produceva toner e cartucce contraffatti della nota marca Hewlett – Packard (Hp). Una attività illecita condotta in quel di Pianete di Martirano, in una zona impervia, vicino allo svincolo autostradale di Altilia. I Finanzieri sono arrivati a scoprire tale attività grazie ad un'articolata attività info-investigativa che ha preso spunto dalle segnalazioni di altri reparti del corpo che avevano individuato alcune spedizioni, in transito presso le dogane di vari aeroporti italiani, di consistenti quantità di componenti per assemblare, etichettare ed imballare toner, provenienti dalla Cina e destinati a ditte e persone sempre diverse che avevano in comune alcuni indirizzi ricorrenti di Lamezia Terme.( Illametino.it)

Che la Calabria sia una regione storicamente disastrata è ormai noto in tutta Europa e forse in tutto il mondo. Ma le cose più sorprendenti si leggono tra le righe dei giornali che riportano tutto ed il contrario di tutto.

Questa è l’ultima in ordine di tempo.

In Calabria opera “Calabria It”, una società in house della stessa regione controllata da Fincalabra.

Calabria It è figlia dell’antica Sviluppo Italia Calabria, società' regionale di Invitalia, un “carrozzone” politico nato per gestire le misure a sostegno del lavoro autonomo e nel quale operano figli e figliastri della politica calabrese.

Il problema ora è che il commissario liquidatore, nonché consigliere d'amministrazione di Fincalabra, Attilio Funaro, arrivato a “Calabria It” lo scorso 19 giugno, dopo la decisione dell'assemblea straordinaria che ha deciso per la liquidazione della società, operazione da portare a compimento entro la fine del 2013, ha dichiarato che è necessario «procedere alla risoluzione della totalità dei rapporti di lavoro dei dipendenti, in quanto divenuti strutturalmente in esubero rispetto alle capacità economico-finanziarie e alle esigenze gestionali»

E per sostenere tale assunto ha dichiarato che “Calabria It” presenta «fortissime perdite in termini economici»

Ma la cosa più sorprendente è che “Calabria It” ha «costi di gestione che giornalmente si aggirano intorno a 25mila euro».

In sostanza parliamo di 9.125.000 euro annui, cioè circa 69.656 euro per ognuno dei 131 dipendenti

I sindacati sono intervenuti a sostenere il “diritto” al lavoro di tutti, compresi i 131 licenziati. E la stampa ha evidenziato che dal 2001 al 2013 Calabria It ha contribuito ad avviare circa 11.000 attività imprenditoriali, corrispondenti ad almeno 15.000 nuovi posti di lavoro disponibili nella regione in imprese individuali o microimprese. Nessuno che sia capace di dire quante ne sono sopravvissute dopo 12 anni!

Si tratta di circa 916 imprese all’anno , parti a circa 76 imprese al mese, circa 2,5 al giorno.

Praticamente ogni istruttoria è costata circa 10 mila euro!

La soluzione per i 131 i 131 dipendenti della "Calabria It" (ex Sviluppo Italia Calabria), passa per la mobilitazione delle OOSS che hanno dichiarato che la lettera di licenziamento collettivo inviata il 14 agosto scorso, ha “una procedura irrituale, per modalità e tempi”!

Povera Calabria, poveri calabresi!

Nessuno che riesca a capire che il diritto al lavoro è di tutti. O di nessuno!

Ma ancora più strano è che in questi momenti letta sta salvando centinaia di migliaia di precari della PA che sono nati nello stesso modo dei dipendenti di Calabria It e che la Regione finanzia con soldi pubblici Calabria Etica! Quale, per favore?

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