
Sergio avverte, forte, la necessità si spiegare e di spiegarsi; una condi zione inusuale nella politica amanteana , da sempre fatta da uomini che esprimevano ed esprimono le loro decisioni senza possibi lità di assoggettarle a riflessioni, spiegazioni e tantomeno a possibili critiche o che stavano o stanno in un profondo ed inaccettabile silenzio.
E Sergio Ruggiero, nel denunciare la sua sofferenza in questo contesto umano oltre che politico, non vuole che restino dubbi e spiega le sue ragioni. Eccole.
“Avverto il bisogno di spiegare, così come ho fatto ad apertura dell’Assise, le ragioni per le quali ho deciso di abbandonare l’Aula. Sia chiaro, le mie considerazioni hanno carattere politico, ferma restando l’amicizia personale con tutti i membri del Consiglio Comunale. Si tratta di una forma di protesta contro l’inutilità della funzione di Consigliere di Minoranza, completamente svuotata, a mio parere, della dignità istituzionale e del significato costruttivo che invece immaginavo dovesse rivestire. Così com’è, non può funzionare, e non serve a niente, se non vuole limitarsi ad assistere a quel che la Maggioranza decide di fare, dato che è largamente maggioritaria avendo legittimamente vinto le elezioni. La gente vota, e liberamente sceglie da chi farsi rappresentare.
Commissioni Consiliari:
Sin dall’inizio della Consiliatura, ho chiesto alle Presidenti di Commissione l’indizione di riunioni tecniche per affrontare i più svariati temi: Centro storico e case sciullate (ripetutamente); Vigili urbani (ripetutamente); Riordino scarichi fognari (le colate notturne a Santa Maria e Cristaudo fanno impressione); Gruppo d’Azione Costiera; Sgravi tributari per investimenti privati nel centro storico e promozione del comparto; Sgravi tributari per rimozione amianto; Disciplina delle acque superficiali ai fini della sicurezza idrogeologica dei versanti. Ho citato solo quelle di cui ho memoria, ognuna delle quali profila una “visione”, ma sono molte di più, e altre ne avevo in mente, e per ciascuna sarei stato pronto a formulare ipotesi di lavoro, rilevare ostacoli, cercare e proporre soluzioni. E mi domando: Perché la Maggioranza ignora queste disponibilità? Per una ragione, credo, che io ho nominato “leggerezza dell’arroganza”, tendente a derubricarle come “inutili complicazioni”, e ad asservire spesso la politica a logiche diverse da quelle veramente costruttive.
Preciso che i punti all’Odg di sabato, e l’ho detto, erano condivisibili (non ho mai disconosciuto, se del caso, la ragionevolezza di certe iniziative della Maggioranza), anche se, francamente, la richiesta delle altre Minoranze di spostare di qualche giorno la data del Consiglio, a mio parere poteva e doveva essere accolta.
Interrogazioni a risposta scritta:
In quanto rappresentante del Gruppo “La Nuova Primavera”, in numerose circostanze, e anche di recente, ho inoltrato interrogazioni al Sindaco a risposta scritta, senza mai, dico mai, ottenere uno straccio di risposta.
Infine, ho rammentato che all’indomani degli eventi delittuosi culminati con lo scoppio di un ordigno che ha distrutto un’automobile ad Acquicella, ho invitato la Presidente del Consiglio a rendersi promotrice di una iniziativa consiliare di condanna dell’accaduto e di sostegno alle forze dell’Ordine. Poiché “l’Anticristo a volte si avvale del silenzio della brava gente”, ritengo che la “brava gente” debba farsi sentire, e che l’esteriorità di un messaggio in certi casi assuma i “crismi della sostanza”. Ma chi lo deve lanciare il messaggio? La Politica innanzi tutto, le Istituzioni e la Cultura, che di fronte a certi fatti non possono mostrarsi pavide o distratte, ma devono mostrare la propria schiena dritta se pretendono di rivestire un Ruolo eticamente positivo in un percorso di emancipazione della società. Ma dalla Presidente non è pervenuto nessun colpo, e nessun colpo, mi pare, sia giunto dalla Maggioranza, consegnando i fatti ad un colpevole silenzio.
