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Raramente (forse mai) si è vista una folla così emblematicamente espressiva della città raccolta nella sala consiliare comunale che per l’occasione è diventata angusta.

 

Erano presenti commercianti a posto fisso, i titolari dei esercizi pubblici, i commercianti ambulanti, i titolari di alberghi, i rappresentanti dei lidi e perfino gli agricoltori.

Una folla che è parsa sia stata la dimostrazione del bisogno di quella democrazia partecipativa che finora è stata compressa, se non soppressa da una politica piegata su se stessa e non sufficientemente aperta al dialogo ed al confronto.

 

Ma, ed insieme, una folla che è stata la conferma del bisogno della città di sentirsi protagonista delle scelte che si impongono siano fatte perché Amantea si scrolli da una inedia che negli ultimi lustri la sta uccidendo.

 

Avvertiamo che i commissari avevano probabilmente intuito questa condizione di bisogno, ma sicuramente sono rimasti perplessi da questa voglia di esserci, e che non sono pienamente riusciti a guidare perché potesse essere massimamente espressiva.

 

E comunque Amantea, seppur divisa tra le sue parti e mancante di una visione unitaria dello sviluppo da cercarsi , nello stretto spazio temporale a disposizione è riuscita a raccontare una sia minima parte dei suoi bisogni

Le cose più importanti di questo incontro quali partecipazione e democrazia, quindici sono state.

Ora occorre che gli amanteani facciano tesoro delle indicazioni espresse dai commissari, quali.

-l’impegno della loro attenzione a tutte le parti ed i bisogni del paese , senza differenze e senza figli e figliastri( è scattato un applauso);

- la disponibilità anche ad incontri quotidiani con i sub commissari, ai quali la dottoressa Greco ha delegato le varie materie, quali commercio e turismo che restano comunque i pilastri per lo sviluppo della città;

-la opportunità che detti bisogni siano espressi da comitati sintetici( 2-3 persone);

- la opportunità di proposte di collaborazione e di idee condivise da portare avanti.

 

Purtroppo gran parte del tempo è stato impiegato a parlare del carnevale , una vicenda certamente importante , ma che dura lo spazio di pochi giorni ed ha mostrato la presenza non del carnevale di Amantea( quello di decine di grandi carri di estrema qualità, financo compartecipato dai comuni viciniori) ma di due micro carnevali, quello di Campora San Giovanni e di Amantea capoluogo.

 

La sala ha anche trattato le problematiche dei mercati ambulanti e dei mercati agricoli di Campora San Giovanni e di Amantea capoluogo.

 

Caro Peppe, ti ringrazio per aver ripreso un vecchio articolo uscito sul quotidiano, del quale per la verità non ricordo la totalità del contenuto.

Mi piacerebbe poter dire:

“Oggi il commercio di Amantea è diventato non solo il punto di riferimento del nostro comprensorio, ma rappresenta anche il fiore all'occhiello di tutta la fascia Tirrenica.

Le Amministrazioni comunali succedutesi dal lontano 2002, hanno visto bene ed hanno incentrato tutti i programmi politici sul commercio e sul turismo, investendo in queste “direttrici di sviluppo” ogni loro energia.

A tale scopo, è stata istituzionalizzata una “Commissione” per lo studio di un Piano del Commercio prima e del Nuovo Piano Regolatore Generale poi, al fine di evitare possibili incongruenze dal punto di vista urbanistico-commerciale.

Le amministrazioni di quei tempi, ma soprattutto quelle successive, per non parlare di quella attuale, hanno formato diversi “tavoli di concertazione” tra amministratori, associazioni di categoria e sindacati.

Uno straordinario processo di partecipazione (qualcuno lo chiama “Democrazia Partecipata”) si è concretizzato nell'organizzazione di una serie di workshop, durante i cui lavori sono stati coinvolti anche i rappresentanti della Provincia di Cosenza e della Regione Calabria.

E’ stato fatto tantissimo ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti!!”

Proprio perché sono sotto gli occhi di tutti, è inutile dire sciocchezze. Rischierei di essere accusato di fare uso di sostanze proibite.

Ricordo, invece, con rabbia i tanti incontri avuti con gli Amministratori di allora e di oggi. Incontri che oggi diserto volentieri, perché a mio parere sono solo perdite di tempo. Falsi progetti, false promesse a scopi meramente elettoralistici. “Il mentire sapendo di mentire”. Incontri sterili, ore e ore passate ad ascoltare amministratori che parlano male dei consiglieri (soprattutto di quelli di maggioranza); consiglieri di maggioranza che parlano male degli Assessori; Assessori e consiglieri che parlano male degli uffici comunali e dei loro responsabili, che a loro volta se coinvolti separatamente parlano male degli amministratori. (E intanto il Paese Muore).

Ho sempre sostenuto che il pubblico non deve sostituirsi al privato: è' l'imprenditore che deve investire e la politica, quella vera, quella che vuole bene al paese che governa, deve essere solo uno stimolo ed un sostegno all'iniziativa privata.

A quei tempi ed in quegli incontri , ricordo che tutti parlavano di Amantea come un paese Turistico e Commerciale. Ed avevamo la consapevolezza che il commercio ed il turismo erano destinati a crescere. E per accompagnare la crescita si doveva pensare ad un nuovo PRG (Piano Regolatore Generale).

Volevamo tutti un nuovo PRG, un Piano che muovesse nella direzione dell’incentivazione del Commercio e del Turismo, i due treni dello sviluppo economico cittadino.

Si parlava di piano spiaggia, di lungomare, di portualità, di parcheggi, di isole pedonali, di zone verdi, di Pip, di zone attrezzate, di aree di espansione turistica, di recupero del centro storico, eccetera . Sono passati 11 anni e non è stato fatto nulla, o quasi.

E di questo, se non ricordo male, che parlavo in quell'articolo. Consideravo e considero, il Piano Regolatore Generale il principale e più complesso strumento urbanistico di una città.

Ma avevo la consapevolezza che fosse impossibile fermare la crescita della nostra Città. Per questo pensavo che fosse necessario monitorare ed indirizzare lo sviluppo ed incentivarne la qualità.

Mi sono dovuto ricredere!

Vivo attualmente in uno stato di “amarezza diffusa” perché dopo quarant’anni di crescita continua(1962-2002), in dieci anni (2003-2013) Amantea ha perso il suo ruolo non solo di cittadina del commercio ma anche di perla del turismo calabrese.

Di una sola cosa posso congratularmi con le Amministrazioni Comunali:

le lunghe attese agli ingressi del paese si sono notevolmente ridotte, anzi sono letteralmente scomparse .

Ma non per i photored o per la nuova viabilità cittadina che ha incrementato le vie d'accesso, ma solo perchè sono scomparsi gli utenti.

Se va avanti così chiuderanno non solo i negozi e gli alberghi, ma anche le case di abitazione.

Ad maiora semper!

Salvatore Basso

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