
In Corte d'Assise a Cosenza si sta celebrando il processo sui veleni rinvenuti nella vallata del fiume Oliva.
Il principale imputato è l'imprenditore Coccimiglio accusato di aver interrato veleni nell’alveo del fiume.
Sul banco degli imputati oltre a Cesare Coccimiglio ci sono quattro proprietari dei terreni, dove sarebbero stati interrati materiali altamente pericolosi che avrebbero contaminato l'area causando il disastro ambientale.
Si tratta di Vincenzo Launi, Giuseppina Marinaro, Antonio Sicoli e Arcangelo Guzzo.
Secondo l'accusa, proprio a causa di quegli interramenti ci sarebbe stato il disastro ambientale della zona nonché si sarebbe verificato un nesso anche con la diffusione di tumori nell'area della Valle dell'Oliva, la morte di Giancarlo Fuoco, un pescatore amatoriale e le lesioni a un amico del pescatore.
Il processo si sarebbe dovuto concludere a breve ma è destinato a slittare per un cambio della pubblica accusa: ai pm della Procura di Paola Maria Camodeca e Sonia Nuzzo è subentrata il pubblico ministero Maria Francesca Cerchiara.
Il pm Cerchiara ha chiesto alla Corte (presieduta dal giudice Giovanni Garofalo) il tempo per studiare bene tutte le carte del processo.
Per tale motivo la Corte ha fissato la requisitoria del pubblico ministero e le discussioni delle parti civili al prossimo 16 gennaio, fissando le arringhe difensive al 19 gennaio.
Il 23 gennaio, dopo eventuali repliche, la Corte si ritirerà in camera di consiglio per emettere la sentenza.
Per quanto possa sembrare incredibile stanotte i ladri hanno messo a segno un altro colpo nel poliambulatorio amanteano.
Altre migliaia di euro che si volatilizzano.
La cosa più strana è che i responsabili dell’Asp avrebbero ben potuto comprare una cassaforte dove depositare le somme pagate per ticket presso gli sportelli o far depositare le somme incassate presso una qualsiasi delle banche locali munite di sportelli di deposito.
Ed invece no.
E così i signori ladri, impuniti, continuano le loro razzie.
Questa volta il povero massacrato armadietto in ferro è stato trattato con la fiamma ossidrica con cui i ladri hanno praticato due fori all’altezza delle chiusure interne, così facilmente aprendolo ed asportando quanto in esso contenuto.(vedi foto)
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale caserma che hanno provveduto ai primi accertamenti.
Stando a voci accreditate i malfattori sono entrati dal vicoletto a nord la cui porta risulta forzata.
Un’altra stranezza è quella che non esistono segnali di allarme connessi con le porte che possono essere aperte tranquillamente.
Ed in verità non sembra che ci sia una sola porta esterna intatta da segni di effrazione.(vedi foto)
Sembra che ci si sia affidati alle sole telecamere interne.(vedi foto)
Una soluzione difensiva che non è risultata utile, atteso che esse, come si nota nelle foto, sono risultate spostate verso l’alto o verso il muro così da non imprigionare i volti dei ladri.
Appare credibile, inoltre, che fino a giungere alle telecamere i malfattori si siano coperti il volto con qualche maschera.
Ma i carabinieri della locale caserma dei carabinieri in questi momenti stanno accedendo ad altre telecamere delle quali sanno osservando ed acquisendo i relativi fotogrammi al fine di accertare se abbiano registrato l’accesso dei ladri nel cortile del Poliambulatorio.(vedi una delle fotocamere esterne)
Vi faremo sapere.
La porta effratta
La prima telecamera disattivata
La seconda telecamera disattivata
Una delle telecamere esterne
Questo il comunicato del PD amanteano: Il Partito Democratico non è al governo della Città
“ La replica della lista civica “Rosa Arcobaleno” (datata 8 ottobre) ci offre la possibilità di chiarire – qualora ce ne fosse ancora bisogno – che il Partito Democratico non è al governo di Amantea.