Per tutte queste ragioni ho proposto le dimissioni della Presidente Linda Morelli, alla quale ho chiesto scusa per averla epitetata “zerbino della Maggioranza”. Rinnovo alla Signora le scuse e l’amicizia, precisando di voler significare “acriticamente piegata agli intendimenti della Giunta”.
E’ seguito un battibecco con Rubino sulla questione GAC. Ho chiesto scusa anche per questo, ma la commissione che avevo proposto nel merito e mai convocata, avrebbe facilmente evitato anche lo spiacevole episodio.
Ho ascoltato le garbate parole, ma a mio parere poco convincenti, di GB Morelli, ho augurato buon lavoro a tutti quanti e me ne sono andato. Avevo deciso di farlo al primo Consiglio utile, mi è consentito di farlo e l’ho fatto.
I meno distratti ricorderanno che in passato più volte avevo protestato, e che una volta per le medesime ragioni avevo abbandonato una Seduta di commissione.
Ed oggi, ancora mi domando lì dentro che cosa ci sto a fare.
Amantea 29.02.2016 Sergio Ruggiero Gruppo “La Nuova Primavera”
L'Amanteano era solito alzare le mani contro il padre per reclamare soldi. In questa vicenda due i dati salienti.
Uno è quello tecnico che emerge dalla conduzione della indagine fatta dai carabinieri di Amantea guidati dal mare sciallo Tommaso Cerza con il coordinamento e la direzione del comandante della compagnia di Paola capitano Antonio Villano.
Stando alle informazioni pervenuteci, i carabinieri della locale stazione di Amantea hanno avuto, in modo riservato, la informazione di un inaccettabile comportamento del figlio verso il padre al punto da malmenarlo ed hanno posto in essere una vigilanza serrata giunta fino a nascondersi nella casa attendendo la reiterazione delle violenze e procedendo all’arresto in flagranza.
Ai carabinieri i complimenti della nostra redazione per il riserbo avuto nella conduzione delle indagini e per la efficienza avuta nella gestione di una indagine delicata.
Il secondo è il dramma di un giovane cinquantenne senza lavoro, separato dalla moglie ,senza amici, silenzioso e che passeggiava solingo per le vie della città, e che negli ultimi anni è sopravvissuto grazie ai soldi del padre.
Sembra che questi soldi siano stati estorti con la forza al punto da malmenare l’anziano genitore quando non provvedeva e con immediatezza alle richieste del figlio.
Sembra poi che la vicenda durasse da tempo e che la somma estorta fosse ben rilevante dell’ordine di 100 mila euro.
Una situazione difficile anche per la non più giovane età del genitore di Vincenzo G. da Amantea di 50 anni circa.
Vincenzo sembra pretendesse assegni che poi andava a cambiare , come se fossero un prestito od un aiuto per sopravvivere.
E così nel pomeriggio il signor Vincenzo G. è stato tradotto presso la casa circondariale di Paola.
Domani sarà sentito dal giudice.
Il titolare di un oleificio di Cleto, è stato denunciato dai militari della Delegazione di Spiaggia di Amantea, dipendente dalla Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina, dopo aver accertato, nei giorni precedenti, irregolarità in materia di smaltimento di rifiuti liquidi dell’attività produttiva.
Dal controllo effettuato, infatti, è emerso che il titolare dell’oleificio smaltiva illecitamente i rifiuti derivanti dal ciclo produttivo, disperdendo nell’ambiente circostante e in un attiguo canale d’acqua, affluente del torrente Torbido, le acque di vegetazione prodotte dal processo di molitura delle olive miscelate a quelle di lavaggio dell’impianto.
Per queste infrazioni, è scattata la denuncia per i reati di illecito smaltimento di rifiuti liquidi e per l'utilizzazione agronomica di acque di vegetazione dei frantoi oleari al di fuori dei casi e delle procedure previste. E’ stato, inoltre, effettuato il sequestro preventivo urgente delle vasche di raccolta, previa comunicazione al magistrato di turno della Procura della Repubblica di Paola.
Al titolare del frantoio è stata infine contestata la mancanza del previsto registro di carico e scarico dei rifiuti non pericolosi, infrazione per la quale è prevista una sanzione amministrativa di oltre duemila euro.