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Dopo la tempestiva ordinanza sindacale n 148 del 9 novembre 2016 relativa alla tromba d’aria che ha colpito la zona di Via Strada Nova asportando le tegole di un intero tetto, non ne sono state emesse altre.
 

E qualcuno ha avuto modo di lamentarsi evidenziando la differenza di attenzione tra un’area privata, quale è quella di via Strada Nova n 23, ed un’area pubblica quale è sicuramente via Indipendenza sulla quale sono cadute alcune tegole dal tetto soprastante facendo ovvi danni, ci è stato detto, ad una auto sottostante.(vedi foto)

 

Per fortuna che non passava nessuno.

Sono state soltanto apposte due transenne su via Indipendenza ( vedi foto in basso) per evitare che altre auto siano parcheggiate sotto il tetto pendulo.

 

Similmente lamentele sono state evidenziate per il manufatto sito in Via Nuova e vico di Via Baldacchini ( vedi foto) che rischia di crollare anche senza una vera e propria tromba d’aria.

Pr questo fabbricato soltanto una striscia di inibizione dell’accesso.

Non siamo in grado di giustificare la diversa attenzione avuta dal comune verso situazioni simili.

 

Certo che le situazioni segnalateci e da noi mostratevi possono giungere ad ulteriori epiloghi non positivi e quindi sono meritevoli della attenzione dell’ente comune.

CadenteviaNuova medio

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Spatara (Azione Identitaria): "Ha fatto bene la sindaca di Amantea a svegliarsi"

 

"Le nostre preoccupazioni , che hanno sempre dato seguito a polemiche sterili pregnanti di uno stucchevole buonismo di facciata da parte di politici ed associazioni in generale sul fenomeno immigrazione nelle nostre città, in queste ore investono anche amministratori che fino a poco tempo fa ritenevano gli stessi immigrati una risorsa per il territorio.

Questo è il caso del sindaco della città di Amantea, in provincia di Cosenza, la quale stretta nella morsa della rabbia dei suoi cittadini dovuta ad una situazione del fenomeno ormai ingestibile nella sua comunità, scrive al Prefetto della città Bruzia chiedendo il blocco del flusso immigratorio attraverso la chiusura dei centri d'accoglienza.

 

Quando il vaso è ormai colmo anche una piccola goccia può farlo traboccare, alla sindaca Monica Sabatino potrei ironicamente dire, benvenuta sul pianeta Terra, ma al di la di banali slogan e di battute fuori luogo, la problematica va affrontata con molta serietà e con una visione più generale che dia una regolamentazione a tutto il fenomeno immigratorio.

 

Qualche giorno fa il mio movimento ha inviato un libro al sindaco di Riace, che parla e descrive, già oltre quaranta anni fa, il fenomeno immigrazione con tanto di episodi analoghi a quanto oggi stiamo vivendo ed assistendo.

 

Con la reazione della Sabatino, potremmo invitare il sindaco Domenico Lucano, non solo alla lettura del libro in questione, ma anche ad ascoltare la sua collega di Amantea, la quale è diretta testimone della vera faccia dell'accoglienza che si è radicata nelle nostre comunità e che è ben lontana da quella descritta ipocritamente da chi, da questo fenomeno ormai incontrollabile, ne trae benefici economici.

Ha fatto bene la sindaca di Amantea a svegliarsi e prendere coscienza della drammatica situazione ed è quello che noi di Azione Identitaria chiediamo agli altri sindaci ed a tutte quelle amministrazioni che impegnano addirittura importanti risorse economiche per progetti di accoglienza, tralasciando invece quelle che sono le priorità dei vari territori e dei cittadini autoctoni. L'immigrazione, cosi come è stata concepita dalle strutture politiche e burocratiche sovranazionali, porterà al disordine più totale nelle nostre città ed al contempo ad uno svuotamento del continente africano e di quegli Stati dove non vi sono assolutamente guerre come falsamente riportato da mass-media e da politici come il ministro Alfano, e questo solo per giustificare le invasioni di massa con imbarcazioni di morte e tragedie.

 

Prendendo atto delle parole della sindaca Sabatino, che esprimono disagio e manifestano la completa incompatibilità dei cittadini di Amantea con gli ospiti immigrati, chiedo al Prefetto di Cosenza di dare seguito alle richieste del primo cittadino ed in più di procedere nel più breve tempo possibile nel fare un censimento di quanti immigrati, regolari e non, siano ospiti nei centri di accoglienza della provincia cosentina, di accertarne la nazionalità, dal momento che allo sbarco quasi tutti mentono su questo, di verificare le condizioni delle stesse strutture e di come vengono gestite, limitando il piu' possibile le libere uscite degli ospiti onde evitare spiacevoli fenomeni di accattonaggio ed altro, come da tempo si verificano in altre città".

 

Lo afferma una nota di Bruno Spatara, reggente regionale di Azione Identitaria Calabria.

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Ancora stamattina gli amanteani discutevano dei due eventi principali della città.

 

E la vicenda dell’ennesimo incendio alla pizzeria di Maurizio cedeva il passo alla storia misteriosa della donna ottantenne trovata in casa gravemente ferita e portata in ospedale a Cosenza.

I titoli iniziali dei quotidiani dicevano che “ La donna, una ottantenne, è stata trovata a terra sanguinante, priva di sensi e con una vistosa ferita alla testa.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, qualcuno si è introdotto nell’abitazione della pensionata e l’avrebbe colpita alla testa con un oggetto contundente.

L’appartamento è stato messo a soqquadro ed alcuni mobili sono stati danneggiati, ma nulla sarebbe stato rubato.

La donna è stata soccorsa e trasportata in ospedale, poi trasferita al nosocomio di Cosenza per accertamenti, mentre le indagini proseguono per ricostruire l’accaduto”.

 

Poi altri giornali scrivono che “ Malviventi sono entrati in casa , hanno messo a soqquadro l’appartamento e sono andati via non prima di aver lasciato a terra, priva di sensi, la pensionata 80enne, dopo averla picchiata e colpita alla testa”

E via così!

 

Poi il medico legale non rileva sul corpo dell’anziana nessun segno di violenza. Non solo, ma gli investigatori non trovano segni di effrazione e scoprono che all’interno non manca nessun oggetto o qualunque altro effetto di valore.

Ora si pensa che sia stata vittima solo di un banale incidente domestico, una brutta caduta che le ha procurato una ferita al capo

La signora ottantenne è ancora in prognosi riservata.

Ma non è in pericolo di vita.

Si aspetta che si riprenda e così sarà lei stessa a chiarire quanto accadutole.

Appena ascoltata la vicenda potrà essere chiusa o riaperta con nuove indagini questa volta indirizzate.

Nel frattempo il PM ha disposto il sequestro dell’appartamento.

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