Un intervento, il loro, che non offre risposte agli interrogativi posti, né tantomeno coglie gli inviti e i suggerimenti provenienti dal PD e dai GD.
Condividiamo che «la politica prevede che i problemi vengano discussi nelle sedi opportune» ed, infatti, la richiesta del nostro Partito riguardava (e riguarda) la convocazione di un Consiglio Comunale sullo stato delle finanze dell’Ente.
Quale sede più opportuna – ci domandiamo – per discutere i problemi della Città?
Una proposta in linea a quanto precisato dal Sindaco della Città: «daremo le risposte non al Partito Democratico, ma alla società civile».
Oggi, perciò, invocare «in primis un confronto in seno alla sezione» appare falso e provocatorio. Non ci si può ritenere del PD a correnti alternate e a seconda della convenienza.
Non ci si può sentire del PD se contestualmente si afferma di non dover dare risposte al (proprio) Partito.
In questi mesi, abbiamo caratterizzato l’azione politica del Partito interfacciandoci con le istituzioni ai vari livelli, con il solo intento di apportare benefici ai nostri cittadini.
Una linea che ci ha dato delle soddisfazioni, come l’inserimento nell’Atto Aziendale della Casa della Salute di Amantea avvenuto grazie alla sensibilità della politica regionale e del Presidente Oliverio.
Una prospettiva di potenziamento del sistema sanitario territoriale concretizzatasi nonostante alcuni (in)spiegabili e maldestri tentativi di “sabotaggio” (che fine hanno fatto – si chiede la Città - i due milioni e mezzo di euro annunciati alla vigilia di un importante “tavolo tecnico” in seguito ad un incontro riservato con il precedente Commissario, al quale erano presenti, tra gli altri, Sindaco e Vice Sindaco?)
A fronte di ciò, mai abbiamo percepito la medesima sensibilità da parte dell’Esecutivo della lista civica “Rosa Arcobaleno”, perché non una delle proposte fatte dal Partito è stata nei fatti presa in considerazione.
Una disattenzione, per usare un eufemismo, incomprensibile e recidiva.
Tant’è che questa maggioranza che governa Amantea non si è neppure accorta che prima dell’estate sono stati attivati i comitati a sostegno del SI al referendum, che il 24 luglio si è tenuta un’iniziativa pubblica a carattere regionale e che il tema dominante della “Festa provinciale de l’Unità” è stato proprio il referendum costituzionale.
D’altronde, la loro, è stata una presenza col contagocce!
Ma è la distrazione verso i problemi della Città, ovviamente, che ci allarma.
Per questo, troviamo i toni usati nella risposta a Giacco e a Spina ancor più incomprensibili!
Perché tanto risentimento?
Forse si preferirebbe un Partito silente, distratto, ossequioso, magari che ridimensiona le criticità?
«Facciamo finta che tutto va ben» cantava Ombretta Colli.
Ma ad Amantea le cose non vanno bene per niente, ed il Partito Democratico non ha intenzione alcuna di mettere la testa sotto la sabbia.
Amantea vuole sapere in che acque naviga, e l’Assessore al bilancio Sergio Tempo ha espresso nel Consiglio Comunale dello scorso 30 settembre - e nelle ultime ore a mezzo stampa - il desiderio di indicare in che punto della rotta ci si trova.
Per tale ragione ribadiamo la richiesta di convocazione urgente di un Consiglio Comunale ad hoc per affrontare il tema delle finanze dell’Ente.
Al Sindaco e ai componenti della lista civica “Rosa Arcobaleno” continuiamo a chiedere di occuparsi della Città, di assecondare l’interesse collettivo, di informare i cittadini.
Se non ne sono capaci, ne traggano le opportune conseguenze.
Amantea, 10 ottobre 2016 La Segreteria del Circolo PD Amantea