La storia è ormai nota
La nave dei “cjuoti” arrivava puntuale ogni anno il 21 luglio
Sin dalle ultime ore della notte sulla spiaggia illuminata dalle lanterne ad olio i Carabinieri la aspettavano per consegnare i “cjuoti” che avevano prelevato dalla loro abitazione per ordine dell’autorità che aveva preparato la lista di proscrizione
Lontano, ma in vista, madri, padri e congiunti dolenti per dare un ultimo sguardo a chi forse non avrebbero mai più visto.
A quel tempo era difficile se non impossibile raggiungere il manicomio di Nocera Inferiore.
Era li che venivano destinati i “cjuoti” della costa tirrenica calabrese.
Lontano , dove non potessero essere raggiunti; lontano dove non potessero essere visti; lontano dove potessero essere dimenticati
Esclusi e dimenticati
Soli e dimenticati.
Uomini e donne che vivevano( se quella era vita) “ammucchiati di giorno in due cortili, uno per gli uomini ed un altro per le donne, e di notte ugualmente ammucchiati in maleodoranti camerate. Vivevano tutti nell'inerzia più totale, nel più intollerabile abbandono, in un mostruoso degrado”.
Uomini e donne che “avevano toccato l'estremo limite della loro povertà”
“In manicomio erano finiti esseri umani che la società costringeva all'esclusione più totale perché giudicati inutili, se non dannosi al suo perfetto meccanismo di efficienza produttiva, mentre in quello stesso manicomio si realizzava magistralmente la perfetta sintesi dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo fatti i calcoli tra quanto la Provincia pagava per ciascun ricoverato e quanto in effetti l'Ospedale evitava accuratamente di spendere non curando gli ammalati”.
Ma questo nessuno lo sapeva.
Questo si seppe solo quando i manicomi vennero chiusi
Manicomi, luoghi di abbandono, luoghi di solitudine per “Gli esclusi”, per “I dimenticati”
Ma la nave arriva ancora.
Arriva ancora perché gli abbandonati e gli esclusi sono sempre presenti, tra noi.
Ed è per questo che “apotropaicamente” tentiamo di dimenticare il suo arrivo.
Forse per dimenticare quelli che ieri partivano ed oggi sono tra noi ?
Peppe Marchese
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Se passate in questi momenti ( sono le 17.00 del 28 febbraio 2014) sotto lo studio dell’assessore Sergio Tempo troverete le auto dei camporesi che hanno deciso di costituirsi in gruppo per poter condizionare la politica amanteana.
Poco importa il nome della nave( Concordia o Discordia) , la sua portata, i posti letto.
L’importante è salire.
Non sembra essere importante nemmeno se esistano o meno le scialuppe di salvataggio da utilizzare nel caso di naufragio se alla guida dovesse capitare uno schettini di turno.
Né è importante la rotta. Sarà decisa di volta in volta.
Il programma? ( dai, non esagerate)
Ma insomma cosa è importante?
Per taluni è esserci
Per altri non restare a terra
Per altri ancora completare le cose iniziate e trarne le utilità previste
Insomma chi più chi meno la sua parte.
Vi faremo sapere
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