Con l’Imu 2020 ai Comuni viene riattribuita un’ampia potestà regolamentare, che in parte ricalca quella già prevista nell’Ici ma non riproposta nella vecchia Imu.
Il termine
I Comuni hanno tempo fino al 30 giugno 2020 per approvare le aliquote Imu e il regolamento. La delibera sulle aliquote è obbligatoria, perché in caso di mancata approvazione non sono automaticamente confermate le aliquote 2019 previste per un tributo ormai soppresso, ma trovano applicazione le aliquote di base della nuova Imu. La delibera regolamentare non è invece obbligatoria, o meglio il regolamento comunale va approvato non per “copiare” quanto già previsto dalla normativa, ma quando il Comune intenda disciplinare alcuni aspetti come quelli ora previsti nel comma 777 della legge 160/2019, fermo restando la più ampia potestà regolamentare prevista dall’articolo 52 del Dlgs 446/1997.
I versamenti
Tra le varie possibilità previste dal comma 777 ci sono quelle di stabilire che si considerano regolarmente eseguiti i versamenti effettuati da un contitolare anche per conto degli altri e di stabilire differimenti di termini per i versamenti, per situazioni particolari. In quest’ultimo caso però andrebbe chiarito se la possibilità può riguardare anche il versamento dell’Imu statale.
I rimborsi
È riproposta la possibilità per i Comuni di disporre il rimborso dell’imposta pagata per le aree che successivamente diventano inedificabili. Si tratta di previsione molto importante perché, come noto, un’area è fiscalmente edificabile già con l’adozione dello strumento urbanistico, ma tra adozione e approvazione definitiva spesso le aree tornano ad essere agricole.
Le aree fabbricabili
I Comuni potranno deliberare valori di riferimento per le aree fabbricabili e limitare il loro potere di accertamento qualora l’imposta sia versata considerando i valori deliberati, e ciò anche con l’intento di ridurre il contenzioso.
Si precisa che l’identica disposizione Ici è stata più volte interpretata dal giudice di legittimità nel senso che nell’ipotesi in cui esistano atti che evidenziano valori superiori (rogiti o perizie) il Comune rimane comunque legittimato ad accertare con valori superiori a quelli deliberati, anche se utilizzati dal contribuente (da ultimo, Cassazione 25245/2019). Sicché sarà importante per il Comune precisare bene nel regolamento i confini di applicabilità di tale disposizione.
Esenzioni e comodato
Completamente nuova è invece la possibilità di stabilire l’esenzione dell’immobile dato in comodato gratuito al Comune, o ad altro ente territoriale o ad ente non commerciale, esclusivamente per l’esercizio dei rispettivi scopi istituzionali o statutari.
Sulla base di questa disposizione, ad esempio, potrà disporsi l’esenzione per gli immobili posseduti da privati e dati in comodato a Comuni, Province, Regioni o anche ad enti non commerciali, a condizione che siano utilizzati per scopi istituzionali o statutari del comodatario. Peraltro la norma non pone alcun vincolo in merito al tipo di attività, sicché potranno accedere all’esenzione anche gli immobili utilizzati per lo svolgimento di attività diverse da quelle previste dalla lettera i) del Dlgs 504/1992, applicabile alla nuova Imu in forza del comma 759 della legge di bilancio 2020.
Pubblicato in
Economia - Ambiente - Eventi
Col compostaggio ognuno crea il concime è fai da te. Ovviamente, bisogna effettuare una corretta raccolta differenziata.
In tale contesto, si può dimezzare la raccolta dell’umido in ambito comunale, spendere meno per la tassa sui rifiuti e naturalmente, concimare orti e giardini a costo zero. Si tratta del c.d. compostaggio domestico, che consente di evitare che finisca nella pattumiera, fondi di caffè scarti di frutta e verdura trasformandoli in concime. Fare compostaggio in casa, in pratica, significa occuparsi di una piccola fabbrica biologica dove operano insetti, batteri e funghi che – attraverso un processo laborioso trasformano le sostanze organiche in sali minerali, acqua e anidride carbonica, che sono tutti elementi utili per fertilizzare il terreno in modo naturale.
In tal caso, in alcuni Comuni, sono applicati una serie di sconti fiscali, si paga meno TARI (tassa sui rifiuti) in media, la riduzione può oscillare del 10%, al 40% (vedasi Bologna – Napoli – Roma) ed in più, alcune amministrazioni forniscono anche il composter o ne rimborsano l’acquisto e il diritto allo sconto si applica dal trimestre successivo alla data di presentazione della domanda ed il referente per tali procedure è l’Ufficio ecologia del Comune o, in alternativa, il consorzio e/o società che nella zona gestisce la raccolta e il riciclo dei rifiuti. Per il riconoscimento dell’agevolazione è necessario essere in regola con i pagamenti degli anni precedenti.
Nella compostiera non va tutto l’umido, ma una parte di esso: SI a scarti di frutta e verdura, bucce di agrumi non trattati, fiori recisi, filtri del tè, fondi di caffè, gusci d’uovo, fazzoletti, tovaglioli, foglie secche e ramoscelli, quest’ultimi naturalmente fatti a pezzetti; NO avanzi di carne, pesce, salumi e formaggi, evitando plastica, pannolini, lattine, oggetti non biodegradabili o sintetici e la carta colorata dei settimanali.
Il primo compost avviene dopo circa due mesi e per realizzarlo, basta controllare periodicamente l’umidità dell’apposito bidone (ha particolari caratteristiche) che, se eccessiva, fa marcire i rifiuti (se succede fa cattivo odore). Per evitare il problema basta alternare uno strato di umido a tre di rifiuti secchi, aggiungere carta, coprire il terriccio e, due volte a settimana, mescolare tutto per far circolare l’aria. Per avere un compost più maturo, che ha un colore scuro e un forte profumo di bosco, occorrono almeno otto mesi. Una volta che tale terriccio è pronto si preleva e quello fresco va aggiunto alle aiuole e, nei cambi di stagione, alla base degli alberi, mescolandolo al terreno, mentre quello più maturo si sparge sul terreno subito dopo la semina oppure, mescolato con torba o terra, si usa per i vasi dei fiori da interno e da esterno.
Orbene, visto che anche nella nostra città di Amantea è imminente “la partenza della raccolta differenziata, perché già subito dal mese di Febbraio, l’Ente Comunale, non pensa di incentivare gli abitanti in tale raccolta (più particolareggiata) e non solo per l’umido, tanto che raccogliendo l’umido per il compost, potrebbe realizzare una sorta di “azienda” (magari adeguando le vecchie vasche del depuratore di Acquicella e Campora) fornendo qualche posto di lavoro, risparmiando ancor di più sul conferimento in discarica, oltre a fornire il compost in parte gratuitamente agli agricoltori locali o rivendendolo ad aziende del settore. Anzi potrebbe ricevere il compost anche dalla raccolta dei paesi vicinori.
Amantea 08.05.2015 Cav. Giovanni LISCOTTI
Pubblicato in
Primo Piano