
Dopo alcuni momenti burrascosi, la Zingari 59 oggi fa scuola e viene copiata confermando la natura ed il carattere di città ospitale di Amantea.
Un nuovo progetto di assistenza prende il via nella cittadina tirrenica
Accoglienza come opportunità per lo sviluppo locale e dimostrazione di possibile integrazione.
Ha preso il via un progetto di assistenza di minori provenienti dall’Africa e dall’Asia.
A seguirlo una associazione che fa capo a Ianni Palarchio , giovane originario di Serra di Aiello che ha trovato nella nostra cittadina quanto cercato e voluto.
Non si esclude che il progetto sia addirittura presentato, come avviene in tanti altri comuni calabresi che si vantano di cogliere occasioni similari, che potranno dare benefici in termini di lavoro e di crescita sociale, alla comunità su impulso della amministrazione comunale che in tal modo potrà smentire il richiamo del sig Prefetto, la cui presenza è stata annunciata proprio stamani nella città.
La sede del nuovo servizio ai migranti è in Via Po in località Santa Maria
Al momento ci sono una quindicina di minori.
L’Oliva è sicu ramente tra i fiumi più chiac chierati d’Italia.
Addirittura è sta to classificato in sieme con l’Anie ne, l’Aterno, il Lambro, il Sac co, il Saline ed il Sarno tra i sette fiumi Orribili d’Italia.
Cioè tra i 7 corsi d'acqua più maltrattati, sfruttati e inquinati del paese.
Su di lui se ne sono dette tante, di cotte e di crude.
Per qualcuno era un mostro, un terribile mostro.
Insieme a tante pseudo verità diffuse negli ultimi 25 anni su un fiume che silenzioso ha svolto la sua naturale funzione di raccogliere le acque e di portarle a mare, ecco alcune verità certificate che non sono state diffuse, partecipate, comprese, capite.
Verità che sono man mano emerse prepotenti anche nelle aule dei tribunali
Parliamo del Rapporto ISTISAN 16/9 contenente lo “Studio epidemiologico dei siti contaminati della Calabria: obiettivi, metodologia, fattibilità”, ma tra i quali non viene annoverato l’Oliva!
Parliamo della scoperta di una amplissima discarica di rifiuti urbani con tutto il loro carico di percolato inquinante e della quale nessuno sembra sia stato responsabile.
Ma ora è stata chiusa la fase dibattimentale del processo che vede imputati l'imprenditore di Amantea Cesare Coccimiglio e quattro proprietari dei terreni ( i sigg Vincenzo Launi, Giuseppina Marinaro, Antonio Sicoli e Arcangelo Guzzo) dove, secondo l'accusa, sarebbero stati interrati materiali altamente pericolosi.
Oggi il presidente della Corte, Giovanni Garofalo, ha sentito gli ultimi due testimoni della difesa.
Poi il pm della Procura di Paola Maria Camodeca (che rappresenta la pubblica accusa con la collega Sonia Nuzzo) ha chiesto di acquisire i verbali di alcune persone sentite in fase di indagini preliminari e di acquisire la documentazione medica di Giancarlo Fuoco.
L'avvocato Nicola Carratelli (difensore di Coccimiglio) ha chiesto di acquisire alcuni documenti, in particolare alcune sentenze di assoluzione per Coccimiglio emesse dal Tribunale di Paola.
Tra il 18 ed il 21 ottobre la sentenza e dunque una verità cercata da un quarto di secolo.
Dice la consigliera Veltri “ So che una “conferenza stampa è un evento informativo organizzato da un organismo o ente, a cui sono invitati i mass media, per annunciare delle notizie”. E comunque la conferenza stampa inoltre è l’occasione per dare risposta alle domande degli astanti.
So infine – continua la consigliera di minoranza- che la conferenza stampa dovrebbe sciogliere i dubbi sulla tematica in trattazione.
Così non è stato ieri l’altro. Anzi- se possibile- oggi abbiamo più dubbi di prima. Da qui la necessità di questo ulteriore mio intervento.
Ovviamente devo ricordare che alla mia interrogazione non ho ricevuto- e temo non riceverò, mai- alcuna risposta.
Ed allora devo insistere.
Perché non era presente la segretaria alla quale la giunta ha addossato la responsabilità della vicenda?
Perché non era presente il revisore dei conti?
Perché non era presente il ragioniere Giancarlo Socievole titolare attuale del servizio tributi e che sembra sia destinato ad essere individuato come responsabile dei costi di stampa ed invio delle bollette della Tari, sempre che sia stato consapevole del ricorso del MEF?
Od è vero quanto qualcuno afferma che egli nulla sapeva?
E poi perché la giunta ha approvato la Tari 2015 in data 16 luglio su proposta della d.ssa Zagordo e la delibera è stata poi approvata solo il 12 agosto successivo, tanto più se i dati tecnici della delibera di Giunta e di consiglio sono identici ?
Devo ricordare che personalmente sostengo e sosterrò che i tributi devono essere pagati, ma nel contempo sostengo e sosterrò che l’amministrazione comunale non deve fare pateracchi e deve essere lineare nei confronti del cittadino al quale chiede il pagamento dei tributi.
Se la delibera di consiglio è stata dichiarata illegittima ed è pertanto improduttiva di effetti come si potrà imporre mai al cittadino il pagamento della TARI?.
E volendo il cittadina pagare il giusto tributo per il 2015, esso quale è?
Perché non viene calcolato e richiesto con la solita bolletta?
Che significa, infatti, che “noi stiamo a quello che decide il cittadino?
Ed infine posto che il cittadino si presenti all’ufficio tributi e chieda di pagare il giusto, questo giusto come sarà calcolato?
Quali indicazioni ha ricevuto il ragioniere Socievole?
Che tipo di contenzioso si determinerà? Chi ne pagherà i costi?