Ieri notte gli abitanti di via Dogana nord dormivano tranquilli quando sono state lanciate le due bombe.
Era da poco passata l’una quando gran parte di loro sono stati svegliati da un boato.
“Ero in dormiveglia- ci ha detto uno di loro- e svegliatomi di soprassalto ho pensato ad un grosso tuono. Ma non era così. I tuoni non sono mai soli” E continuando: “ Dopo un po’, alcune voci mi hanno svegliato ed alzatomi ho visto i Carabinieri davanti ad una casa del nostro quartiere”.
Il nostro interlocutore e molti altri del quartiere sono rimasti impauriti.
E questa paura si è espansa in ogni dove nelle ore successive, man mano che la notizia si diffondeva e che la comunità non riusciva a comprenderne le ragioni.
Una casa era stata presa di mira dagli attentatori che hanno lanciato due bombe rudimentali, una contro la svetrata delle scale e che non è esplosa ed una contro il portone di casa e che invece è esplosa.
Ignote le ragioni di questo attentato.
Gli investigatori sono comunque alla ricerca delle stesse oltre che degli attentatori.
Proprio per questo sono state acquisite le immagini delle telecamere ed osservando le stesse si spera di riuscire a scoprire gli autori del gesto
La stampa più qualificata ha ricordato gli altri episodi occorsi nella zona tra cui l’incendio della pizzeria sul lungomare di Amantea e quello dell’officina di Belmonte Calabro, e, poi, la bomba sotto l’auto davanti alla pizzeria La Grotta e la molotov sotto l’auto di un medico in Via Baldacchini.
Episodi per di cui ancora si cercano autori e ragioni.
Ovviamente le indagini vanno in tutte le direzioni.
Ancora una volta la politica resta silente quasi che sia impotente ma soprattutto indifferente.
Fino a quando durerà questo silenzio ?
Si aspetta forse il morto?
A chi se non alla politica chiedere, anzi pretendere, il potenziamento delle forze dell’Ordine , una tenenza dei carabinieri ed un presidio della Polizia di Stato?.
E dov'è la DDA?
Una convivenza com tante quella di S.M., il ferito, e di S. L., la feritrice.
Una discussione scoppiata per motivi futili, almeno a quanto sembra dalle prime ore.
Stando a quanto si dice i carabinieri sarebbero intervenuti altre volte per calmare gli animi dei due conviventi.
Una lite di primo mattino e sembra per futili motivi.
Motivi però tali da indurre la giovane ventitreenne S.L. a scagliarsi contro il suo compagno 27enne ed a colpirlo con un coltello a un fianco fino a procurargli serie lesioni.
Ed è stata lei, subito dopo l'accaduto, a chiamare il 118.
Gli operatori immediatamente intervenuti si sono subito resi conto della gravità della situazione.
Ed hanno ricoverato il giovane amanteano 27enne M. S. presso l'ospedale Dell'Annunziata di Cosenza
Il giovane è in prognosi riservata ma non sarebbe in pericolo di vita.
La ragazza S.L. è stata arrestata con l'accusa di lesioni gravi dai carabinieri di Amantea, arrivati sul posto, e messa a domiciliari dal magistrato di turno presso l'abitazione dei genitori.
Sembra che il coltello fosse di proprietà dell'uomo.
I due ragazzi erano entrambi disoccupati.
Il termine peracottaro è entrato nel linguaggio in atto generalmente più sfruttato e sta a significare persona incapace e maldestra.
Quale altro termine usare per descrivere il manifesto che annuncia la “ Cerimonia di inaugurazione della restaurata chiesa di san Francesco”
Ci scusino i perecottari se chiediamo di quale san Francesco si tratti, se di quello di Paola o di quello di Assisi, e come mai non è stato riportato che si tratti della chiesa più antica di Amantea, tra quelle visitabili.
Non solo.
Ci scusino sempre i perecottari se chiediamo dove abbiano letto che la chiesa di San Francesco di Assisi si trova su via Collegio.
A nessuno è venuto in mente che la via si chiama Via San Francesco proprio perché conduce da Via Indipendenza alla chiesa di San Francesco d’Assisi?
E non basta. Affatto!
Ma forse il dubbio lo hanno avuto, magari chi ha scritto il testo, o chi lo ha stampato ( a parte chi avrebbe dovuto controllarle il manifesto prima di affiggerlo) perché, comunque, per evitare che la gente sbagli chiesa è stato precisato che la chiesa si trova nei “pressi dei ruderi dela castello).
A parte quel bellissimo “ dela castello” che ci riporta al lessico dell’ Armata Brancaleone( che non sia simile?)
Ma ci sembra incredibile confondere i ruderi della chiesa ( a nord ovest della collina) con quelli del castello( a sud est).
Non ne facciamo certamente una colpa ai politici che sono alle prese con mille ed un problema, ma vivaddio ci sarà pure un responsabile di questi refusi ( eh, eh) che ormai sono diventati una abitudine per una città che si è sempre vantata di essere “colta”.